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Inviato: sab, 22 mar 2014 1:04
di Carnby
u merlu rucà ha scritto:It. bocco m. 'uomo da nulla; babbeo' (Man
1859 — Rigutini-Fanfani 1875; TB; Crusca 1866),
fior. bòcco 'uomo minchione' Giacchi.
It. bocco agg. 'sciocco, stolto' (B 1962; Zing
1965), tosc. ~ FanfaniUso.
dal LEI
Comunque il singolare della parola fiumalbina è bocchio.

Inviato: sab, 19 apr 2014 11:26
di Animo Grato
Scilens ha scritto:Pensavo da qualche giorno a che parola venisse usata per 'abitante del Nord italia', ma non mi riesce ricordarmelo. Forse si diceva solo 'del Nord'. Qualcuno lo sa?
bubu7 ha scritto:Contrapposto a terrone vi è polentone. :wink:
Carnby ha scritto:Polentone non si è mai usato qui.
bubu7 ha scritto:Si tratta[va] di un termine usato per lo più dai meridionali emigrati al Nord, per reazione al venir apostrofati terroni.
Anche se ormai s'è perso il riferimento geografico, la parola più vicina alla designazione di un "barbaro dell'Italia settentrionale" (da parte dell'"invasa" popolazione del Centro) potrebbe essere [stata] buzzurro.

Inviato: dom, 20 apr 2014 22:06
di Scilens
Ussaro e buzzurro hanno la medesima origine.

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:28
di mariuccia
Sono una "terrona". il termine probabilmente ha avuto origine dal fatto che l'economia del Sud si basava principalmente sulla produzione agricola.Non a caso il dispregiativo terrone spesso era seguito dal "vai a zappare" quando l'offesa voleva essere particolarmente cocente. Il termine terrone ebbe il suo momento di maggiore diffusione e velenosità negli anni dell'immigrazione al Nord da parte dei Meridionali, evento, questo, che definì la diversità economica e sociale dell'Italia:il Nord ricco di industrie, il Sud povero legato alla terra
Ma la discriminante territoriale si verificava anche nel Meridione. Chi infatti abitava nel paese, veniva dispregiativamente chiamato "poppetu", da post oppidum, colui che abita fuori dalla citta.,Personalmente l'ho subita questa differenza discriminatoria quando frequentavo la scuola superiore da parte delle mie compagne "cittadine"

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:51
di Scilens
Salve "terrona" :)
Per me il termine non ha le connotazioni negative che ha al Nord, come scrissi prima.
Indipendentemente da dove uno venga, quando arriva in un qualunque posto, "è di fuori", forestiero, non del posto, cioè da guardarsi e non fidarsi perché non si conosce, non ha legami, nessuno garantisce per lui. La gente che non ha legami è più difficile che tenga all'onorabilità. Il trapiantato in città pensa " tanto non mi conosce nesuno". Quest'allentamento dall'identità di gruppo può portare a vivere fuori binario. Questo succede a tanti, soprattutto oggi. Perché l'onorabilità è sentita non come una qualità propria, ma un valore dato dagli altri.
Il termine terrone indicava, da me, qualcuno che era italiano, ma del Sud.
Cittadino era chi abitava in un paese anche di pochi abitanti, e campagnolo era chi abitava in case isolate di podere o in zone definite campagnole all'origine (designate col nome del luogo). Questi abitati isolati non esistono nel Sud, dove non ci sono case sparse.
Grazie per la parola poppetu che è nuova e interessante.

Inviato: dom, 14 dic 2014 9:56
di mariuccia
Sì, la diffidenza verso l'estraneo è antica quanto l'uomo. Ricordiamo il modo di pensare degli ateniesi che consideravano "barbari" tutti coloro che, appunto, non erano ateniesi. E stiamo parlando della civilissima Atene, culla della Democrazia.

Inviato: dom, 14 dic 2014 15:55
di Infarinato
mariuccia ha scritto:Sì, la diffidenza verso l'estraneo è antica quanto l'uomo. Ricordiamo il modo di pensare degli ateniesi che consideravano "BARBARI" tutti coloro che, appunto, non erano ateniesi.E stiamo parlando della civilissima Atene, culla della Democrazia
Paragone quantomeno azzardato, ché la discriminazione che facevano i Greci (non solo gli Ateniesi) era —almeno originariamente— d’ordine linguistico, non geografico. ;)

Inviato: dom, 14 dic 2014 18:46
di mariuccia
L'offensivo Terrone che veniva appioppato a noi Meridionali non aveva alcuna connotazione colta, probabilmente chi lanciava l'epiteto non conosceva nemmeno l'antica denominazione di Terra d'Otranto o Terra di Bari, (la denominazione "Tierra" è invece usuale in Messico e in Venezuela). Il riferimento era piuttosto legato alla attività lavorativa dei Meridionali. L'agricoltura, attività poco redditizia, che costringeva all'immigrazione. Ignazio Silone in "Fontamara" ne fa una meravigliosa disamina.

