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Prolessi dell’attributo?

Inviato: gio, 22 ago 2013 16:02
di Ferdinand Bardamu
Come classifichereste dal punto di vista logico la frase introdotta dall’aggettivo in questi esempi?

Libero dalle pastoie del mondo e da quelle dell’intelletto, si paragona anche lui a Dio […]. [E. M. Cioran, La caduta nel tempo, Adelphi, Milano, 1995, p. 55]

Inadatto all’umiltà, all’obbedienza, ha scelto la solitudine e vi si è impantanato. [E. M. Cioran, L’inconveniente di essere nati, Adelphi, Milano, 1991, p. 140]

Responsabile dei nostri pregiudizi religiosi e morali, ha fissato le norme della stupidità e moltiplicato quelle restrizioni che ancora paralizzano i nostri istinti. [E. M. Cioran, La tentazione di esistere, Adelphi, Milano, 1984, p. 160]

Siamo di fronte a una semplice prolessi dell’attributo? Mi verrebbe da dire che si tratta d’una causale con ellissi del verbo essere, ma mi sorgono dei dubbi.

Questo costrutto è molto adoperato dall’autore in questione, Cioran (che scrisse prevalentemente in francese); sotto l’aspetto stilistico, mi sembra una soluzione molto agile ed efficace.

Inviato: gio, 22 ago 2013 20:26
di Animo Grato
Secondo me è un predicativo del soggetto.