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«Drunkoressia» e «binge drinking»

Inviato: gio, 23 mag 2013 0:56
di Zabob
Per la serie I nuovi mostri, ecco due campioni attaccati l'uno all'altro come gemelli siamesi: qui un articolo fra i tanti, in cui non si capisce perché nel titolo binge drinking stia in corsivo mentre drunkoressia è in tondo. Ah già, che stupido: "drunkoressia" è italiano (in ingl. si scrive drunkorexia)!

Inviato: gio, 23 mag 2013 8:48
di PersOnLine
Pare che qualcuno più assennato abbia già coniato alcoressia

Inviato: dom, 08 set 2013 14:59
di Ferdinand Bardamu
Alcoressía traduce l’incomprensibile mostriciattolo drunkoressía; ma binge drinking? Cominciamo col dire che cos’è il binge drinking. Il Treccani in linea lo definisce come «[l]’abitudine di ubriacarsi fino allo stordimento in occasione di feste di fine settimana o di singole serate trascorse in locali, insieme ad altre persone». Messa giú cosí, cos’ha di diverso da un’ubriacatura o una sbornia in compagnía?

E infatti non è esattamente la stessa cosa: lo stesso articolo a cui rimanda Zabob nel primo intervento ci dice che il binge drinking è «la tendenza a bere a ritmi compulsivi […] sei o più bicchieri di alcolici e superalcolici in un’unica occasione, in meno di due ore». Le caratteristiche di questo fenomeno sono dunque la socialità e la compulsività.

La creazione di un neologismo italiano, in questo caso, dovrebb’essere riservata a psicologi e medici; pur essendo ben consapevole della mia ignoranza in materia, provo lo stesso a fare una proposta: alcolismo sociale compulsivo?

Inviato: dom, 08 set 2013 15:26
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Cominciamo col dire che cos’è il binge drinking. [...] Le caratteristiche di questo fenomeno sono dunque la socialità e la compulsività.
Non solo: da quello che ho capito, il binge drinker si distingue per la relativa episodicità dei suoi bagordi; non è un alcolista cronico né un bevitore abituale e, per così dire, allenato, ma si abbandona all'alcol solo in determinate occasioni, apposta per perdere il controllo. E la mancata abitudine al bere è funzionale allo scopo: il raggiungimento dell'ebbrezza nel più breve tempo possibile. Donde il binge, che per l'appunto ha un connotato di parossismo, attacco, sprazzo, raptus...
Giocando con una vocale, si potrebbe parlare di accesso alcolico.

Inviato: dom, 08 set 2013 16:02
di Ferdinand Bardamu
Precisazione opportuna, caro Animo Grato; la ringrazio. Accesso alcolico coglie l’episodicità e la sfrenatezza dell’atto.

Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?

Inviato: lun, 09 set 2013 8:43
di PersOnLine
Ferdinand Bardamu ha scritto:Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
Più che impulsivo, direi comunque compulsivo; e se il discrimine è l'«episodicità» si può dire occasionale (o episodico).

Inviato: lun, 09 set 2013 11:36
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
Iperetilismo?

Inviato: gio, 03 lug 2014 23:42
di Zabob
Ferdinand Bardamu ha scritto:La creazione di un neologismo italiano, in questo caso, dovrebb’essere riservata a psicologi e medici
Caro Ferdinand, se aspettiamo che i nostri medici si applichino a coniare e a adottare un termine italiano al posto di binge drinking... proprio coloro che non dicono più "anemia grave" ma "anemia severa", che fanno i test di screening, che devono conoscere "il razionale" delle terapie e che non sono stati capaci di sostituire AIDS con SIDA. Insomma, stia tranquillo che non sentiranno nessun bisogno di rinunciare al binge drinking.

A parte ciò, approvo personalmente l'accesso alcolico di Animo Grato, e in alternativa propongo parossismo alcolico (che suona molto "per addetti ai lavori"), impeto alcolico e alcolismo d'impeto.

P.S.: il sito del Corriere della Sera propone «abbuffata alcolica». Non male.

Inviato: mer, 08 apr 2015 12:45
di Ferdinand Bardamu
Come termine tecnico, che ne dite di iperalcolizzazione, sul modello del francese?

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