"Letteralmente"
Inviato: lun, 29 apr 2013 18:03
Non è infrequente sentire espressioni come "sono letteralmente distrutto", "letteralmente a pezzi", ecc.
Mi sembra che quel "letteralmente" (così come "veramente", "nel vero senso della parola": «il paradiso nel vero senso della parola», promette una pubblicità) assolva la funzione di superlativo assoluto per aggettivi usati in senso metaforico o iperbolico, in sostituzione dei consueti "molto" o "-issimo": non si può dire "molto sfinito" o "molto in ginocchio", a differenza di "molto stanco".
Però: chi mi comunichi di essere "letteralmente distrutto" mi sta dicendo «guarda che non sono distrutto in senso metaforico, ma proprio in senso reale»: «cioè senza esagerazione, in senso non metaforico», come recita il vocabolario Treccani (voce "letteralmente")... e invece, se costui è distrutto, lo è, comunque, soltanto in senso metaforico, nonostante quell'avverbio "letteralmente" voglia dire l'opposto.
Concludendo, la mia impressione è che, dimenticato il vero significato di "letteralmente", e scemato il valore iperbolico di termini come "distrutto", "devastato", "impazzito", "alle stelle", si senta il bisogno di rifare l'iperbole con quell'avverbio che, alla lettera, vuol dire "letteralmente"!
Mi sembra che quel "letteralmente" (così come "veramente", "nel vero senso della parola": «il paradiso nel vero senso della parola», promette una pubblicità) assolva la funzione di superlativo assoluto per aggettivi usati in senso metaforico o iperbolico, in sostituzione dei consueti "molto" o "-issimo": non si può dire "molto sfinito" o "molto in ginocchio", a differenza di "molto stanco".
Però: chi mi comunichi di essere "letteralmente distrutto" mi sta dicendo «guarda che non sono distrutto in senso metaforico, ma proprio in senso reale»: «cioè senza esagerazione, in senso non metaforico», come recita il vocabolario Treccani (voce "letteralmente")... e invece, se costui è distrutto, lo è, comunque, soltanto in senso metaforico, nonostante quell'avverbio "letteralmente" voglia dire l'opposto.
Concludendo, la mia impressione è che, dimenticato il vero significato di "letteralmente", e scemato il valore iperbolico di termini come "distrutto", "devastato", "impazzito", "alle stelle", si senta il bisogno di rifare l'iperbole con quell'avverbio che, alla lettera, vuol dire "letteralmente"!