Teorema
Inviato: mar, 15 ott 2013 12:04
Cosí scrive il matematico e storico della scienza Lucio Russo nel suo libro La rivoluzione dimenticata, ed. 2001, p. 431. Lo dice con amarezza, denunciando un segno di decadenza della razionalità e del pensiero «dimostrativo», in Italia anche piú che altrove. Mi sono imbattuto in queste parole proprio quando meditavo di proporre alla discussione questo strano uso di teorema, e la coincidenza mi incoraggia a farlo. La definizione del matematico va d’accordo con quella piú ampia del Treccani in linea:«Siamo stati i primi a usare il termine teorema come sinonimo di fandonia calunniosa dedotta con sofismi.»
A me è sempre sembrato un uso improprio, diciamo pure da ignoranti: è questa l’idea che ci siamo fatti a scuola, di che cosa fosse un teorema? Per le mie orecchie teorema è un ragionamento rigoroso da cui non si scappa, more geometrico demonstratum, e chi qualifica di teorema le accuse mossegli si dà la zappa sui piedi. Forse in questo ha avuto qualche parte l’assonanza con l’apparentato teoria, che nell’uso comune (a differenza che nel vero linguaggio scientifico) viene spesso usato nel senso di ‘ipotesi tutta da verificare’, con una nota di scetticismo. Ma anche questa è solo una teoria…«Per estens., nel linguaggio giornalistico, il termine è usato, in genere insieme al nome di chi l’ha formulata, per indicare un’argomentazione teorica che, poggiando su ipotesi più o meno valide (talora anche sulla testimonianza di criminali o terroristi pentiti), individua, o pretende di individuare, ove l’uso del termine assuma connotazione polemica, una rete di collegamenti tra episodî criminosi apparentemente irrelati: l’inchiesta ha fatto crollare il t. del complotto.»