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Acariastra

Inviato: gio, 20 gen 2005 21:26
di Moxnox
Qualcuno ha idea di cosa significhi "acariastra"? L'ho trovato in un racconto di Landolfi. Il De Mauro e il DISC non mi sono stati d'aiuto... :cry:
Grazie.
Marco G.

Inviato: gio, 20 gen 2005 22:01
di Marco1971
Se ci dà la frase/il contesto, potremmo ragionarci sopra. Il termine non compare neanche nell’editio maior del De Mauro (GRADIT) né nel Battaglia.

A prima vista, dovrebbe trattarsi d’una coniazione d’autore sulla base di acaro, forse da acaríasi (malattia della pelle causata da acari).

Inviato: ven, 21 gen 2005 0:24
di Moxnox
Chiedo scusa. Avete ragione. La parola è tratta, nell'ottava sua pagina, dal racconto "La moglie di Gogol", contenuto in "Ombre", del 1954. Vi riporto la frase: "Quanto appare certo è che negli ultimi tempi C., vecchia o no, s'era ridotta una creatura acida o, francescanamente, acariastra, ipocrita e affetta da manie religiose".
Che sia uno dei tanti sinonimi di bigotta come baciapile, santocchia, spigolistra? Ma propriamente?
Grazie di nuovo.

Inviato: ven, 21 gen 2005 0:53
di Marco1971
Alla luce del contesto, ricondurrei acariastro al francese acariâtre (scontroso, ombroso, bisbetico), la cui etimologia, secondo il Robert, è (traduco): «1523; aquariastre ‘ossesso, indemoniato’ XV sec.; forse da Achaorius, vescovo di Noyon (VII sec.), che guariva la follia; con l'influsso del latino acer ‘acre’).»

Landolfi è raffinatissimo!

Inviato: ven, 21 gen 2005 10:44
di Moxnox
Visto il contesto, mi sembra molto convincente.
Credo di aver ingenerato confusione facendovi credere che la parola fosse maschile e quindi che potesse suonare come "greca".
Landolfi è una miniera inesauribilie anche se, spesso, fa ammattire. Ma è bello leggerlo anche per questo.

Grazie.