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Le amalgame

Inviato: mar, 23 apr 2013 11:33
di Fausto Raso
Tutti i vocabolari si accapigliano per stabilire il genere di questo sostantivo: chi lo dà tassativamente maschile, chi ammette anche il femminile avvertendo, però, che è di uso non comune. Quindi: l'amalgama, gli amalgami; l'amalgama, le amalgame.
Da parte mia non mi sento di tacciare di ignoranza (come usano alcuni soloni della lingua) coloro che preferiscono la forma femminile, pur sapendo che non è molto comune. Una rapida occhiata a Googlelibri mi ha sorpreso. La forma femminile plurale prevale su quella, piú comune, maschile: 1.270 occorrenze contro 412.
In proposito si legga anche la "nota d'uso" cliccando qui.

Inviato: mar, 23 apr 2013 13:34
di valerio_vanni
Io ho sempre pensato che fosse femminile.

Re: Le amalgame

Inviato: mar, 23 apr 2013 14:15
di Infarinato
Il DOP dice «meno bene» per il femminile…

Inviato: mar, 23 apr 2013 16:25
di Marco1971
E il Gabrielli bivolume dice: «Non corretto come femm.»

Inviato: mar, 23 apr 2013 20:15
di Fausto Raso
Questo sostantivo è proprio il "cenerentolo" della lingua. Alcuni vocabolari lo classificano fra gli "ermafroditi" (può essere tanto maschile quanto femminile). Guardate, inoltre, cosa scrive il "Dizionario degli errori e delle difficoltà".
amàlgama
sostantivo maschile
ATTENZIONE Si scrive' un amalgama e non un'amalgama. plurale maschile: gli amàlgame.
Trovo interessante, a questo proposito, quanto scrive Aldo Gabrielli nel suo "Si dice o non si dice?".
Amalgama è da almeno tre secoli nel nostro lessico, e sul suo significato siamo tutti d’accordo: mescolanza, impasto oppure lega di un metallo col mercurio. Ma per molti rimane incerto il sesso di amalgama, e non ci aiutano gli esempi di scrittori autorevoli: per alcuni è femminile, per altri è maschile. Né ci aiuta dare un’occhiata a quello che succede in Europa: per i francesi è maschio, per gli spagnoli è femmina.
Andiamo all’origine del vocabolo. Amalgama deriva da un latino medievale degli alchimisti amàlgama, di genere neutro, probabile deformazione araba (al-malgan) del greco málagma, mistura, impasto, che discende a sua volta dal verbo malásso, rammollisco (per l’aspetto molle della lega). Secondo altri, invece, il neutro latino sarebbe l’alterazione del sinonimo algama, dall’arabo al-gamâa, che significa “riunione”. L’oscillazione del genere è dovuta evidentemente alla terminazione -a del vocabolo, propria dei femminili in italiano. Ma l’italiano non manca di nomi in -a di genere maschile: il papa, l’auriga, il profeta, il collega, l’eremita eccetera. Di qui la confusione. Decidiamoci: l’origine del vocabolo è di genere neutro; si sa che il neutro latino sfocia normalmente nel maschile italiano. Facciamolo maschile, e basta alchimie: “un perfetto amalgama”.

Inviato: mar, 23 apr 2013 21:06
di Animo Grato
Fausto Raso ha scritto:Guardate, inoltre, cosa scrive il "Dizionario degli errori e delle difficoltà".
amàlgama
sostantivo maschile
ATTENZIONE Si scrive' un amalgama e non un'amalgama. plurale maschile: gli amàlgame.
Gli amalgame?!

Inviato: mar, 23 apr 2013 22:52
di Fausto Raso
Animo Grato ha scritto:Gli amalgame?!
Sí, cortese Animo Grato, proprio cosí, purtroppo. :oops: :evil: :x :shock: :twisted: :cry:

Re: Le amalgame

Inviato: dom, 21 lug 2019 0:43
di Fausto Raso
Riapro questo filone per segnalare un intervento del prof. Salvatore Claudio Sgroi in cui mette in evidenza la non "erroneità" del femminile amalgama.

Re: Le amalgame

Inviato: dom, 21 lug 2019 12:26
di Marco1971
I parlanti, se lo vorranno, potranno decidere di eliminare tale oscillazione ("drift") a favore di un solo genere, realizzando così un cambiamento linguistico (giusto le indicazioni di L. Renzi 2012 […]) […].
E perché vorremmo eliminare tale drift? Eliminiamo oscillazione e driftiamo. E già che ci siamo, eliminiamo pure giusta. Ma, a pensarci bene, adottiamo l’esperanto, e cosí saremo adrifti e avremo realizzato un cambiamento linguistico.

