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Il plurale di «madrelingua»

Inviato: sab, 22 feb 2014 12:26
di Fausto Raso
Il vocabolario Treccani in rete, al lemma "madrelingua", scrive:
«Madrelìngua (anche madre lìngua) s. f. (pl. madrilìngue, o madri lìngue). – La lingua materna, cioè la lingua appresa o comunque parlata dai genitori o antenati; in genere, per chi risiede all’estero, la lingua del Paese d’origine».
Il plurale madrilingue mi lascia perplesso perché non rispetta la regola della formazione del plurale dei nomi composti. Tale regola stabilisce che il plurale dei nomi composti di due sostantivi dello stesso genere si ottiene mutando la desinenza del secondo elemento: madre (femminile), lingua (femminile) nella forma purale sarà madrelingue. Se i due termini sono scritti in due parole (madre lingua) nel plurale, ovviamente, muteranno le desinenze di entrambi i sostantivi: madre lingua > madri lingue. Un'ultima osservazione. Nel linguaggio corrente madre lingua e lingua madre si equivalgono; per alcuni linguisti, però, la lingua madre è quella da cui ha avuto origine un'altra lingua.
Dimenticavo. Ho fatto un'altra scoperta, allucinante. Per il GRADIT il termine è addirittura invariabile:
«Madrelingua /�madre'lingwa/ (ma�dre�lin�gua) s.f., s.m. e f.inv. $+ [av. 1810; comp. di madre e lingua, cfr. ted. Muttersprache, sec. XVI] 1 s.f. $ la lingua che si � appresa fin dalla prima infanzia 2 s.m. e f.inv. $ chi parla la propria lingua madre: un m. inglese; anche in funz. agg.inv.: insegnante m. 3 s.f. + ling., lingua originaria da cui provengono le altre di una stessa famiglia: il latino � la m. delle lingue romanze».
Anche l'accademico della "Crusca", Luca Serianni, mi sembra, consiglia madrelingue (Grammatica Italiana, Utet, III, 137-150).

Un’altra scoperta, sempre piú allucinante, della “Garzanti Linguistica”:
pl. madrelingue o madri lingue
la lingua del paese d’origine, appresa nella prima infanzia

♦ agg. e n.m. e f. invar.

che, chi parla una lingua per apprendimento naturale dall’infanzia: traduttori madrelingua; un madrelingua tedesco
Etimologia: ← comp. di madre e lingua, sul modello del ted. Muttersprache

Inviato: sab, 22 feb 2014 15:13
di Animo Grato
Mi pare che l'invariabilità di madrelingua sia contemplata solo quando non significa "lingua materna", ma indica, con funzione aggettivale - o forse, meglio, appositiva - "colui che parla". È un po' lo stesso discorso di marrone ("castagna"/"colore della castagna"): il plurale sarà sempre marroni per il frutto ma, con riferimento al colore, si potrà oscillare tra scarpe marrone (che il Treccani preferisce) e scarpe marroni.

Re: Il plurale di «madrelingua»

Inviato: lun, 24 feb 2014 9:00
di bubu7
Fausto Raso ha scritto: Ho fatto un'altra scoperta, allucinante.
[...]
Un’altra scoperta, sempre piú allucinante...
Caro Fausto, mi dice cosa ci trova di allucinante (le parole sono importanti, diceva Moretti... :) ) nelle definizioni del GRADIT e del sito Garzanti?

Entrambi danno, seppur in maniera diversa, l'indicazione corretta e articolata dei plurali delle diverse accezioni del termine. In particolare il GRADIT riassume ad inizio voce tutte le forme grammaticali del lemma e poi specifica, nelle diverse accezioni, la forma assunta.

Invece nel caso del Treccani si tratta sicuramente di un'indicazione errata, una probabile svista, considerate le indicazioni corrette del plurale fornite alle altre voci analoghe composte da madre+sostantivo.

Ci pensa lei a segnalare l'errore alla Treccani? (Trattandosi di un vocabolario in rete sarebbe altamente consigliabile emendarlo...)

Re: Il plurale di «madrelingua»

Inviato: lun, 24 feb 2014 10:18
di Ferdinand Bardamu
bubu7 ha scritto:Ci pensa lei a segnalare l'errore alla Treccani? (Trattandosi di un vocabolario in rete sarebbe altamente consigliabile emendarlo...)
Ho provveduto a segnalarlo io, ma, come si dice, piú si è meglio è. :) D’altronde, il Treccani è l’unico dizionario che permette di fare segnalazioni alla redazione in maniera rapida.

Re: Il plurale di «madrelingua»

Inviato: lun, 24 feb 2014 10:36
di bubu7
Ferdinand Bardamu ha scritto: Ho provveduto a segnalarlo io...
Bene!
In effetti l'indicazione del Treccani è anche incompleta: manca la segnalazione delle forme invariabili, maschili e femminili, per l'accezione relativa alla lingua del paese d'origine.

L'accezione si ritrova però nel Conciso della Treccani (1998, curato da Raffaele Simone) con l'indicazione: s. m e f. invar.

Inviato: lun, 24 feb 2014 13:38
di Carnby
Ma è corretto l'uso di madrelingua in quel senso lì, invece di lingua materna? Ricordo che il Canepari ebbe a polemizzare sul fatto: per lui lingua madre sarebbe stata solo la lingua dalla quale discendono altri idiomi (come il latino, da cui derivano italiano, francese, spagnolo ecc.).

Inviato: mar, 25 feb 2014 11:48
di bubu7
Carnby ha scritto:Ma è corretto l'uso di madrelingua in quel senso lì, invece di lingua materna? Ricordo che il Canepari ebbe a polemizzare sul fatto: per lui lingua madre sarebbe stata solo la lingua dalla quale discendono altri idiomi (come il latino, da cui derivano italiano, francese, spagnolo ecc.).
In effetti madrelingua viene usato come sinonimo sia di lingua materna sia di lingua madre, mentre queste due ultime espressioni hanno significati diversi.