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"sono ammirato"

Inviato: mar, 05 feb 2013 23:36
di amoralizzatore
Il verbo ammirare si presta correttamente a questo utilizzo?

"sono ammirato" nel senso di "sono positivamente stupito"?

Inviato: mer, 06 feb 2013 1:30
di Marco1971
.

P.S. Ma utilizzo proprio no... ;)

Inviato: mer, 06 feb 2013 9:27
di amoralizzatore
La ringrazio.

Mi spiega l'errore inerente a utilizzo?

Il termine uso sarebbe più appropriato, tuttavia ritenevo possibile adoperare anche utilizzo.

Mi perdoni, sono un neofita del foro :oops:

Inviato: mer, 06 feb 2013 11:41
di Ferdinand Bardamu
Mi sembra che la questione di utilizzo/utilizzazione/utilizzare attraversi semantica e stile. Oggi si tende a usarli come semplici sinonimi di uso/usare; in realtà, i primi pongono l’accento piú sulla messa a profitto di qualcosa, mentre i secondi hanno il significato piú generico di ‹servirsi di qualcosa›. Si tratta comunque d’una sfumatura, e qui entra in gioco lo stile: uso/usare sono piú brevi e immediati.

Mi sento comunque di rimandarla alla risposta di Marco, perché questa è solo la mia interpretazione personale.

Inviato: mer, 06 feb 2013 18:24
di Marco1971
Sottoscrivo quanto espresso da Ferdinand e aggiungo che utilizzo, di cui oggi si abusa, è puro burocratese, da proscrivere in buon italiano, che ha utilizzazione, sfruttamento e sinonimi.

Inviato: mer, 06 feb 2013 19:07
di Carnby
Marco1971 ha scritto:aggiungo che utilizzo, di cui oggi si abusa, è puro burocratese, da proscrivere in buon italiano, che ha utilizzazione, sfruttamento e sinonimi.
Ma utilizzazione non è ancora più antiestetico di utilizzo? O sono io che ho capito male?

Inviato: mer, 06 feb 2013 20:11
di Ferdinand Bardamu
È che, quantunque cacofonico, utilizzazione non ha quella connotazione burocratica e commerciale che ha utilizzo (e che hanno pure certi altri derivati a suffisso zero come realizzo [~ realizzazione], storno, defalco, ecc.).

Inviato: mer, 06 feb 2013 20:11
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:Oggi si tende a usarli come semplici sinonimi di uso/usare; in realtà, i primi pongono l’accento piú sulla messa a profitto di qualcosa, mentre i secondi hanno il significato piú generico di ‹servirsi di qualcosa›. Si tratta comunque d’una sfumatura, e qui entra in gioco lo stile: uso/usare sono piú brevi e immediati.
Non solo si tende a usarli come sinonimi, ma ancor più: vengono sentiti come più adatti in un linguaggio formale, ossia la maggior parte dei parlanti è ignara si questa sottile differenza e semplicemente pensa che utilizzo/utilizzare innalzino il registro. Molte persone sono capacissime - se ne hanno l'opportunità - di correggere uso/usare, lo posso dire per esperienza personale.

E posso aggiungere, sempre per esperienza personale dalla visione di revisioni fatte a quanto scritto da me da parlanti che vivono in Italia, che la stragrande maggioranza rifiuta assolutamente l'uso di adoperare, considerato probabilmente di registro basso e che regolarmente viene cassato a favore di utilizzare.

Inviato: mer, 06 feb 2013 20:23
di Ferdinand Bardamu
Verissimo: ho notato anch’io che chi scrive o dice utilizzare lo fa credendo d’innalzare il registro.

Questa cosa, a dir la verità, non la capisco molto. Forse i verbi deaggettivali e denominali in -izzare sono sentiti come piú tecnici, dunque piú formali?

Anche il rifiuto di adoperare mi lascia perplesso. Sarà perché è presente, in una forma foneticamente simile, in molti dialetti…

Inviato: mer, 06 feb 2013 20:30
di Animo Grato
Freelancer ha scritto:E posso aggiungere, sempre per esperienza personale dalla visione di revisioni fatte a quanto scritto da me da parlanti che vivono in Italia, che la stragrande maggioranza rifiuta assolutamente l'uso di adoperare, considerato probabilmente di registro basso e che regolarmente viene cassato a favore di utilizzare.
A titolo di esperimento, sarei curioso di sapere se si spingono a correggere espressioni come "mi sono adoperato a ..." in "mi sono utilizzato". :wink: