Pronuncia dei forestierismi non adattati
Inviato: mar, 14 gen 2014 2:43
Non v'è molta simpatia, in questo foro, per i forestierismi non adattati. Io condivido, ma rilevo pure che spesso non si può fare a meno di usarli nel parlato, pena il rallentamento delle comunicazioni, ad esempio al lavoro (per chi svolga lavori non attinenti alla lingua o alla letteratura, almeno).
Perciò mi domando se esista un consenso sul modo di pronunciare tali termini. Io mi attengo a questa regola che però sospetto d'incoerenza: rispetto fedelmente gli accenti e i nessi vocalici e consonantici (ai in francese, ch in francese e inglese...) ma armonizzo con l'italiano vocalismo e consonantismo.
Cioè pronuncio maison ossitona, ma non nasalizzo chance; similmente nelle parole inglesi terminanti per -er come computer la e resta -e- invece di tendere ad -a- e la -r- si ammorbidisce leggermente ma non tende a sparire come faccio invece quando parlo inglese. Allo stesso modo non costringo la lingua a raggiungere la corretta posizione nel nesso -th- in inglese.
Come anticipato la regola che seguo pare incoerente a me per primo; ma la pronuncia corretta della parola straniera in una frase italiana suona per me stridente. Il risultato è che pronuncio la stessa parola in due modi diversi a seconda che io stia parlando in italiano o nella lingua d'origine di quella parola.
Gradirei dunque leggere qualche parere. Non mi pare che l'argomento sia stato dibattuto altrove (nel caso mi sia sfuggito prego il moderatore di fondere i due filoni o chiudere senz'altro questo).
Perciò mi domando se esista un consenso sul modo di pronunciare tali termini. Io mi attengo a questa regola che però sospetto d'incoerenza: rispetto fedelmente gli accenti e i nessi vocalici e consonantici (ai in francese, ch in francese e inglese...) ma armonizzo con l'italiano vocalismo e consonantismo.
Cioè pronuncio maison ossitona, ma non nasalizzo chance; similmente nelle parole inglesi terminanti per -er come computer la e resta -e- invece di tendere ad -a- e la -r- si ammorbidisce leggermente ma non tende a sparire come faccio invece quando parlo inglese. Allo stesso modo non costringo la lingua a raggiungere la corretta posizione nel nesso -th- in inglese.
Come anticipato la regola che seguo pare incoerente a me per primo; ma la pronuncia corretta della parola straniera in una frase italiana suona per me stridente. Il risultato è che pronuncio la stessa parola in due modi diversi a seconda che io stia parlando in italiano o nella lingua d'origine di quella parola.
Gradirei dunque leggere qualche parere. Non mi pare che l'argomento sia stato dibattuto altrove (nel caso mi sia sfuggito prego il moderatore di fondere i due filoni o chiudere senz'altro questo).