valerio_vanni ha scritto:Quindi c'è un'area intermedia che fa eccezione. Non dev'essere molto grande, perché il DiPI (che ora non funziona, spero che la memoria non mi tradisca) per le Marche non indica nemmeno [je/jɛ].
Sarebbe interessante capire quale sia il motivo. Che so, se è una novità o un fenomeno di conservazione.
Sí, non è molto grande in effetti. Guardi
qui: le uniche zone dov'è [*quasi] sempre presente /jɛ/ sono quelle dello jesino e dell'osimano (comprendente Castelfidardo e Loreto). Difatti i dialetti son molto simili. Nel fabrianese e nel recanatese dovrebbe prevalere /je/, ma non sono certo della non esistenza di /jɛ/. Nel resto delle Marche, invece, soltanto /je/. Anch'io sarei curioso di sapere il perché di tale differenza.
*Con quasi intendo il novantacinque per cento dei casi, ché Chieti, Rieti e la stessa Jesi, per esempio, vengono pronunciate con /e/. A ciò s'aggiunga il fatto che i giovani d'oggi tendono ad anconetanizzare la pronuncia, per cui può capitare di sentire /je/ in bocca ad alcuni fanciulli appartenenti alle zone dell'osimano e dello jesino, laddove i loro nonni direbbero /jɛ/.
Quindi secondo lei è la vocale aperta l'eccezione? Ora non riesco a trovare conferme sul DiPI, però mi pare che non fosse indicata l'aperta nemmeno come minoritaria.
Per quanto riguarda il pesarese, non faccio fatica a crederlo. L'influenza della Romagna è notevole, e in Romagna c'è la chiusa.
Personalmente, l'ho sentita sempre aperta nella valle del Cesano. Lì ho parecchi contatti, e le mie orecchie non hanno mai sentito una chiusa. Ho sentito una persona di Cingoli, mi pare di ricordare l'aperta ma si tratta di un singolo caso.
Ho sentito l'aperta anche da qualcuno di Ancona, altri riscontri personali non ne ho.
Be', so per certo che nel maceratese-fermano gli avverbi in -
mente hanno sempre la vocale chiusa, cosí come è sempre aperta nell'ascolano, in parte dell'anconitano (Loreto, Osimo, Castelfidardo, Jesi) e nel recanatese. Per il resto, la pronuncia dovrebbe oscillare: nel fabrianese, data la vicinanza coll'Umbria, dovremmo avere -
ménte, ma non ne sono sicuro, anche perché una mia amica di Fabriano li pronuncia cólla vocale aperta. Nella stessa Ancona e nell'isola linguistica del Conero sono attestate entrambe le pronunce, ma, come dice lei, dovrebbe prevalere quella con
e aperta. Nel pesarese si ha -
ménte al cento per cento, eccezion fatta forse per la zona del pergolese, il vernacolo della quale ha ben poco di gallico, e di Fano. I miei amici di Cingoli pronunciano tutti gli avverbi in -
mente con
e chiusa, Cingoli facendo parte del maceratese.
Potremmo riassumere cosí (tralasciando le zone del recanatese, del fabrianese e del pergolese, incerte perché di «confine»):
Pesarese: /je/, -
ménte
Nord(e)-anconitano (compresa la stessa Ancona e l'isola linguistica del Conero): /je/,
-mènte/-ménte
Sud(de)-anconitano: /jɛ/, -
mènte
Maceratese-fermano: /je/, -
ménte
Ascolano: /je/, -
mènte