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Inviato: mer, 02 apr 2014 21:28
di Scilens
Carnby ha scritto:Il doppio senso nel suo intervento è voluto o no? :lol:
:oops:
E' stata un'ingenuità, non c'ho pensato e comunque non avrei potuto chiamarlo volatile... o forse avrei potuto, giacché anche lo struzzo è un volatile e neanche quello vola...:?:

Inviato: mer, 02 apr 2014 23:08
di Carnby
L'atterige non è (tetrapiloctomicamente) un «volatile» perché non vola proprio: le sue ali sono vestigiali. Inoltre non è affatto peloso: sono le sue penne, strette e ispide, a dare l'impressione che sia irsuto come un orsacchiotto.

Inviato: mer, 02 apr 2014 23:19
di Scilens
Grazie, gentile Carnby, non lo sapevo.
Deduco che il pipistrello può esser definito volatile pur non essendo un uccello (questa volta non ci veda doppi sensi :))

Inviato: mer, 02 apr 2014 23:53
di Carnby
Scilens ha scritto:Deduco che il pipistrello può esser definito volatile pur non essendo un uccello
A rigore i chirotteri (pipistrelli e affini) sono volatili, mentre dermotteri, petauri, topi e scoiattoli volanti non possono essere definiti volatili perché incapaci di compiere un volo battuto (possono solo planare grazie a un patagio tra gli arti).

Inviato: gio, 03 apr 2014 10:37
di Scilens
Interessante: neppure le galline possono essere definite volatili, a rigore.

Inviato: gio, 03 apr 2014 12:32
di fiorentino90
Luca86 ha scritto:Anche il napoletano, che io sappia, si comporta così con le parole straniere: pullman → /pul'man/, cameraman → /camera'man/, internet → /inter'nEt/, eccetera eccetera.
Esatto e, ora che ci penso, in dialetto calabrese pronuncio anche /ka'ki/ :) Piccola nota, in italiano preferisco usare caco al singolare, anche se d'uso popolare.

Inviato: mer, 09 apr 2014 8:12
di Cembalaro
Luca86 ha scritto:
fiorentino90 ha scritto:...bevi si dice /m'bivi/.
Anche nel mio dialetto, il salentino settentrionale: (tui) mbivi/mbivi (tui), rispettivamente indicativo presente e imperativo del verbo mbèviri ‘bere’.
fiorentino90 ha scritto:Forse, è perché una parola straniera e i calabresi genuini tendono (credo) a leggere le parole straniere con l'accento sull'ultima sillaba.
Anche il napoletano, che io sappia, si comporta così con le parole straniere: pullman → /pul'man/, cameraman → /camera'man/, internet → /inter'nEt/, eccetera eccetera.
Solo con le parole con esito in consonante, per effetto della schwa; quindi in realtà l'accento è sulla penultima: pur'manne (l'ultimo simbolo -e- dovrebbe essere rovesciato a indicare la schwa, ma non so come si faccia).
Kiwi viceversa è pronunciato parossitono.

[FT] «Scevà»

Inviato: mer, 09 apr 2014 10:05
di Infarinato
Cembalaro ha scritto:…l'ultimo simbolo -e- dovrebbe essere rovesciato a indicare la schwa, ma non so come si faccia…
Cosí: ə. :D (Ovviamente, dipende dal sistema operativo che usa, ma alla peggio dovrebbe avere almeno accesso a una qualche «mappa/visore caratteri»; altrimenti, può sempre ricorrere alla relativa «entità HTML» decimale: ə.)

In ogni caso, in italiano, per il nome della lettera meglio l’adattamento scevà (Leopardi docet). ;)

Inviato: mer, 09 apr 2014 12:27
di Carnby
Scilens ha scritto:Interessante: neppure le galline possono essere definite volatili, a rigore.
Qualche breve volo battuto in verità lo fanno; gli uccelli possono essere considerati tutti volatili in quanto hanno le strutture adatte per il volo battuto anche se in alcuni casi le ali sono ridotte a vestigie per l'adattamento alla vita terrestre (per esempio nei cosiddetti «uccelli corridori» o «ratiti» come lo struzzo, il nandù, il casuario, l'emù, l'atterige o kiwi ecc.).

Inviato: mer, 09 apr 2014 14:23
di Luca86
Cembalaro ha scritto:...quindi in realtà l'accento è sulla penultima: pur'manne...
Sicché – se ho afferrato – internet e computer, per es., in napoletano si pronunciano internèttə e compiutèrrə?

Inviato: mer, 09 apr 2014 14:27
di Ferdinand Bardamu
Luca86 ha scritto:Sicché – se ho afferrato – internet e computer, per es., in napoletano si pronunciano internèttə e compiutèrrə?
Perdonatemi il fuori tema (parziale), ma mi viene in mente questo. :D

Re: [FT] «Scevà»

Inviato: mer, 09 apr 2014 15:05
di Carnby
Infarinato ha scritto:In ogni caso, in italiano, per il nome della lettera meglio l’adattamento scevà
E per i raffinatoni indoeuropeisti, šva (Szemerényi docet). :)

Inviato: mer, 09 apr 2014 19:07
di fiorentino90
Luca86 ha scritto:
Cembalaro ha scritto:...quindi in realtà l'accento è sulla penultima: pur'manne...
Sicché – se ho afferrato – internet e computer, per es., in napoletano si pronunciano internèttə e compiutèrrə?
Non saprei, ma di sicuro Juventus e Autobus. Nel mio dialetto, invece, aggiungo una i che assomiglia alla a di orange.

Inviato: lun, 06 ago 2018 21:16
di nicodeb
Buonasera!

Scusate se riesumo questo filone vecchio di quattro anni, ma mi sono recentemente imbattuto in un nome alternativo per il kiwi, ovvero "melonetta", dall'inglese melonette. È interessante notare come il termine melonetta sia anteriore al nome attuale; infatti, il primo esportatore di kiwi in Europa aveva inizialmente scelto il nome melonette per poi decidere di soprannominarlo in onore del volatile simbolo della Nuova Zelanda, da cui i frutti provenivano, a causa del fatto che il commercio di meloni all'epoca comportava dazî molto alti. Immagino che il nome melonetta si riferisse alla somiglianza tra la pianta del kiwi e quella del melone.

Inoltre, ho scoperto che in lingua lombarda (non saprei dire in quale dialetto) il kiwi viene chiamato peròdegh (pronunciato /pe'rɔdek/); tuttavia non saprei derivarne l'etimologia.

Aggiungo anche che, a quanto pare, il kiwi veniva chiamato dai neozelandesi uvaspina cinese prima di diventare melonette e poi kiwifruit.

Inviato: mar, 07 ago 2018 9:54
di domna charola
https://lmo.wikipedia.org/wiki/Per%C3%B2degh

È comunque un forestierismo. :D