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Parola composta italiano-inglese

Inviato: ven, 23 ago 2013 19:28
di Federico8E
La parola composta doccia-time (lungi da me questo genere di neogrammatica cibernetica, sto facendo un'indagine sul fenomeno) come qualsiasi neologismo che associa un termine italiano a uno inglese, come si puó definire? Un prestito, un calco? Ciao a tutti

Inviato: ven, 23 ago 2013 19:51
di Ferdinand Bardamu
Un calco è un tipo di prestito, ancorché adoperi materiale lessicale della lingua d’arrivo. Doccia time sembra un calco incompiuto: riprende il costrutto inglese, ma conserva soltanto la testa del sintagma originale.

Una parola del genere può essere soltanto scherzosa: l’ibridazione angloitaliana sta lí a testimoniarlo. Nessuno che volesse sfoggiare la propria conoscenza dell’inglese si arrischierebbe a dire o scrivere un simile pasticcio.

D’altro canto, questo costrutto non si potrebbe importare per intero, traducendolo parola per parola, perché sarebbe agrammaticale (*doccia ora). E un prestito integrale come shower time è una pedantería poco giustificabile, dato il contesto in cui questa parola potrebbe occorrere.

Inviato: ven, 23 ago 2013 20:49
di Marco1971
Parlerei di ibridismo, non so se ci sia un termine piú di moda, forse hybrid word sarà preferito dai linguisti piú aggiornati.

Inviato: ven, 30 ago 2013 9:09
di Manutio
A proposito di ibridi. In Italia se ne creano di tutti i generi, scherzosi, semischerzosi, seriosi. Sui giornali trovo nominati i papa boys. Era cosí difficile chiamarli pope boys, come sicuramente avrebbero fatto in altri paesi? Facciamo i poliglotti ma non sentiamo la stonatura che c’è in quell’accostamento. Ancora: i negozi romani di ricordini sono pieni di magliette e ‘oggettistica’ varia con la scritta: I ♥ Roma (il pittogramma andrebbe inteso: ‘I love’, o qualcosa di simile). Ci voleva tanto a scrivere Rome? I Tedeschi, nello stesso caso, scrivono I love Munich, non I love München. Se c’è anche I love München Oktoberfest, ciò si giustifica perché quell’espressione è considerata invariabile, quasi una citazione. E visto che la cosa già semidimenticata è tornata ultimamente d’attualità, faccio notare che solo noi, credo proprio solo noi, eleggiamo miss Italia. I sunnominati Tedeschi eleggono miss Germany, non miss Deutschland, come gli Ungheresi miss Hungary, non miss Magyarország, e i Greci miss Greece, non miss Ελλάδα. E ci sarebbe da ricordarne altre, come il No Tasse Day, indetto dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Insomma, ci avventuriamo nelle lingue forestiere, ma restiamo a metà strada.

Inviato: ven, 30 ago 2013 12:08
di Ferdinand Bardamu
Manutio ha scritto:Ancora: i negozi romani di ricordini sono pieni di magliette e ‘oggettistica’ varia con la scritta: I ♥ Roma (il pittogramma andrebbe inteso: ‘I love’, o qualcosa di simile). Ci voleva tanto a scrivere Rome? I Tedeschi, nello stesso caso, scrivono I love Munich, non I love München.
A questo riguardo, segnalo la traduzione italiana della campagna pubblicitaria d’un noto canale a pagamento (qui una schermata): «I ♥ CANTARE» (!).

Quest’uso del cuoricino stilizzato non dovrebbe sconvolgere nessuno: è diffusissimo tra i giovani e rende piú rapida la comunicazione. Sarebbe però opportuno che ogni lingua lo traducesse nella pronuncia, perché «ài lòv cantare» è un capolavoro di comicità involontaria.

Per interpretare il simbolino «♥» come ‹amo› invece che ‹love› bastava scrivere «IO» invece che «I».

Inviato: ven, 30 ago 2013 18:23
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:«I ♥ CANTARE» (!).
Che ne dite di questa trovata di una ditta di gabinetti mobili, con il cuoricino capovolto a mo' di fondoschiena? Creatività o semplice cattivo gusto?
Ferdinand Bardamu ha scritto:Per interpretare il simbolino «♥» come ‹amo› invece che ‹love› bastava scrivere «IO» invece che «I».
Ho trovato anche «I Firenze» o qualcosa del genere tra le bancarelle e gli esercizi fiorentini.

Inviato: ven, 30 ago 2013 18:49
di Ferdinand Bardamu
Carnby ha scritto:Che ne dite di questa trovata di una ditta di gabinetti mobili, con il cuoricino capovolto a mo' di fondoschiena? Creatività o semplice cattivo gusto?
Per me, la seconda che ha detto. :) Ma d’altronde parliamo di pubblicità: vale solo il principio del «purché se ne parli».
Ferdinand Bardamu ha scritto:Ho trovato anche «I Firenze» o qualcosa del genere tra le bancarelle e gli esercizi fiorentini.
Per restare in tema, the ultimate scempio. :D

ci avventuriamo nelle lingue forestiere, ma restiamo a metà

Inviato: mer, 04 set 2013 17:15
di Federico8E
Riprendo il commento di Manutio, "ci avventuriamo nelle lingue forestiere, ma restiamo a metà strada". Come ha ben detto Lei, se le altre lingue riprendono l'intera forma inglese, noi "ibridiamo" con forme come Miss Italia. E' una difficoltà dallo "staccarsi" dalla lingua italiana? o una scarsa conoscenza dell'inglese, onde per cui si tenta di mediare per rendere "miss Italia" e forme del genere più popolari e comprensibili? O forse un pasticcio neologistico che tenta di fondere le due lingue per accattivare i destinatari di tale messaggio? Probabilmente un insieme delle tre cose. :roll: :!:

Inviato: mer, 04 set 2013 17:52
di Federico8E
P.S. : dal momento che il termine "miss" compare nel vocabolario della lingua italiana, perché scandalizzarsi se si usa la forma Miss Italia al posto di Miss Italy?

Inviato: mer, 04 set 2013 19:06
di Infarinato
Perché in [«vero»] italiano non bisognerebbe dire né l’una né l’altra cosa, ma Reginetta d’Italia. ;)

Inviato: mer, 04 set 2013 21:24
di Luca86
Difatti, più di due anni fa, lo proposi (prima qui e poi qui) come traducente di miss da aggiungere alla lista ma i messaggi non vennero presi in considerazione.