Stante che a stretto rigor di logica è il numero a essere lo stesso, quindi il "medesimo" (i sostantivi rappresentano due concetti ben distinti l'uno dall'altro), l'accordo di medesimo, con un sostantivo maschile e uno femminile, è obbligatoriamente al plurale maschile?
So che il dubbio potrebbe essere aggirato cambiando la frase: "avendo medesimo numero di ...(m.)... e ...(f.)..., n. xxx", ma non mi piace la ripetizione di numero, essendovene parecchie altre nel testo.
Avendo medesimi ...(m.)... e ...(f.)... numero xxx
Moderatore: Cruscanti
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Avendo medesimi ...(m.)... e ...(f.)... numero xxx
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E se sostituisse a "numero" ammontare o quantità? Oppure scrivendo: «Essendo maschi e femmine rappresentati in egual misura, n. xxx», «Essendo il campione equamente diviso fra maschi e femmine, n. xxx», ecc.?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Il numero è un 'numero identificativo', mentre «m.» e «f.» stanno per 'sostantivo maschi' e 'sostantivo femminile'.
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