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«Paternostraro»

Inviato: mer, 13 mar 2013 20:22
di Zabob
A pag. 31 del libro Roma anno 2750 ab Urbe condita di A. Ravaglioli (Newton & Compton 1997) ho trovato questo termine, non presente nei vari dizionari in linea. Vernacolo romanesco?
In Roma furono numerosi, oltre ai dotti germanici, gli artigiani (dai fornai ai calzolai, ai barbieri, agli albergatori, ai paternostrari, fino agli stampatori).

Inviato: mer, 13 mar 2013 20:40
di Souchou-sama
…O forse napoletano?

Inviato: mer, 13 mar 2013 20:46
di Zabob
Souchou-sama ha scritto:…O forse napoletano?
E se i napoletani l'avessero importato da Roma?

Inviato: gio, 14 mar 2013 7:49
di SinoItaliano
Piano piano mi sto rendendo conto che non ci sono parole in -aro e -arolo in italiano standarde (a parte recenti coniazioni, tipo keb(b)abbaro), e che sono quasi sempre romanesche.

Recentemente mi sono stupito nell'apprendere che pizzicarolo si dice pizzicagnolo in italiano correggiuto.

Però... mi suona strano dire bibitaio invece di bibitaro.

Inviato: gio, 14 mar 2013 17:31
di Souchou-sama
Se può consolarla, penso che il romanesco stia influenzando de bbrutto l’italiano [neutro]: nessuno direbbe mai *bibitaio, *kebabbaio, *paninaio1 e cosí via, neanche qui al Norde.

1 Non so se questo significato sia accettabile in italiano neutro, ma al Liceo chiamavamo paninaro il tizio che vendeva panini all’interno della scuola. :D

Inviato: gio, 14 mar 2013 17:58
di u merlu rucà
Diciamo che è il suffisso -aro del romanesco che si sta espandendo. All'inizio si trattava di parole isolate, che mantenevano il colorito dialettale, ora il suffisso è usato per nuove coniazioni. Io penso che a lungo andare -aro sarà sempre più produttivo a spese di -aio.

Inviato: gio, 14 mar 2013 18:16
di Zabob
u merlu rucà ha scritto:Diciamo che è il suffisso -aro del romanesco che si sta espandendo.
Non necessariamente a indicare mestieri: v. discotecaro, metallaro, rockettaro, ecc.

Inviato: gio, 14 mar 2013 18:22
di u merlu rucà
Zabob ha scritto:
u merlu rucà ha scritto:Diciamo che è il suffisso -aro del romanesco che si sta espandendo.
Non necessariamente a indicare mestieri: v. discotecaro, metallaro, rockettaro, ecc.
Aggiungerei, dal lessico sportivo, panchinaro.

Inviato: gio, 14 mar 2013 18:55
di Ferdinand Bardamu
E però il suffisso mantiene una connotazione negativa che (l’ormai negletto) -aio non ha. Un ipotetico *chebabbaio creerebbe nella mente dell’interlocutore un’immagine di genuinità e pulizia che il chebabbaro, coi suoi lurchi avventori macchiati di iogurt e salsa rubra, non ha. (Ai chebabbari che ci leggono: si fa per dire.) :D

Inviato: gio, 14 mar 2013 20:19
di u merlu rucà
Certo, ha ancora un senso negativo, ma ormai è entrato e chissà.

Inviato: ven, 15 mar 2013 19:34
di Carnby
Aggiungo che oggi a Firenze nessuno dice paninaio: tuti dicono paninaro. Ma il paninaro fiorentino non è quello della Milano anni '80: è semplicemente un venditore (spesso ambulante) di panini. Tradizionalmente, in Toscana il suffisso -aro era riservato a macellaro e notaro, secondo alcuni studiosi termini mediani o romaneschi che avrebbero sostituito nel tempo le «normali» parole toscane in -aio.

Inviato: ven, 15 mar 2013 20:34
di Souchou-sama
Splendido: il paninaro delle mie parti è in perfetta sintonia con quello toscano! :D Quanto a macellaro, invece, com’è la situazione? S’usa ancóra? Ché da me si dice solo macellaio.

Inviato: ven, 15 mar 2013 21:12
di u merlu rucà
Carnby ha scritto:Aggiungo che oggi a Firenze nessuno dice paninaio: tuti dicono paninaro. Ma il paninaro fiorentino non è quello della Milano anni '80: è semplicemente un venditore (spesso ambulante) di panini. Tradizionalmente, in Toscana il suffisso -aro era riservato a macellaro e notaro, secondo alcuni studiosi termini mediani o romaneschi che avrebbero sostituito nel tempo le «normali» parole toscane in -aio.
Per macellaro potrebbe essere, ma per notaro ho qualche dubbio, in quanto nel mio dialetto si dice nutàru (l'esito ligure sarebbe -à e cadrebbe la -t-). Direi che è più probabile un prestito dotto comune nei vari dialetti.

Inviato: ven, 15 mar 2013 21:29
di Marco1971
u merlu rucà ha scritto:Direi che è più probabile un prestito dotto comune nei vari dialetti.
È probabile: nella Sonnambula di Bellini, Amina esclama: «Il notaro!» :)

Inviato: ven, 15 mar 2013 22:04
di Carnby
Souchou-sama ha scritto:Splendido: il paninaro delle mie parti è in perfetta sintonia con quello toscano!
Eh sì! :)
Souchou-sama ha scritto:S’usa ancóra? Ché da me si dice solo macellaio.
Sì, s'usa ancora, specie nel parlato meno sorvegliato.