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Pronuncia di «gnoseologia»

Inviato: lun, 08 apr 2013 0:05
di Ferdinand Bardamu
M’è capitato piú d’una volta di sentire la pronuncia /gnozeoloˈdʒia/. Se il DOP non la prende in considerazione, il DiPi in linea la marca come aulica, e cosí pure le analoghe pronunce delle parole derivate dal greco γνῶσις (gnosi, gnostico).

Mi chiedo però se non sia da evitare l’introduzione d’un’eccezione alla pronuncia del digramma gn, ancorché legittimata dall’uso cólto.

Re: Pronuncia di «gnoseologia»

Inviato: lun, 08 apr 2013 8:50
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Mi chiedo però se non sia da evitare l’introduzione d’un’eccezione alla pronuncia del digramma gn, ancorché legittimata dall’uso cólto.
Direi che sia una pronuncia da lasciare ai «supertecnici della filosofia» (v. qui).

Inviato: lun, 08 apr 2013 15:11
di Ferdinand Bardamu
Son d’accordo. D’altra parte, io mal sopporto la pronuncia ecclesiastica di parole latine come cognosco in testi classici.

Inviato: lun, 08 apr 2013 15:26
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:D’altra parte, io mal sopporto la pronuncia ecclesiastica di parole latine come cognosco in testi classici.
In effetti, come per il greco, sono convinto che sia inevitabile usare (almeno) due pronunce per il latino: quella «scientifica» per il latino classico e quella «ecclesiastica» per quello tardo, medievale, moderno e contemporaneo.

Inviato: lun, 08 apr 2013 15:53
di Ferdinand Bardamu
Sí, è una distinzione necessaria, anche se inevitabilmente imprecisa. Per esempio, la palatalizzazione delle consonanti velari davanti a vocale palatale non s’era probabilmente ancora affermata negli ultimi decenni dell’Impero d’Occidente. Non so quindi se sarebbe filologicamente corretta la pronuncia ecclesiastica per Agostino, Girolamo o Rutilio Namaziano; ma la certezza, in questo campo, non l’avremo mai, purtroppo.

Inviato: lun, 08 apr 2013 22:35
di u merlu rucà
Ferdinand Bardamu ha scritto:Sí, è una distinzione necessaria, anche se inevitabilmente imprecisa. Per esempio, la palatalizzazione delle consonanti velari davanti a vocale palatale non s’era probabilmente ancora affermata negli ultimi decenni dell’Impero d’Occidente. Non so quindi se sarebbe filologicamente corretta la pronuncia ecclesiastica per Agostino, Girolamo o Rutilio Namaziano; ma la certezza, in questo campo, non l’avremo mai, purtroppo.
Nel sardo nuorese non si è affermata neppure oggi.