Re: Le amalgame

Inviato: dom, 21 lug 2019 23:52
di Marco1971
Ripensandoci, la conclusione dell’articolo segnalato qui sopra da Fausto Raso è di un’allucinante ingenuità: pensare che i parlanti possano decidere di eliminare dalla lingua alcunché rappresenta già un salto nella fantascienza; ma ancor piú fantascientifico è il pensare che il Supremo Traguardo sia di «realizzare un cambiamento linguistico».

La storia ci insegna che i cambiamenti avvengono molto lentamente e che non sono mai frutto di una decisione dei parlanti (come se tutti i parlanti si radunassero e concertassero fra loro: ecco d’ora innanzi eleggiamo il femminile per amalgama); semmai, in rari casi, procedono dalla decisione di qualche autorità; i mutamenti hanno luogo in modo perlopiú surrettizio e inconscio. E da ultimo non dimentichiamo una cosa fondamentale: il parlante medio non si sognerebbe mai di contraddire quanto legge in un vocabolario (che crede sacrosanta verità) e non potrebbe quindi, se non involontariamente, aver qualche parte nella messa in atto di un qualsivoglia cambiamento.

L’auspicare, poi, che una parola ambigenere diventi o solo femminile o solo maschile deve risultare da un ragionamento che mi sfugge: lungi dall’essere una tara, una doppia possibilità rappresenta una ricchezza della lingua, a cui attingere nelle circostanze espressive piú diverse. Invece, si vorrebbe sacrificare l’ambivalenza in nome di non si sa quale sacro nume…

Re: Le amalgame

Inviato: lun, 22 lug 2019 17:53
di Freelancer
Marco1971 ha scritto: dom, 21 lug 2019 12:26
I parlanti, se lo vorranno, potranno decidere di eliminare tale oscillazione ("drift") a favore di un solo genere, realizzando così un cambiamento linguistico (giusto le indicazioni di L. Renzi 2012 […]) […].
E perché vorremmo eliminare tale drift? Eliminiamo oscillazione e driftiamo. E già che ci siamo, eliminiamo pure giusta. Ma, a pensarci bene, adottiamo l’esperanto, e cosí saremo adrifti e avremo realizzato un cambiamento linguistico.
Ma il significato di drift (fra i tanti) è tendenza o, nel campo tecnico, deriva. E né l'uno né l'altro hanno attinenza con il significato di oscillazione che si ricava dal contesto. È una terminologia di [alcuni] linguisti?

Re: Le amalgame

Inviato: lun, 22 lug 2019 22:26
di Marco1971

Re: Le amalgame

Inviato: lun, 22 lug 2019 22:52
di Freelancer
E quindi drift è proprio tendenza nel senso di modifica graduale, non oscillazione nel senso di esistenza e uso di due termini alternativi. O mi sfugge qualcosa? O il termine italiano nel campo linguistico per questo caso è proprio oscillazione?

Re: Le amalgame

Inviato: mar, 23 lug 2019 1:20
di Marco1971
Sí, infatti, e siamo alle solite: non c’era bisogno di chiosare erroneamente oscillazione, ma è stato fatto credendo di figurare, col risultato di sfigurare presso chi ben sa.

Re: Le amalgame

Inviato: mar, 23 lug 2019 15:08
di Millermann
Nelle parole con doppio genere, spesso la scelta è dettata dal significato. Penso a termini comuni, come asse, o a casi in cui la scelta è meno immediata, come componente.

Potrebbe essere, forse, un'idea interessante quella di provare a estendere tale possibilità al caso di amalgama. :idea:
Ad esempio, riflettendoci, mi sentirei d'usare (e di consigliare) il femminile nel significato proprio di lega metallica (1 e 2 del Treccani:
1. Minerale, lega di argento e mercurio cristallizzata nel sistema monometrico.

2. Lega metallica formata con il mercurio da diversi metalli, solida, pastosa o liquida a temperatura ordinaria a seconda del tenore in mercurio.
...e il maschile nel significato estensivo/figurato di mescolanza, unione:
3. a. estens. Mescolanza, impasto: a. di colori.
b. fig. Unione o miscuglio di cose diverse.
Uno dei motivi (oltre all'«orecchio») per cui questa scelta mi pare preferibile a quella opposta è che il maschile sarebbe cosí meno specifico del femminile: un'amalgama (lega) sarebbe comunque un amalgama (miscuglio), riducendo la possibilità di commettere errori per chi decidesse di continuare a usare il maschile. :)
Che ne pensate?