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«Lavasecco»
Inviato: lun, 24 feb 2014 14:45
di Ferdinand Bardamu
Nel novero delle parole composte e univerbate che non indicano graficamente la cogeminazione c’è pure
lavasecco (da
lava[
re]
a secco), insieme con
pallavolo,
pallacanestro,
caffelatte, ecc. Di questo s’era già parlato sparsamente nel fòro (
qui,
qui e
qui, per esempio).
Ora, se una forma come
caffelatte è avvertita súbito come «strana» dai parlanti delle regioni normalizzanti (tant’è che nel
DOP si dice che va «meno bene»),
pallavolo,
pallacanestro e
lavasecco non subiscono censure. Non sarà, mi chiedo (e vi chiedo), che queste ultime tre parole sono rianalizzate — erroneamente — in modo da escludere la preposizione? Mi pare che questo sia vero, in particolare, per
lavasecco: infatti, non a caso, il
Treccani, nella nota etimologica, mette fra parentesi
a:
[da lava(re) (a) secco].
Infarinato parlava
qui di una «tendenza attuale [...] a univerbare per semplice giustapposizione». Questo è evidentissimo in parole come
tivù,
piduista e
caffelatte (appunto); per
pallavolo,
pallacanestro e
lavasecco le cose potrebbero stare diversamente, perché la composizione originaria («palla
a volo», «palla
a canestro», «lava
a secco») non è piú riconosciuta. Che ne dite?
Re: «Lavasecco»
Inviato: lun, 24 feb 2014 14:57
di Infarinato
Può darsi, caro Ferdinand, soprattutto per [il non troppo comune]
lavasecco.
Per quanto riguarda
pallavolo,
pallacanestro e simili, però, la pronuncia [in Toscana, perlomeno] è rigorosamente con una doppia [-vˈv-, -kk-, …], comunque vengano scritte…

Inviato: lun, 24 feb 2014 15:40
di Ferdinand Bardamu
Grazie.
Non capisco allora la «schizofrenia» del
DOP: ammette la forma staccata,
palla a volo, con l’ovvia cogeminazione, ma consacra
pallavolo senz’aggiungere nient’altro...
Qui, nel
frammento visualizzabile, si definisce
pallaccanestro,
pallannuoto, ecc. come «idiot[ismi] fon[etici]», e questo, oggi, è ormai (purtroppo) vero; ma
in quest’altro estratto si dice addirittura che le forme
palla a canestro,
palla a volo, ecc. sarebbero un’erronea interpretazione della parola inglese da cui derivano (
basket-ball,
volley-ball, ecc.): con ciò si giustificherebbe la forma senza cogeminazione, come piú aderente alla parola di partenza (*). Tutto questo non risponde però alla mia perplessità iniziale: perché il
DOP non condanna o l’una o l’altra delle forme?
__________
(*) Ma il calco di volley-ball non può essere palla-volo, ma, necessariamente, palla a volo, cioè «palla presa al volo»!
Inviato: lun, 24 feb 2014 18:32
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:ma consacra pallavolo senz’aggiungere nient’altro
Forse perché accetta che sia percepito come «palla volo», «palla canestro» senza
a?
Inviato: mar, 25 feb 2014 0:02
di PersOnLine
L'origine di
lavasecco forse andrebbe rivista anche la luce di quest'altra voce del Treccani: «
lava-».
Inviato: mar, 25 feb 2014 0:50
di Infarinato
Carnby ha scritto:Ferdinand Bardamu ha scritto:ma consacra pallavolo senz’aggiungere nient’altro
Forse perché accetta che sia percepito come «palla volo», «palla canestro» senza
a?
Direi piuttosto perché, avendo preso atto che le grafie in questione —
qualunque ne sia l’origine— sono ormai «istituzionalizzate», non può che dare l’
unica pronuncia italiana compatibile con quelle scrizioni.
PersOnLine ha scritto:L'origine di
lavasecco forse andrebbe rivista anche la luce di quest'altra voce del Treccani: «
lava-».
A giudicare dalla natura dei composti in questione, direi che il caso di
lavasecco è diverso, e il suo primo elemento non è interpretabile come il
lava- di cui sopra…
Inviato: mar, 25 feb 2014 10:53
di bubu7
Provo a tracciare una sintesi su questa serie di composti di palla.
Nelle locuzioni è sempre presente la preposizione con conseguente raddoppiamento fonosintattico: palla a volo [palla a vvolo].
Nelle forme univerbate il DOP in linea riporta la sola pronuncia aderente alla grafia: pallavolo [pallavolo]; la stessa pronuncia è riportata nel mio vecchio DOP cartaceo (II ed., 1970).
Nel nuovo DOP cartaceo (2010) la situazione è più articolata. Conviene riportarla per esteso (per semplicità continuo a non riportare gli accenti...):
pallacanestro [pallakanestro];
pallacorda [pallakorda o pallakkorda]; antiq. pallaccorda (ma nel Battaglia non risultano esempi di questa variante...);
pallamano [pallamano o pallammano];
pallamuro [pallamuro];
pallanuoto [pallanuoto o pallannuoto];
pallavolo [pallavolo o pallavvolo].
Quindi la grafia delle forme univerbate è sempre scempia. Sono però possibili entrambe le pronunce: con e senza raddoppiamento.
Da notare, a parte la parola rara pallamuro della quale non mi sento di fornire riscontri, la pronuncia univoca di pallacanestro che rispecchia la pronuncia sicuramente più diffusa alla radio-televisione. Per le forme univerbate con pronuncia alternativa direi, come sensibilità personale, che la pronuncia più diffusa sia quella con consonante raddoppiata perché nel termine è sempre avvertita la derivazione, vera o presunta, da palla a.
Il DiPI invece uniforma la trattazione di tutti i termini (quando li riporta): es. pallavolo [pallavolo, pallavvolo] (per il DiPI la pronuncia indicata dopo la virgola si considera accettabile, la pronuncia indicata dopo il punto e virgola si considera meno consigliabile).
Per pallacanestro, come separatore delle pronunce avrei usato il punto e virgola, in quanto la pronuncia raddoppiata mi sembra meno consigliabile (non avendo, secondo me, la stessa diffusione delle pronunce raddoppiate degli altri termini: pallamano, pallanuoto, pallavolo...).