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[xTSC] «Porcellino»

Inviato: mar, 30 ott 2012 13:49
di Carnby
Solitamente si dice che l'animale chiamato scientificamente Sus scrofa domestica in Toscana si chiami (quasi) esclusivamente maiale, dal latino māiāle(m). L'esito è problematico per /-j-/ anziché /-ʤʤ-/ e qualcuno ha parlato di «parola semidotta» . C'è chi ha distinto (Devoto–Oli ed. 1976?) il porco, che sarebbe l'animale «integro» senza distinzione di genere (verro ~ scrofa/troia), dal maiale che indicherebbe l'animale maschio castrato, in ossequio alla distinzione latina. C'è però un'altra faccenda. Ho letto da qualche parte (non ricordo dove) che il cinghiale (Sus scrofa) fosse chiamato in Toscana porcellino, perché di più piccole dimensioni rispetto al maiale domestico. Attualmente i cinghiali toscani sono piuttosto grossi (e dannosi), ma non sono della varietà autoctona: provengono per lo più dall'Est (Ungheria) e sono stati introdotti per essere cacciati. Non so se la storia del porcellino = cinghiale toscano sia vera o se sia una ricostruzione fatta a partire dalla fontana del Porcellino a Firenze, che rappresenta appunto, un cinghiale. Il Devoto–Oli considera l'uso di porco nel significato di «cinghiale» come «letterario». Qual è la vostra opinione?

Inviato: mar, 30 ott 2012 14:42
di SinoItaliano
Quindi «pappardelle al sugo di porcellino»? :roll: :lol:

Re: [xTSC] «Porcellino»

Inviato: mar, 30 ott 2012 16:04
di PaDaSu
Gentile Carnby,
da un rapido sguardo al TLIO si nota che il termine cinghiale (fior. e sen. - prima attestazione metà del XIII secolo) con le varianti cinghiaro (fior. e sen.) va di pari passo sia come data di prima attestazione sia come numero di occorrenze con "porco cinghiale" (var. fior. "porco cinghiaro").

Maiale pare più tardo di circa un secolo. Secondo il Trattato della Agricoltura di Piero de' Crescenzi, (fior. XIV secolo) ha ragione quanto riportato dal Devoto-Oli: il verro è l'animale integro ed il maiale quello castrato di età compresa fra i sei ed i dodici mesi.

Ciò premesso, è possibile che in passato via sia stata distinzione fra l'area selvatica per la quale si usavano i lemmi porco e cinghiale e quella domestica nella quale erano invece più usati i lemmi verro e maiale.

Considerata la vena scherzosa dei fiorentini, non mi meraviglia che abbian battezzato "porcellino" un cinghiale, non tanto per la scelta del termine, quanto per l'irriverente diminuitivo.