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"da parte propria"
Inviato: dom, 14 apr 2013 22:29
di amoralizzatore
Vorrei sapere se questa frase debba ritenersi corretta: "Mario, da parte propria, riteneva che quel film fosse sgradevole".
Grazie.
Inviato: dom, 14 apr 2013 22:54
di Marco1971
Sarebbe grammaticalmente corretto se non sapesse di burocratese... Nella lingua comune, e in questa frase di tono dimesso, sarebbe «piú corretto»
per parte sua. Errore di stile, direi.

Inviato: dom, 14 apr 2013 23:39
di amoralizzatore
Marco1971 ha scritto:Sarebbe grammaticalmente corretto se non sapesse di burocratese... Nella lingua comune, e in questa frase di tono dimesso, sarebbe «piú corretto»
per parte sua. Errore di stile, direi.

Grazie mille.
Il dubbio mi era venuto poiché mettendo "da parte propria" nel motore di ricerca, non usciva nessun risultato.
Mi basta la correttezza grammaticale.

Inviato: dom, 14 apr 2013 23:57
di Marco1971
Però, gentile amoralizzatore, non basta la sola correttezza grammaticale... Ma sono stanco di ripetermi...
Inviato: lun, 15 apr 2013 0:19
di Ferdinand Bardamu
La correttezza grammaticale, però, è solo il livello piú superficiale ed elementare dell’espressione. Lo stile, quando si tratta di parlare con proprietà, è altrettanto importante. Ci sono parole o locuzioni che stanno bene in certi contesti e stonano in altri: es. per esprimere certezza, una frase come «Non albergo nel seno dubbio alcuno» sarebbe adeguata solo nello scritto letterario o nel parlato d’alta formalità; d’altra parte, «Ci puoi scommettere le palle» sarebbe tabú in situazioni comunicative formali. Legga anche
qui.
Inviato: mar, 16 apr 2013 8:45
di domna charola
E aggiungo che, secondo me, è uno degli aspetti più belli della lingua, perché permette ulteriori aperture espressive.
Se ad esempio in una discussione da osteria esordissi con "Non albergo nel seno dubbio alcuno" lo sfasamento di registro potrebbe indicare - a seconda del contesto - un intento ironico, sarcastico o altro del genere, cioè dare un tocco di colore in più alla mia comunicazione. Cosa che risulterebbe sbiadita se sempre infarcissi a vanvera l'eloquio di frasi altisonanti.
E analogamente, se in un contesto molto formale uno arriva a sbottare con un'espressione di registro basso, fa fare un salto sulla sedia agli uditori semiaddormentati... come dire: sottolinea il peso dell'affermazione, il livello limite a cui è giunto etc. (e si arriva al solito discorso dell'inflazione della parolacia e della sua perdita di incisività e valore comunicatico... quando diventa punteggiatura, non si scandalizza più nessuno, e per colpire l'attenzione occorre tirar fuori qualcosa di veramente inusuale, tipo "perdindirindina!"...)