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«Geloso di» o «geloso per»?

Inviato: mer, 26 lug 2006 21:29
di Federico
Propriamente (mi risulta), il complemento di specificazione dopo geloso dovrebbe indicare l'oggetto della gelosia, ma comunemente indica la persona che la suscita o meglio la risveglia, e questo per l'evidente sovrapposizione con invidioso (il cui significato originario del resto è solamente “che guarda male”).
Questa ambiguità è decisamente fastidiosa, a mio parere: voi come vi conducete per le reggenze?

Perché ad esempio ho trovato questa costruzione: «gelosa di lei con Gilbert» (la gelosa è la protagonista di Ritratto di signora, lei è Mme Merle, l'ex amante del marito Gilbert) (da notare che non si può interpretare come “faceva delle scene di gelosia con Gilbert per lei”, perché non è vero).
A me ad esempio parrebbe piú semplice indicare l'oggetto della gelosia con il complemento di specificazione e la persona che la provoca con un complemento di causa con il per.

Inviato: mer, 26 lug 2006 21:54
di Marco1971
Geloso di qualcuno, nel senso di invidioso, è costruzione antica, e anche qui sopravvive fino a oggi:
Davila: Nacque subito discordia e diffidenza tra i medesimi consiglieri del Re, avendo cominciato il Duca d’Epernone, geloso della grazia del padrone e tenace della propria grandezza, ad odiare ed a perseguitare il signore di Villeroi.

P. Verri: Ogni mille letterati, ...ve ne sono venti che non sono gelosi dello ingegno altrui.

Leopardi: Gli antichi... mettevano i Dei in comunione della nostra vita e de’ nostri beni e quindi gli stimavano gelosi delle nostre felicità ed imprese.

Palazzeschi: Né della sua gioventú e avvenenza, ...si erano mostrate gelose, avendola considerata sempre, piú che una sorella una figliola.

Alvaro: Era geloso di tutto, delle donne che passavano al braccio degli uomini, dei sorrisi che si scambiavano, delle stesse parole irritate che a volte correvano.

Bigiaretti: Ero geloso del nuovo nato, mi sentivo defraudato di qualche cosa.
Vogliamo spazzar via usi legittimi consolidati da secoli? ;)

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:14
di Federico
Marco1971 ha scritto:Vogliamo spazzar via usi legittimi consolidati da secoli? ;)
Ma figurarsi, non critico certo la legittima, naturale e ovvia sovrapposizione con invidioso: per questo chiedo come adattarvisi, come gestirla, senza provocare confusioni.

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:27
di Marco1971
È sempre il contesto a disambiguare, come meglio di me spiega Tullio De Mauro in Linguistica elementare, Roma-Bari, Laterza, 2004, p. 80:
Abbiamo già rilevato (cap. IX, punto 8 ) che una data frase, dotata di un suo significato (insieme di tutti i suoi possibili sensi), assume, tra tutti i sensi possibili, alcuni sensi particolari quando viene concretamente enunciata. Con l’enunciazione essa viene calata in un particolare contesto situazionale e, in genere, anche in un particolare co-testo verbale: in rapporto a contesto e cotesto tra tutti i suoi possibili sensi, che ne costituiscono il significato, ne emerge ed è selezionato qualcuno.

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:33
di Federico
E per la doppia reggenza?

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:39
di Marco1971
Non si tratta di doppia reggenza, ma dell’uso della preposizione con nel senso di «nei confronti di». In qualsiasi maniera s’interpreti, il con non dipende da geloso.

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:55
di Federico
L'ho chiamata doppia reggenza per semplificare.
Nei confronti di? Non capisco.

Inviato: gio, 27 lug 2006 0:59
di Marco1971
Neanch’io, poiché non abbiamo tutta la frase.