«Eguale» (etimologia)
Inviato: mar, 07 gen 2014 14:22
Anni fa una persona a me molto vicina disse quella che assimilai come suggestiva etimologia. In sostanza che la parola uguale (eguale forma arcaica-poetica ma abbastanza usata tuttora) avesse a che fare con ăqua (per il fatto che eguale significa anche piano) e che l'una e l'altra parola fossero imparentate etimologicamente con ĕquus [cavallo] per via dell'andatura regolare (piana) di questa nobile creatura.
A quei tempi l'informazione veloce come oggi non era possibile, ed essendo difficile trovare immediatamente conferme nel cartaceo rimasi col bagaglio di questa tesi. In fondo per il mio ruolo sociale convinzioni eventualmente errate sulla lingua italiana non hanno influenza.
Ora rilevo che la persona che me ne parlò non solo non ricorda assolutamente di aver fatto questa affermazione, ma addirittura non la condivide neppure a posteriori perché sostiene che æquālis, ăqua, ĕquus, siano parole assai differenti come storia e come radice, al di là dell'apparente assonanza. E infatti la tesi che io ricordo non trova riscontro in rete (non che la rete sia la Verità, tutt'altro, ma qualche indizio di norma lo fornisce).
Per la persona in questione è normale non ricordare uno specifico dialogo , ma per il sottoscritto con la sua proverbiale memoria ricordare una tesi che nessuno ha mai detto è davvero strano.
Posto anche questo insolito quesito , che credo comunque non violi il decalogo , anche se temo che le risposte non confortino la mia memoria.
Mi servirà comunque per "arrendermi" a questo dubbio.
A quei tempi l'informazione veloce come oggi non era possibile, ed essendo difficile trovare immediatamente conferme nel cartaceo rimasi col bagaglio di questa tesi. In fondo per il mio ruolo sociale convinzioni eventualmente errate sulla lingua italiana non hanno influenza.
Ora rilevo che la persona che me ne parlò non solo non ricorda assolutamente di aver fatto questa affermazione, ma addirittura non la condivide neppure a posteriori perché sostiene che æquālis, ăqua, ĕquus, siano parole assai differenti come storia e come radice, al di là dell'apparente assonanza. E infatti la tesi che io ricordo non trova riscontro in rete (non che la rete sia la Verità, tutt'altro, ma qualche indizio di norma lo fornisce).
Per la persona in questione è normale non ricordare uno specifico dialogo , ma per il sottoscritto con la sua proverbiale memoria ricordare una tesi che nessuno ha mai detto è davvero strano.
Posto anche questo insolito quesito , che credo comunque non violi il decalogo , anche se temo che le risposte non confortino la mia memoria.
Mi servirà comunque per "arrendermi" a questo dubbio.