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«Affrescare»… cosa?

Inviato: gio, 13 feb 2014 16:49
di domna charola
Sto revisionando un testo e ho trovato questa frase che mi lascia perplessa:

"Nel 1859 Giovanni Brighenti di Clusone affrescò le immagini dei Quattro evangelisti e una medaglia della volta"

Non mi convince l'unico verbo che regge due complementi oggetti coordinati, che però subiscono la sua azione con significato diverso... non so se riesco a spiegarmi, quindi esemplifico: affresca, cioè dipinge, crea l'immagine dei quattro evangelisti, mentre affresca sulla medaglia della volta un'altra immagine non specificata. Uno è il soggetto dell'affresco, l'altro è il supporto. Mi sembra confuso, posto che dovrebbe essere un testo divulgativo leggibile da ragazzini delle scuole.

In effetti, Treccani mi dà:

"affrescare v. tr. [der. di affresco] (io affrésco, tu affréschi, ecc.). – Dipingere ad affresco: a. una parete; la cappella Brancacci del Carmine affrescata da Masaccio. "

e non sembra contemplare l'altro uso, cosa che invece fa per "dipingere": posso cioè dipingere una parete oppure dipingere un paesaggio. Per affrescare non sembra contemplare i due significati.

Voi cosa ne pensate?

Inviato: gio, 13 feb 2014 18:45
di Animo Grato
Se lo scopo della domanda è trovare un'alternativa alla frase così formulata, questa potrebbe essere: Nel 1859 Giovanni Brighenti di Clusone dipinse un affresco su una medaglia della volta e un altro con le immagini dei Quattro evangelisti. Sulla questione più generale, invece, così su due piedi non saprei cosa dire.

Inviato: ven, 14 feb 2014 8:50
di domna charola
Lo scopo della domanda è meramente teorico. Qualsiasi cosa ci fosse scritta, non ho potere di cambiarla.
Però, dato che mi verrebbe comunque da rigirarla in maniera più esplicita, ad esempio come lei suggerisce, mi stavo chiedendo se sono io a essere ipersensibile ed esagerata, o se sussisterebbero validi motivi per richiedere tale modifica.

Re: affrescare.... cosa?

Inviato: ven, 14 feb 2014 11:36
di bubu7
domna charola ha scritto:Sto revisionando un testo e ho trovato questa frase che mi lascia perplessa:

"Nel 1859 Giovanni Brighenti di Clusone affrescò le immagini dei Quattro evangelisti e una medaglia della volta"
Condivido le sue perplessità.

Scriverei: "... affrescò i quattro pennacchi della cupola (con le immagini dei Quattro evangelisti) e una medaglia della volta". :)

Inviato: ven, 14 feb 2014 15:29
di PersOnLine
Qualche raro esempio in cui regge direttamente il soggetto dell'affresco c'è: ...nella sala del Tesoro, dove Bramantino affrescò l'Argo,... (Correre della Sera); trovo, però, anch'io poco opportuno fargli reggere due complementi diretti così disomogenei (credo si tratti d'uno zeugma), specie in un testo didattico.

Inviato: sab, 15 feb 2014 1:18
di Carnby
Per complicare ulteriormente la questione, recentemente ho scoperto che esiste una differenza tra affresco e pittura murale. :)

Inviato: sab, 15 feb 2014 12:12
di domna charola
...preferisco non prendere nemmeno in considerazione l'ipotesi che possano essere "pitture muraliì" e non affreschi... :shock: i testi che ho per le mani mi appaiono italianamente orripilanti già così, figurarsi cosa salta fuori se inizio a indagare sul loro contenuto :P

Inviato: lun, 17 feb 2014 10:41
di bubu7
PersOnLine ha scritto:Qualche raro esempio in cui regge direttamente il soggetto dell'affresco c'è: ...nella sala del Tesoro, dove Bramantino affrescò l'Argo,... (Correre della Sera); trovo, però, anch'io poco opportuno fargli reggere due complementi diretti così disomogenei (credo si tratti d'uno zeugma), specie in un testo didattico.
Caro PersOnLine,
voglio chiarire che non stavo mettendo in discussione la correttezza della frase: "affrescò le immagini dei Quattro evangelisti", ma dell'associazione con l'altra frase ugualmente corretta: "affrescò una medaglia della volta".

Affrescare comprende i due significati relativi al supporto da affrescare e al soggetto affrescato: è l'associazione dei due significati nella stessa frase che non suona bene (non mi sembra uno zeugma poiché qui entrambi i complementi sono ammissibili...).

