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Futuribile
Inviato: lun, 10 lug 2006 7:59
di Federico
Ultimamente alla tv sento spesso definire futuribile un oggetto già esistente e compiuto: si vuole evidentemente dire futuristico, ma non so come ci si possa confondere, vista anche l'etimologia che parla da sé.
L'avete sentito anche voi? È un errore diffuso?
Inviato: lun, 10 lug 2006 8:57
di Incarcato
Pare anche a me d'averlo sentito dire, ma dipende dal contesto — che non ricordo —: potrebbe anche essere accettabile.
Inviato: lun, 10 lug 2006 10:23
di Federico
Era al tg1, mi sembra: non stavo ascoltando, ma sentendo futuribile mi sono voltato di scatto: il servizio era praticamente finito, ma mi è parso di vedere uno di quegli edifici strani che fanno adesso, però già perfettamente realizzato.
In che senso potrebbe essere accettabile?
Inviato: lun, 10 lug 2006 10:30
di Incarcato
Ecco, in tal caso nemmeno io avrei parlato di futuribile.
Inviato: lun, 10 lug 2006 12:39
di Marco1971
Sembrerebbe accettabile se nel dizionario normativo del Gabrielli (in due volumi) si legge:
Che ambisce a proiettarsi nel futuro, proponendo novità assolute non realizzabili a breve scadenza. Un progetto futuribile. // Realizzato secondo criteri ultra-avanguardistici. Un grattacielo futuribile.
Inviato: lun, 10 lug 2006 13:16
di Federico
Ma non è che quel grattacielo è, appunto, solo un progetto? È stato progettato ad esempio un grattacielo alto un miglio, mi pare; ecco, quello è un grattacielo futuribile. O no?
Inviato: lun, 10 lug 2006 13:46
di Marco1971
Questa definizione dice Realizzato...
Inviato: lun, 10 lug 2006 22:57
di Federico
Hmm...
Comunque, non capisco come un'accezione simile si sia potuta innestare (molto di recente, sicuramente: è riportata la prima attestazione?) su una parola dal significato (etimologico) cosí evidente.

Inviato: lun, 10 lug 2006 23:23
di Marco1971
Posso solo dirle che il dizionario in questione è del 1989 e che Aldo Gabrielli, come già saprà, era un difensore della lingua; nel suo vocabolario, infatti, fa scialo di noterelle qua e là sul miglior uso; su
futuribile, in questo senso preciso, non fa motto... Ciò detto, io non lo userei!

Inviato: lun, 10 lug 2006 23:50
di Federico
Che dice, significa che si sta perdendo la percezione del significato di terminazioni come -ibile e -abile?
Perché di per sé quest'accezione non è inaccettabile, ma alle mie orecchie stride davvero troppo con quell'-ibile...
Inviato: mar, 11 lug 2006 0:05
di Marco1971
No, non credo, ma può accadere che certe parole sviluppino significati non direttamente riconducibili alla loro primitiva formazione.
Inviato: mar, 11 lug 2006 0:44
di Federico
Certo, è cosa naturale e giusta: che però in genere si verifica quando si perde memoria del significato etimologico.
Staremo a vedere. Dopotutto può anche darsi che non prenda mai piede: l'accezione recente è stata registrata almeno 17 anni fa ma futuribile è ancora usato prevalentemente nel suo significato originale.
Inviato: mar, 11 lug 2006 14:50
di Gino Zernani
Mi pare che l'osservazione di Federico non tenga conto del fatto che "futuristico" è lemmatizzato unicamente come relativo al futurismo e ai futuristi. Per cui parlare di un grattacielo futuristico potrebbe essere avvertito come il riferirsi ad un'edificio che attinge ai canoni del futurismo.
Inviato: mar, 11 lug 2006 15:07
di Incarcato
No, non unicamente.
Dal De Mauro:
agg.
CO
1 del futurismo, dei futuristi: poesia futuristica
2 proiettato nel futuro, avveniristico: un progetto f.
Inviato: mar, 11 lug 2006 16:38
di Fabio48
Da vari servizi televisivi o articoli di quotidiani, mi sembrava di capire che una costruzione futuribile fosse talmente innovativa e quasi così al di fuori dagli schemi attuali, da poter sembrare un anticipo di quello che saranno le costruzioni del futuro.
Che l'architetto cioè avesse anticipato ad oggi, quello che ritenevamo fosse possibile fare fra cinquant'anni.
Oppure un politico che parla di un futuribile polo industriale in una determinata area; (possibile in futuro a patto che...se le condizioni...se il governo...)
Cordialità.