Inviato: mer, 08 mag 2013 23:01
Può anche darsi, ma, se può sicuramente valere da giustificazione a posteriori, linguisticamente mi pare una motivazione un po’ deboluccia…
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
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Che io sappia, l'unico che sostiene (con convinzione e motivazioni almeno in parte convincenti) una pronuncia né toscana né romana è Luciano Canepari con il suo «italiano neutro».Zabob ha scritto:È ancora in auge la posizione di chi sostiene che esiste una pronuncia "di teatro", ideale, che non è né quella toscana né quella romana, dalle quali (per ragioni che mi sono oscure) talvolta diverge?
Tranne scéndo, vale anche per dove sto io.SinoItaliano ha scritto:Al giorno d'oggi le pronunce dominanti a Roma sono: allégro, bistécca, céra, scéndo, cómpito.
Per me valgono tutte (abito un po' più a Nord, sulle grandi isoglosse).Carnby ha scritto:Tranne scéndo, vale anche per dove sto io.SinoItaliano ha scritto:Al giorno d'oggi le pronunce dominanti a Roma sono: allégro, bistécca, céra, scéndo, cómpito.
Da nessun'altra parte ho letto questa particolarità della pronuncia di s: si tratta di una caratteristica della pron. romana (anche quando s è preceduta da l, se non sbaglio: fal/t͡s/o, pul/t͡s/are...), che l'autore – forse non da solo – ha assurto a regola di «corretta pronuncia italiana».Il segno s indica una fricativa dentale (...) Nella corretta pronuncia italiana si ha sempre il suono sordo nelle seguenti posizioni: all'inizio di parola se sia seguito da vocale (...); all'interno di parola se sia seguito da una consonante sorda (...) o se sia indicato dal segno raddoppiato (...), o se sia preceduto da consonante diversa da n: borsa, eccelso, psichiatra; quando sia preceduto da n, il segno s va pronunciato quasi come z sorda (penso quasi come fosse penzo).
I nessi /ns, ls, rs/ passano a /nʦ, lʦ, rʦ/ anche in gran parte della Toscana, eccettuata la zona di Firenze, Prato e dintorni (io, per poco, sono fuori).Zabob ha scritto:Da nessun'altra parte ho letto questa particolarità della pronuncia di s: si tratta di una caratteristica della pron. romana (anche quando s è preceduta da l, se non sbaglio
Ma è lo stesso libro di Sfogliando un manuale di ortoepia?Zabob ha scritto:Perché, però, si contempla questo suono di s (indicandolo come "corretta pronuncia italiana") solo dopo la consonante n- (infatti ci sono esempi come borsa e eccelso, in cui l'affricazione di s non è prevista)?
I libri di dizione di solito ammettono sia Stéfano sia Stèfano, mentre il DOP, contrariamente a quello che si dice su Guichipedía (Wikipedía), considera ortoepica soltanto Stéfano. Ovviamente, come per edera, seguo fedelmente le indicazioni del DOP e considero neutre solo le pronunce con l'e chiusa.Zabob ha scritto:Ha ragione e mi scuso per l'imprecisione: ho ricontrollato queste tredici parole e «vengono date entrambe le pronunce» solo per Cesare, devo, lettera, spengo e gonna.
Stèfano è anche senese, a quanto mi risulta.fiorentino90 ha scritto:I libri di dizione di solito ammettono sia Stéfano sia Stèfano