«Avere a + infinito» (fraseologico)
Inviato: ven, 30 ago 2013 20:12
Mi sfugge la sfumatura di significato che distingue una frase come «Tizio ebbe a dire questo» da «Tizio disse questo». Sembra un’inutile distinzione, ma, giacché esistono esempi illustri, una qualche differenza, seppur minima, col solo passato semplice dev’esserci. Alcune occorrenze di «ebbe a dire» tratte dall’archivio della BibIt:
Gennaroni ricomparve al Caffè verso il principio dell’inverno, masticando delle pastiglie, col fez come un turco, e le tasche piene di bottigline di marsala, per le quali ebbe a dire agli amici che volevano fargli festa:
- Adagio! adagio, miei cari! Questi qui sono campioni! (Giovanni Verga, Vagabondaggio, novella «Artisti da strapazzo»)
Del rimanente, quantunque, nel giudizio dei dotti, don Ferrante passasse per un peripatetico consumato, pure a lui non pareva di saperne abbastanza; e piú d’una volta ebbe a dire, con gran modestia, che l’essenza, gli universali, l’anima del mondo, e la natura delle cose non eran cose tanto chiare, quanto si potrebbe credere. (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Redazione 1827)
Filippo Visconti, duca di Milano, piú volte mosse guerra a’ Fiorentini, fondatosi sopra le disunioni loro, e sempre ne rimase perdente; talché gli ebbe a dire, dolendosi delle sue imprese, come le pazzie de’ Fiorentini gli avevano fatto spendere inutilmente due milioni d’oro. (Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio)
E per tornare a Platone, egli dappertutto si manifesta l’uomo parziale delle Muse, e l’innamorato di Omero quanto mai poté essernelo Arcesilao ed Alcibiade: per la qual cosa ebbe a dire Massimo Tirio, che Platone fu alunno di Omero piú che di Socrate. (Vincenzo Monti, Epistolario)
Gennaroni ricomparve al Caffè verso il principio dell’inverno, masticando delle pastiglie, col fez come un turco, e le tasche piene di bottigline di marsala, per le quali ebbe a dire agli amici che volevano fargli festa:
- Adagio! adagio, miei cari! Questi qui sono campioni! (Giovanni Verga, Vagabondaggio, novella «Artisti da strapazzo»)
Del rimanente, quantunque, nel giudizio dei dotti, don Ferrante passasse per un peripatetico consumato, pure a lui non pareva di saperne abbastanza; e piú d’una volta ebbe a dire, con gran modestia, che l’essenza, gli universali, l’anima del mondo, e la natura delle cose non eran cose tanto chiare, quanto si potrebbe credere. (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Redazione 1827)
Filippo Visconti, duca di Milano, piú volte mosse guerra a’ Fiorentini, fondatosi sopra le disunioni loro, e sempre ne rimase perdente; talché gli ebbe a dire, dolendosi delle sue imprese, come le pazzie de’ Fiorentini gli avevano fatto spendere inutilmente due milioni d’oro. (Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio)
E per tornare a Platone, egli dappertutto si manifesta l’uomo parziale delle Muse, e l’innamorato di Omero quanto mai poté essernelo Arcesilao ed Alcibiade: per la qual cosa ebbe a dire Massimo Tirio, che Platone fu alunno di Omero piú che di Socrate. (Vincenzo Monti, Epistolario)