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«Fact checking»
Inviato: sab, 12 gen 2013 19:53
di Ferdinand Bardamu
Nell’àmbito giornalistico anglosassone, si parla di fact checking per designare la verifica della correttezza delle informazioni contenute negli articoli di giornale. (La figura del revisore dei fatti va molto nei SUA; in Italia, non mi risulta.) La traduzione piú ovvia è verifica delle informazioni (correggetemi se sbaglio, ma in questo caso fatti mi suona come calco dall’inglese).
Re: «Fact checking»
Inviato: sab, 12 gen 2013 21:09
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:La traduzione piú ovvia è verifica delle informazioni
Basterebbe e avanzerebbe. Mi aspetto già le risposte degli anglomani: «è troppo lungo», «nel resto del mondo non ci capirebbero» (verrebbe da rispondere: «e chi se ne frega?»)...
Inviato: sab, 12 gen 2013 22:40
di Andrea Russo
Informazioni è piú generico di fatti, credo: le informazioni possono comprendere anche dati, non solo fatti (nel senso di ciò che è accaduto).
Inviato: dom, 13 gen 2013 3:52
di valerio_vanni
"Analisi dei fatti"?
Inviato: dom, 13 gen 2013 12:29
di Carnby
Fact checking si usa anche per verificare quello che dicono i partecipanti a un incontro televisivo. Mi ricordo quello seguente alla sfida a 5 per le primarie del PD su Sky e Cielo.
Re: «Fact checking»
Inviato: dom, 13 gen 2013 22:06
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:... nei SUA
Perché non
negli?
Re: «Fact checking»
Inviato: dom, 13 gen 2013 22:23
di Carnby
Freelancer ha scritto:Perché non negli?
Se si legge la sigla com'è scritta, ci vuole
nei, se si legge lettera per lettera (da evitare in casi come questi), ha ragione lei.
Inviato: dom, 13 gen 2013 22:45
di Freelancer
Secondo me, quando una sigla è molto trasparente, come in questo caso (ossia, trasparente per chi conosce le preferenze degli utenti di questo forum, perché nel resto del modo si scrive USA), le persone la leggeranno lettera per lettera.
Inviato: dom, 13 gen 2013 22:56
di Carnby
Freelancer ha scritto:Secondo me, quando una sigla è molto trasparente, come in questo caso (ossia, trasparente per chi conosce le preferenze degli utenti di questo forum, perché nel resto del modo si scrive USA), le persone la leggeranno lettera per lettera.
Se la sigla segue la normale fonotassi italiana, la gente tenderà sempre a leggerla così come'è scritta.
Sul «resto del mondo»: è sicuro che in Francia e Spagna (e Paesi francofoni e ispanofoni) dicano e scrivano USA?
Inviato: dom, 13 gen 2013 23:13
di Freelancer
Non sono stato chiaro, "resto del mondo" andava inteso come "nel resto dell'Italia", come normalmente si scrive qui da noi. Come lo scrivano in Francia e Spagna, penso interessi fino a un certo punto. (Sì lo so, sono lingue sorelle, ci dobbiamo conformare per una questione di omogeneità paneuropea ecc.)
Ma non voglio litigare, so che lei sa che io so quali sono le preferenze e le convenzioni qui. Volevo solo sottolineare bonariamente che scrivendo
nei SUA fuori di questa sede - ma non credo Ferdinand lo farebbe, forse mi correggerà - si colpisce il lettore dandogli un senso di straniamento, come si farebbe scrivendo
ordinatore o
computiere o cose del genere. Io stesso, che conosco ripeto le preferenze sue, di Ferdinand, di Marco e così via, mi sono dovuto fermare un attimo per capire cosa voleva dire Ferdinand scrivendo
nei SUA.

Inviato: lun, 14 gen 2013 8:34
di Ferdinand Bardamu
Ammetto di aver fatto un esperimento e immaginavo di sollevare qualche obbiezione. Fuori di qui non l’userei. Ho scritto nei SUA perché ho pensato che la sigla si pronunciasse come un’unica parola, come NATO per intenderci. Non ho nulla contro USA, intendiamoci, soprattutto se si pronuncia, appunto, úsa e non juesséi.
Inviato: lun, 14 gen 2013 8:34
di domna charola
A me è sembrato immediato, però era già un po' di tempo che mi chiedevo: perché traduciamo URSS e invece manteniamo USA? soliti privilegi delle parole anglosassoni, considerate intoccabili?... e infatti ecco la versione italiana SUA... il "resto d'Italia" può anche provare a sforzare il neurone e tentare di arrivarci, secondo me.
Se non si provoca e si spiazza, non si otterrà mai nulla...
Inviato: lun, 14 gen 2013 11:50
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Fuori di qui non l’userei.
Stati Uniti non è molto lungo, non è un grosso problema.
Ferdinand Bardamu ha scritto:ho pensato che la sigla si pronunciasse come un’unica parola
Come avevo intepretato io, quindi.
Ferdinand Bardamu ha scritto:come NATO per intenderci.
Oppure OTAN (Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord[e]) che è la sigla ufficiale francese e usata anche negli altri Paesi dove la sequenza delle parole che compongono la sigla è simile; in Italia ha prevalso la forma inglese (tanto per cambiare), credo più per ragioni di eufonia che per anglomania (la NATO risale agli anni '50).
Ferdinand Bardamu ha scritto:Non ho nulla contro USA, intendiamoci, soprattutto se si pronuncia, appunto, úsa e non juesséi.
Come fanno anche i germanofoni, invece di usare le forme VSA o VSvA che sarebbero “più tedesche”.
domna charola ha scritto:A me è sembrato immediato, però era già un po' di tempo che mi chiedevo: perché traduciamo URSS e invece manteniamo USA?
Forse perché il russo (in cirillico) СССР (traslitterato SSSR) oppure l'inglese USSR (fuori luogo per uno Stato non anglosassone) erano peggiori per un orecchio italiano? O forse perché URSS ricordava un po' l'orso, creatura da sempre associata nell'immaginario al mondo russo?
domna charola ha scritto:Se non si provoca e si spiazza, non si otterrà mai nulla...
Condivido in pieno quanto afferma.
Inviato: lun, 14 gen 2013 16:51
di Freelancer
domna charola ha scritto:Se non si provoca e si spiazza, non si otterrà mai nulla...
Ferdinand è riuscito per un attimo a spiazzare me, però continuerò a scrivere
negli USA - anzi,
negli Stati Uniti, lo preferisco. Se Ferdinand volesse provocare e spiazzare significativamente, dovrebbe tentare queste innovazioni fuori di questa piazza - dove ottiene l'incondizionata approvazione di circa il 90 percento degli utenti - in sedi dove passerebbero al vaglio di revisori, per esempio in una lettera al giornale, in un articolo da pubblicare in una rivista, nella traduzione di un documento e così via. Ma ha detto che non ci proverà...

Inviato: lun, 14 gen 2013 16:55
di Ferdinand Bardamu
Freelancer ha scritto:Ma ha detto che non ci proverà...
In questo caso no, perché
USA non mi dà piú di tanto fastidio. In altri casi, ho
osato, in articoli di giornale. (Anche si trattava di pezzi a diffusione locale…)