Inviato: dom, 14 dic 2014 19:13
di Infarinato
mariuccia ha scritto:L'offensivo Terrone che veniva appioppato a noi Meridionali non aveva alcuna connotazione colta…
Nessuno lo sostiene… neanche il Treccani. ;)
mariuccia ha scritto:Il riferimento era piuttosto legato alla attività lavorativa dei Meridionali.l'agricoltura, attività poco redditizia che costringeva all' 'immigrazione.Ignazio Silone in "Fontamara" ne fa una meravigliosa disamina
Non ho controllato sui dizionari etimologici (la rimando alle prime pagine di questo filone), ma con tutto il rispetto per Silone, s’una questione etimologica, mi fido molto di piú di un vocabolario che di quel che afferma uno scrittore.

In ogni caso, il punto della mia osservazione era esattamente l’opposto di quel che Lei sembra aver inteso: per i Greci si trattava d’una discriminazione che, almeno in origine, era meramente linguistica; per noi, purtroppo, no.

Inviato: dom, 14 dic 2014 21:04
di mariuccia
Da: M. Cortellazzo, P.Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli, pag. 1332:
[…] ma la soluzione più immediata è terra + one, anche se la complessa semantica di terra non facilita una immediata spiegazione. La quale è stata via via offerta da «mangiatore di terra» (analoga, quindi, a polentone), mentre un riconoscimento in terrone «legato alla terra» sembra il più ovvio e accessibile (R. Stefanini in LN XL, 1979, pp. 127-128)

Inviato: lun, 15 dic 2014 0:06
di Infarinato
Grazie. E cosí abbiamo dato anche il riferimento al DELI, che ci mancava.

In realtà, l’etimo di terrone rimane a tutt’oggi incerto, perlomeno limitatamente alla sua esatta trafila semantica.

Resto dell’opinione che il paragone col greco βάρβαρος non sia del tutto pertinente, e anzi rischi d’esser forviante.

Inviato: lun, 15 dic 2014 8:31
di mariuccia
Anche Lei cade nel riferimento letterario, come io con Ignazio Silone.

E comunque, come dice il Dizionario Etimologico, nel breve tratto che ho riportato, «la complessa semantica di terra non facilita una immediata spiegazione».

La ringrazio per aver voluto porre attenzione al mio commento iniziale e spero, in seguito, ci saranno altre «controversie».

P.S. Ha visto il mio profilo? Alla voce «Professione» c'è scritto «Contadina». Lo sono infatti, anche se non solo.

Inviato: lun, 15 dic 2014 10:37
di Infarinato
mariuccia ha scritto:Anche Lei cade nel riferimento letterario, come io con Ignazio Silone.
Nient’affatto: il rimando a quella recensione [sociopolitica piú che «letteraria»] mi serviva unicamente per il richiamo allo stato attuale della ricerca etimologica sul vocabolo in oggetto ivi contenuto. ;)

Inviato: lun, 15 dic 2014 13:43
di mariuccia
Come Lei ben sa, Pino Aprile è mio corregionale (è nato a Gioia Del Colle) ed è un ottimo saggista, ma i suoi scritti non appartengono certo alla letteratura socio-politica. Pertanto la recensione da lei riportata non aggiunge nulla rispetto alla mia tesi.
The social and historical use that has been publicly made of the term since the 1950s and 1960s is connected to the waves of internal migration of workers and families from the south of Italy to the industrial districts of the north, in the metropolitan areas of Genoa, Milan, and Turin. From that moment on, terrone acquired the meaning of a ilthy, work-shy, backward, familistic, and uneducated person originally from the south.

La recensione lo dice chiaramente: l'etimologia è controversa, come l'americano redneck, ma noi lo sapevamo già. Basta leggere l'etimologia sul Dizionario Etimologico.

Inviato: lun, 15 dic 2014 14:01
di Infarinato
mariuccia ha scritto:Come Lei ben sa, Pino Aprile è mio corregionale (è nato a Gioia Del Colle) ed è un ottimo saggista, ma i suoi scritti non appartengono certo alla letteratura socio-politica. Pertanto la recensione da lei riportata non aggiunge nulla rispetto alla mia tesi.
A parte il fatto che la recensione è di Guido Tintori ed è sociopolitica, non capisco perché Lei insista tanto nel voler polemizzare s’un aspetto del tutto marginale, ma soprattutto non capisco bene quale sia la sua «tesi»… :roll: