Complotto?
Inviato: gio, 01 nov 2012 14:10
Oggi il correttore ortografico, mentre scrivevo un intervento per il mio sito, mi ha segnalato come errato il termine “complottista”. Ho verificato ed effettivamente tale parola non è riportata sui dizionari che ho controllato.
Dal mio punto di vista il “complottista” (che non ha nulla a che vedere con "conspiratore") dovrebbe essere chi crede, e magari crea, nelle teorie di complotto (dall'inglese “conspiracy theory”). Ho così cercato il termine “complottismo”, da cui facevo derivare “complottista”, per vedere se almeno questo fosse presente sui vocabolari: effettivamente ne ho trovato varie occorrenze...
Eppure la parola “complottista”, magari brutta e forse superflua, è già ampiamente usata in italiano: basta provare a cercarla su Google. Comunque, nonostante sia già discretamente diffusa, non è stata ancora legittimata dai vocabolari.
Ho il forte sospetto che se invece del neologismo “complottista”, brutto quanto si vuole ma di forma e sostanza decisamente italiana, si fosse diffuso un termine inglese questo sarebbe invece già su tutti i vocabolari!
Magari solo perché il termine straniero, specialmente se inglese, sembra aver più fascino di un'analoga parola italiana. Forse anche perché, per contrasto alla mancata immediatezza del suo significato, pare sembrare più giusto e più corretto: come se fosse una voce “dotta”. Infine i dizionari sembrano gareggiare fra loro a chi include più forestierismi per dimostrare di essere “aggiornati” o moderni...
Cosa ne pensate di questa mia ipotesi? C'è del vero in questa presunta discriminazione fra forestierismi e neologismi italiani oppure il mio è solo “complottismo”?
P.S. In un secondo controllo effettuato prima di pubblicare questo intervento ho scoperto che il dizionario in linea Treccani riporta anche il termine “complottista”! Questo però non toglie che il senso della mia riflessione rimanga valido. Credo...
Dal mio punto di vista il “complottista” (che non ha nulla a che vedere con "conspiratore") dovrebbe essere chi crede, e magari crea, nelle teorie di complotto (dall'inglese “conspiracy theory”). Ho così cercato il termine “complottismo”, da cui facevo derivare “complottista”, per vedere se almeno questo fosse presente sui vocabolari: effettivamente ne ho trovato varie occorrenze...
Eppure la parola “complottista”, magari brutta e forse superflua, è già ampiamente usata in italiano: basta provare a cercarla su Google. Comunque, nonostante sia già discretamente diffusa, non è stata ancora legittimata dai vocabolari.
Ho il forte sospetto che se invece del neologismo “complottista”, brutto quanto si vuole ma di forma e sostanza decisamente italiana, si fosse diffuso un termine inglese questo sarebbe invece già su tutti i vocabolari!
Magari solo perché il termine straniero, specialmente se inglese, sembra aver più fascino di un'analoga parola italiana. Forse anche perché, per contrasto alla mancata immediatezza del suo significato, pare sembrare più giusto e più corretto: come se fosse una voce “dotta”. Infine i dizionari sembrano gareggiare fra loro a chi include più forestierismi per dimostrare di essere “aggiornati” o moderni...
Cosa ne pensate di questa mia ipotesi? C'è del vero in questa presunta discriminazione fra forestierismi e neologismi italiani oppure il mio è solo “complottismo”?

P.S. In un secondo controllo effettuato prima di pubblicare questo intervento ho scoperto che il dizionario in linea Treccani riporta anche il termine “complottista”! Questo però non toglie che il senso della mia riflessione rimanga valido. Credo...
