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Inviato: dom, 09 gen 2011 0:28
di Marco1971
Non si potrebbe pensare a uno sviluppo endogeno, sulla base e per influsso di meglio/peggio (il DELI non ne parla)? Infatti in Toscana si dice comunemente la meglio/peggio cosa al posto dell’italiano normale la miglior(e)/peggior(e) cosa. È solo un’ipotesi, non ho trovato nulla nel Rohlfs né nel Castellani.

Inviato: dom, 09 gen 2011 16:18
di Decimo
Non saprei… Oltretutto non si presenta la stessa situazione per gli analoghi maggióro, minóro e deterióro, che il Treccani dice anch’essi di derivazione tardo-latina (maiorare, minorare, deteriorare); il DOP non riporta aberrazioni, mentre il DiPI registra dei tre solo «deterioro» /dete'rjoro/ con la variante «tollerata» /de'tE-/.

commutare

Inviato: lun, 09 mag 2011 14:41
di Bue
Marco1971 ha scritto:permutare: pèrmuto; antiq. permúto
Mi è stato fatto notare che il Treccani.it prescrive commúto come unica forma, mentre in ambito universitario anche qui a Pisa tutti siamo stati abituati a usare còmmuto.

La mia ipotesi è che qui sia abbastanza determinante l'analogia con "permuto", e che quindi commúto sia da considerarsi ormai antico come permúto. Che dite?

Inviato: lun, 09 mag 2011 16:00
di Luca86
Questo è ciò che dice il DiPI di Canepàri:

commuto /'kOmmuto. kom'mu-/

Francamente, dacché ho memoria, ho sempre detto e sentito còmmuto.

Inviato: lun, 09 mag 2011 18:26
di Utente cancellato 676
Luca86 ha scritto:Questo è ciò che dice il DiPI di Canepàri:

commuto /'kOmmuto. kom'mu-/*.
E questo è ciò che dice il DOP:
http://www.dizionario.rai.it/poplemma.a ... 69&r=62936

Re: commutare

Inviato: lun, 09 mag 2011 19:29
di Decimo
Bue ha scritto:Mi è stato fatto notare che il Treccani.it prescrive commúto come unica forma…
Beh, quale sorpresa? Nei grandi lessici la registrazione delle nuove tendenze ortoepiche è molto cauta. A maggior ragione, dunque, in un dizionario d’impostazione —per cosí dire— «tradizionale» come il Treccani, che proscrive («meno corrett[e]») pronunce oggi maggioritarie e canoniche come ad esempio vàluto o evàporo.

Inviato: mar, 10 mag 2011 0:12
di Infarinato
Canape lasco ctonio ha scritto:E questo è ciò che dice il DOP:
http://www.dizionario.rai.it/poplemma.a ... 69&r=62936
Forse piú interessante quello che il DOP dice alla voce permutare

Inviato: mar, 10 mag 2011 17:35
di Marco1971
Si può aggiungere che il recentissimo Garzanti 2.0 (2010) ha in nota alla voce commutare:

La prima persona singolare dell’indicativo presente viene pronunciata commúto; la pronuncia còmmuto è sconsigliabile. Lo stesso vale per la seconda e la terza, ecc.

Diverso trattamento è assegnato a valutare, in cui si dice che anche vàluto è pronuncia ammessa, il che significa che forse possiamo ancora ritenere commúto non scomparso dall’uso cólto.

Inviato: mar, 10 mag 2011 17:46
di Utente cancellato 676
Infarinato ha scritto:Forse piú interessante quello che il DOP dice alla voce permutare
La ringrazio, ho cosí appreso anche il significato di rizotonico e rizoatono. :oops:

Inviato: mer, 11 mag 2011 8:51
di Bue
Forse può avere una certa rilevanza il fatto che còmmuto l'ho sempre sentito usare in matematica in senso intransitivo ("questi due operatori còmmutano"), mentre devo dire che mi suona molto meno straniente nella frase "il tribunale commùta la pena da detentiva a pecuniaria".

