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Generi musicali

Inviato: mar, 01 apr 2014 15:26
di Ivan92
Mi chiedo se parole indicanti generi musicali, quali ad esempio blues, rock, jazz, funk, debbano esser tradotte - anch'esse- nella nostra lingua allorché ci si imbatte in uno di questi termini.

Inviato: mar, 01 apr 2014 15:39
di Carnby
È praticamente impossibile.

Inviato: mar, 01 apr 2014 15:48
di Ferdinand Bardamu
In epoca di autarcía linguistica, la parola jazz era adattata in giazzo. Se l’italiano non fosse, oggi, cosí restío all’adattamento, si potrebbe fare altrettanto anche cogli altri generi che lei ha elencato; ma, giacché adattare non è piú in voga, non c’è alternativa all’adozione del prestito integrale cosí com’è.

Per i derivati, però, c’è una maggior accettabilità verso l’adattamento: es. giazzistico, rocchettaro. Quest’accettabilità, comunque, è sempre molto limitata — come dimostra anche il fatto che il DISC in linea rimanda rocchettaro a rockettaro: si tende a mantenere sempre trasparente la relazione con la parola di base, conservandone la grafia straniera.

Inviato: mar, 01 apr 2014 16:06
di Ivan92
Vi ringrazio :)

Ad ogni modo, se l'italiano non fosse così restio a tradurre e a adattare, penso che - in casi come questi - di solo adattamento si potrebbe parlare. Giacché, secondo me, tradurre questi termini non avrebbe alcun senso.

Inviato: mar, 01 apr 2014 16:19
di Ferdinand Bardamu
Dovrebbe nascere un nuovo D’Annunzio, il quale potrebbe comunque fare solo originalissime e poetiche proposte, senza la pretesa che abbiano successo. Arzente per cognac e sangue morlacco per cherry brandy erano traducenti, a mio avviso, bellissimi, ma non attecchirono mai.

Inviato: mer, 02 apr 2014 10:06
di domna charola
Oggi D'Annunzio avrebbe dalla sua la televisione e il bombardamento pubblicitario. E magari anche qualcuno che lo paga per creare tali gioielli. In mancanza di un D'Annunzio, ci teniamo tanti altri neologismi angloderivati, che attecchiscono allegramente. :roll:

Inviato: mer, 02 apr 2014 10:30
di Ferdinand Bardamu
Per lo snobbismo, un novello D’Annunzio potrebbe far poco, purtroppo. Ci sarebbe sempre qualcuno che ordina un glass di vino e compra dello street food.

Nel caso di generi musicali di origine statunitense, però, condividiamo l’uso degli anglicismi anche colle altre lingue romanze (non mi risulta ci siano eccezioni, ma potrei sbagliarmi).

C’è anche da dire che jazz, funk, rock e blues non sono traducibili direttamente: ci vorrebbe davvero l’alta fantasia di un gran poeta, che trovasse un traducente originale ed evocativo.

Inviato: mer, 02 apr 2014 10:46
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:C’è anche da dire che jazz, funk, rock e blues non sono traducibili direttamente: ci vorrebbe davvero l’alta fantasia di un gran poeta, che trovasse un traducente originale ed evocativo.
Inoltre c'è da dire che di generi e sottogeneri musicali «alternativi» ne nasce uno ogni giorno o quasi, anche se ultimamamente la musica leggera1 appare un po' in crisi.

1 Termine tradizionale italiano (un po' impreciso) per indicare quell'insieme di generi musicali che non fanno parte né della musica classica (o «colta») né di quella popolare (o «folk»); talvolta anche il jazz ne è escluso; corrisponde grosso modo alla popular music anglosassone.

Inviato: mer, 02 apr 2014 11:03
di Ferdinand Bardamu
A proposito: ma l’autarcico giazzo come si pronuncia? Con la sonora o con la sorda?

Inviato: mer, 02 apr 2014 13:58
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:A proposito: ma l’autarcico giazzo come si pronuncia?
Con la sonora: sul DOP c'è giazzista.

Inviato: mer, 02 apr 2014 14:37
di Ferdinand Bardamu
Grazie. :)

Inviato: mer, 02 apr 2014 14:43
di Animo Grato
Carnby ha scritto:Con la sonora: sul DOP c'è giazzista.
Grafia a parte, la pronuncia colla z sonora non l'ho mai sentita. :shock:
Per il sostantivo da cui deriva, jazz, il DiPI consiglia solo la z sorda o la s sonora: la z sonora sarebbe davvero un fulmine a ciel sereno.

Inviato: ven, 04 apr 2014 15:19
di Ivan92
Ferdinand Bardamu ha scritto:Nel caso di generi musicali di origine statunitense, però, condividiamo l’uso degli anglicismi anche colle altre lingue romanze (non mi risulta ci siano eccezioni, ma potrei sbagliarmi).

C’è anche da dire che jazz, funk, rock e blues non sono traducibili direttamente: ci vorrebbe davvero l’alta fantasia di un gran poeta, che trovasse un traducente originale ed evocativo.
Concordo.

Inviato: ven, 04 apr 2014 15:23
di Ivan92
Animo Grato ha scritto:Grafia a parte, la pronuncia colla z sonora non l'ho mai sentita. :shock:
Per il sostantivo da cui deriva, jazz, il DiPI consiglia solo la z sorda o la s sonora: la z sonora sarebbe davvero un fulmine a ciel sereno.
Francamente, neanche io. Sempre e solo z sorda (o s sonora), per quanto mi riguarda.

Inviato: dom, 11 nov 2018 10:18
di Carnby
Per essere più precisi è il prestito crudo jazz che oscilla tra /'ʤɛʦ/ (più «tradizionale») e /'ʤaz/ (più recente) e nessuno dei due è completamente corrispondente all’originale ['ʤæz̥]. Per giazzo e giazzista, parole di basso uso, credo che sia difficile stabilire quale sia la pronuncia consigliabile: credo che l’indicazione del DOP nasca dal fatto che jazzer in inglese ha una [z]; jazz invece ha [z̥] parzialmente desonorizzato che qualcuno può averla interpretato come [s] e reso con [ʦ] per influsso grafico del digramma -zz- che in italiano corrisponde quasi sempre a [-ʦʦ-].