Inviato: lun, 17 feb 2014 13:05
di PersOnLine
bubu7 ha scritto:
PersOnLine ha scritto:Qualche raro esempio in cui regge direttamente il soggetto dell'affresco c'è: ...nella sala del Tesoro, dove Bramantino affrescò l'Argo,... (Correre della Sera); trovo, però, anch'io poco opportuno fargli reggere due complementi diretti così disomogenei (credo si tratti d'uno zeugma), specie in un testo didattico.
Caro PersOnLine,
voglio chiarire che non stavo mettendo in discussione la correttezza della frase: "affrescò le immagini dei Quattro evangelisti", ma dell'associazione con l'altra frase ugualmente corretta: "affrescò una medaglia della volta".
Il mio intervento non era riferito al suo, ma al primo di domna charola, quando mette in dubbio la liceità della costruzione perché non contemplata dal Treccani.
bubu7 ha scritto:Affrescare comprende i due significati relativi al supporto da affrescare e al soggetto affrescato: è l'associazione dei due significati nella stessa frase che non suona bene (non mi sembra uno zeugma poiché qui entrambi i complementi sono ammissibili...).
Avevo anch'io lo stesso dubbio, ma quanto ho visto la Garavelli fare l'esempio aveva sedici anni e una moto (cito a memoria), non ho potuto che rimettermi a chi ha più autorevolezza di me: d'altronde d'una qualche figura retorica deve pur trattarsi.

Inviato: lun, 17 feb 2014 13:37
di bubu7
Ripensandoci, potrebbe trattarsi di uno zeugma semantico nella variante che considera la polisemia del termine estromesso. :)

Inviato: lun, 17 feb 2014 13:45
di Ferdinand Bardamu
Secondo la Treccani «[lo zeugma] è riferito a quei casi in cui l’elemento cui devono essere ricondotti i diversi membri della frase non si adatta perfettamente a ciascuno di essi, producendo così un’incoerenza semantica […] o sintattica» (sottolineature mie).

Ponendo che affrescare richieda per oggetto il supporto su cui si esegue un affresco — e cosí sembra, dalle definizioni dei dizionari —, se noi gli attribuiamo un altro tipo d’oggetto, segnatamente l’oggetto della rappresentazione, usiamo il verbo in maniera impropria. Come dice bubu7, è uno zeugma semantico.

In un testo non letterario, e che non abbia nessun’ambizione espressiva, lo zeugma è un’improprietà da evitare, ed è indice di sciatteria.

Inviato: lun, 17 feb 2014 14:32
di PersOnLine
Ma nell'esempio della Garavelli non c'è propriamente un'incoerenza semantica: o meglio, non c'è tra elemento retto e quello reggente, ma solo per disomogeneità [semantica] tra i due elementi coordinati.

Inviato: lun, 17 feb 2014 14:43
di bubu7
Ferdinand Bardamu ha scritto: Ponendo che affrescare richieda per oggetto il supporto su cui si esegue un affresco — e cosí sembra, dalle definizioni dei dizionari —, se noi gli attribuiamo un altro tipo d’oggetto, segnatamente l’oggetto della rappresentazione, usiamo il verbo in maniera impropria.
Non arriverei a considerarlo un uso improprio. Ci possiamo trovare di fronte a un lecito uso ellittico o metonimico del verbo.
PersOnLine ha scritto:Ma nell'esempio della Garavelli non c'è propriamente un'incoerenza semantica: o meglio, non c'è tra elemento retto e quello reggente, ma solo per disomogeneità [semantica] tra i due elementi coordinati.
Sì, ha ragione, sono due tipi diversi di disomogeneità semantica ma, secondo me, si possono far ricadere sotto la stessa figura retorica.

Inviato: lun, 17 feb 2014 15:40
di Ferdinand Bardamu
bubu7 ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto: Ponendo che affrescare richieda per oggetto il supporto su cui si esegue un affresco — e cosí sembra, dalle definizioni dei dizionari —, se noi gli attribuiamo un altro tipo d’oggetto, segnatamente l’oggetto della rappresentazione, usiamo il verbo in maniera impropria.
Non arriverei a considerarlo un uso improprio. Ci possiamo trovare di fronte a un lecito uso ellittico o metonimico del verbo.
Sí, non sono stato proprio indulgente, ma affrescare è effettivamente piú «decorare un supporto con affreschi» che «dipingere un’immagine con la tecnica dell’affresco».

La frase «incriminata» la renderei cosí: «Nel 1859 Giovanni Brighenti di Clusone affrescò una medaglia della volta e la tazza del presbiterio con le immagini dei quattro evangelisti».

Inviato: lun, 17 feb 2014 16:23
di domna charola
Più o meno quello che farei anch'io.
Grazie.