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«Mo[c]chetta» e «palchetto»

Inviato: dom, 16 lug 2006 21:06
di Marco1971
Fate finta di non capire ;), e vediamo se durate molto a desumerne il significato:

Dei miei primi anni non ritrovo che un’impressione confusa: qualcosa di rosso, e di nero, e di caldo. L’appartamento era rosso, rossa la mochetta, la sala da pranzo Enrico II, il broccato che mascherava le porte a vetri, e le tende di velluto nello studio di papà; i mobili di quella stanza sacra erano in pero scurito; io m’accovacciavo entro la nicchia sotto la scrivania, e mi avvoltolavo nelle tenebre, era scuro, era caldo, e il rosso della mochetta mi feriva gli occhi. È così che passai la mia primissima infanzia. Guardavo, palpavo, apprendevo il mondo, al riparo.

IL DIRETTORE [...] determina
1. Di approvare - per le motivazioni espresse in premessa - il Certificato di Regolare Esecuzione redatto dalla Direzione Lavori, concernente la realizzazione di pavimenti in palchetto presso gli uffici siti al primo piano di Via Arsenale n. 14 - Palazzina “Banco di Sicilia”, il cui affidamento in favore della Ditta
Parquet Service, è stato disposto mediante lettera commerciale Prot. C.R. n. 21914 del 16.07.2004 ai sensi dell’art. 9 del manuale per l’esecuzione dei lavori in economia approvato con D.U.P. del C.R. 11.02.2004, n. 27; [...]

Termini entrambi registrati ma che tutti preferiscono ignorare.

Inviato: dom, 16 lug 2006 21:29
di Brazilian dude
Anch'io che sono più grullo li capisco istantaneamente. :)

Brazilian dude

Inviato: dom, 16 lug 2006 23:12
di Marco1971
La grullaggine, caro Brazilian dude, non è suo appannaggio! :D

Inviato: lun, 17 lug 2006 13:33
di Federico
Bisogna dire che qui abbiamo una quantità di indizi tali per cui è impossibile non capire, ma in effetti non credo che usare simili adattamenti provocherebbe confusioni, anche se ecc. ecc.

Da dove vengono queste citazioni?

Inviato: lun, 17 lug 2006 13:52
di Marco1971
Qui e qui. In effetti avrei dovuto citare subito le fonti.

Inviato: lun, 17 lug 2006 14:32
di Federico
Ah, ci sono moltissime ricorrenze in Rete, a quanto vedo. Il secondo è addirittura un documento governativo ufficiale.

Inviato: lun, 17 lug 2006 15:03
di Marco1971
E il Migliorini scriveva in «Purismo e neopurismo» (La lingua italiana nel Novecento, Firenze, Le Lettere, 1990, p. 88 ):
Adattando parquet all’italiano se n’è fatto parchè, parchetto, palchetto: il terzo è il piú usato, come ci attesta il Monelli (Barbaro dominio, p. 228), dai fabbricanti di pavimenti di legno, cioè dalla gente del mestiere. In questo caso l’innesto della parola straniera su un ceppo italiano, foneticamente e semanticamente prossimo, è riuscito.
:)

Inviato: lun, 17 lug 2006 20:06
di Federico
Mi sembra una conclusione un po' troppo ottimistica.
Di certo però palchetto è abbastanza diffuso per usarlo senza troppi timori, per quanto ampiamente minoritario (16:1 in Rete, secondo Google).

Inviato: lun, 17 lug 2006 20:49
di Marco1971
Palchetto è registrato nel GRADIT con la marca d’uso CO (2b). Ma anche se fosse con la marca BU si potrebbe adoprare tranquillamente!