Inviato: ven, 27 mag 2011 13:26
di Decimo
Se cosí fosse, caro Bue, saremmo di fronte a una settorializzazione di varianti di pronuncia, come già nelle opposizioni non normalizzate tra regíme e règime (quest’ultima propria del tecnoletto ingegneristico) e tra zaffíro e zàffiro (la seconda detta «dei gioiellieri», in contrapposto ai poeti). «Commutare» avrebbe dunque ricalcato nel linguaggio matematico, piú facilmente che in quello giuridico, il modello di ritrazione già avvenuta in «permutare». Sarebbe interessante verificarne la circoscrizione.

Inviato: ven, 27 mag 2011 16:24
di Ferdinand Bardamu
Completo l’intervento di Decimo con un messaggio «di servizio». Della pronuncia specialistica règime parlò Atticus nel defunto fòro della Crusca:

A proposito di règime cui accenna Ugocon.
Già verso la fine degli anni Sessanta, nelle Università italiane, molti docenti di materie scientifiche (Facoltà di ingegneria elettronica, ma non solo) dicevano règimen (non règime), riproponendo tal quale il termine inglese che incontravano nei testi della Schaum's Outline Series; testi allora non ancora tradotti in italiano. E gli studenti, che da buoni italiani non sentivano la n finale, presero a dire règime. Fin da allora, ripeto.
Si tratta di una delle tante parole il cui destino ho seguito nel tempo. E dunque, parlo esperto.


Della differenza tra la pronuncia poetica zaffíro e quella – diciamo cosí – «commerciale» zàffiro rende conto invece il DOP s. v., citato da Marco in questo intervento:

A proposito di zaffíro/zàffiro, è interessante il commento fatto sui gioiellieri di Ponte Vecchio (ma come mi garba il Migliorini normativo: zaffíro, súccubo/súccuba... Tra l’altro credo che azzecchi tutte le ‘e’ e ‘o’ aperte e chiuse, ma si sente il veneto sotto... ), che trova riscontro anche in quest’affermazione del DOP (s. v.):

ma freq. pure, non da ieri, una pn. sdrucciola (attestata già dal Baldinucci, 1681, per l’uso dei «Gioiellieri» in contrapposto ai «Poeti», poi da vari dizionari dialettali)...

Re: Accenti tonici «sbagliati»

Inviato: mar, 21 feb 2012 11:06
di Andrea Russo
Marco1971 ha scritto:A che punto siamo? Dobbiamo ormai ritenere accettabili e corretti gli «accenti sbagliati»? Un piccolo campione (segno l’accento corretto): anòdino, (io mi) arrògo, bocciòlo, (io) centellíno, cosmopolíta, cucúlo, (io) devío, diàtriba, edíle, guaína, incàvo, infído, leccornía, mollíca, (io) ovvío, persuadére, pudíco, rubríca, salúbre, scandinàvo, seròtino, zaffíro
Qualcuno ha mai sentito pronunciare guaína in modo corretto? Anche in ambito medico ho sempre sentito dire guàina. E addirittura, visto che ci siamo, íncavo invece di incàvo

Inviato: ven, 24 feb 2012 17:42
di SinoItaliano
La maggior parte delle parole in lista mi sono sconosciute... infatti penso che se dovessi incontrarle da qualche parte, le leggerei con l'accento su una sillaba casuale, a seconda del vezzo momentaneo...

Interessante notare che anche in cinese esistono pronunce "settoriali".

Per esempio, anatomia si dovrebbe dire "jie pou", ma è pronunciato "jie pao" da tutti i medici.
Forse perché in cinese mandarino è molto più comune il suono "pao" rispetto a "pou" (praticamente usato esclusivamente per jie pou=anatomia) .

Oppure, sia l'ulna che l'osso pubico si pronunciato "chi gu".
Per ovvi motivi pratici, i medici pronunciano l'osso publico come "che gu" per distinguerlo dall'ulna che rimane "chi gu".

Re: Accenti tonici «sbagliati»

Inviato: lun, 19 mar 2012 2:05
di Pygoscelis
Andrea Russo ha scritto: Qualcuno ha mai sentito pronunciare guaína in modo corretto? Anche in ambito medico ho sempre sentito dire guàina.
Ogni tanto mi "sfugge" la pronuncia giusta! :) Nel Simon Boccanegra di Verdi, il protagonista ordina energicamente di riporre "nelle guaìne i brandi": mi suona familiare.
Indescrivibili le occhiate che ricevo in tali occasioni... :D