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«Nessun’ora»
Inviato: mar, 03 dic 2013 10:07
di bior
Buongiorno,
esiste in forma accettabile e colloquiale il plurale di nessun’ora ?
Esempio: "Hai fatto le ore piccole ieri sera? No, — ore piccole".
Re: Nessun ora
Inviato: mar, 03 dic 2013 10:24
di Ferdinand Bardamu
Nel linguaggio colloquiale, l’unica formulazione che mi viene in mente è «niente ore piccole», con un uso molto colloquiale di niente come aggettivo. Questa è l’unica soluzione, perché nessuno non può essere usato al plurale.
Re: Nessun ora
Inviato: mar, 03 dic 2013 10:36
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Questa è l’unica soluzione, perché nessuno non può essere usato al plurale.
In passato sì, almeno a quanto afferma lo Zingarelli: «
oggi dif[ettivo] del pl[urale]».
Re: Nessun’ora
Inviato: mar, 03 dic 2013 11:11
di Infarinato
Teoricamente ci sarebbe anche
punte (toscano e letterario), ma un’espressione quale *«punte ore piccole» non è idiomatica (né [quindi] grammaticale).
Re: Nessun ora
Inviato: mar, 03 dic 2013 12:31
di Ferdinand Bardamu
Carnby ha scritto:Ferdinand Bardamu ha scritto:Questa è l’unica soluzione, perché nessuno non può essere usato al plurale.
In passato sì, almeno a quanto afferma lo Zingarelli: «
oggi dif[ettivo] del pl[urale]».
A questo proposito, nella grammatica di Serianni si legge (VII. 196):
Nell’italiano antico e nell’uso toscano l’aggettivo nessuno è attestato anche al plurale (FORNACIARI 1881: 104). Ecco un esempio volutamente arcaizzante di C. E. Gadda, Eros e Priapo (in cui si noterà anche la i protonica della forma nissune, restata largamente in uso per gran parte del secolo scorso): «dove nissune genti vi guazzavano».
È davvero in uso in toscano il plurale di
nessuno?
Re: Nessun ora
Inviato: mar, 03 dic 2013 22:40
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:È davvero in uso in toscano il plurale di nessuno?
Popolarmente/volgarmente (o scherzosamente) sì.

Inviato: mer, 04 dic 2013 9:32
di domna charola
Mi viene da chiedere la necessità di cercare il plurale delle ore piccole della domanda iniziale.
A logica, se mi vien chiesto "Hai fatto le ore piccole", e voglio rafforzare la negazione specificando, direi "No, nemmeno una" cioè "nessuna", singolare, perché comunque, a parte il modo di dire - "ore piccole" inteso come una generica "tarda ora" - c'è anche il concetto di singole ore precise. E quindi, per negare completamente, mi sembra espressivo sottolineare il conceto di "nessuno" legandolo all'entità minima prevista dal contesto, cioè la singola ora.
Non so se è un ragionamento che fila, e se l'ho espresso chiaramente.
Inviato: mer, 04 dic 2013 11:29
di Ferdinand Bardamu
Il ragionamento è chiaro, ma il fatto è che una risposta come «No, nemmeno una» presuppone l’analisi di un idiomatismo, che, in quanto tale, non può essere appreso a partire dai significati dei singoli elementi che lo compongono.
Una simile reinterpretazione può essere accettabile solo in contesti scherzosi, in cui si è consapevoli di violare l’unità di significato che caratterizza l’espressione idiomatica, come in questo dialogo ipotetico:
— È uno che ha sempre
corso la cavallina.
— Beh, di cavalline ne ha corse parecchie.
Inviato: mer, 04 dic 2013 15:36
di domna charola
E' il punto attorno a cui stavo girando: così come "la cavallina" è un idiomatismo indeclinabile e non ulteriormente specificabile, anche "le ore piccole" secondo me non è specificabile in nessuna/alcune/tante.
"Nessuno" in sé implica un'analisi uno a uno di una serie di enti separabili; in questo senso, non sarebbe associabile a un concetto che consideriamo idiomatico e quindi invariabile.
Come non posso specificare "quante" cavalline ho corso, analogamente mi sembra poco proponibile specificare se tante, poche o nessuna ora piccola.
Inviato: mer, 04 dic 2013 23:04
di Ferdinand Bardamu
Sí, sono d’accordo. L’unica soluzione, come dicevo su, è l’uso di
niente come avverbio («In frasi ellittiche [
niente] sostituisce un verbo con avverbio negativo che si intuisce facilmente dal contesto»,
Treccani in linea, s.v. «
Niente», sign. 3). Ma l’uso di
niente, per quanto molto informale, non víola l’unità dell’idiomatismo.