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Etimo e sviluppo fonetico di «cupo»

Inviato: ven, 09 mag 2014 3:18
di Scilens
[Continua da qui]
Carnby ha scritto:lupo (invece di *lopo)
Lopo?
Allora cupo sarebbe dovuto essere 'copo'?

Se s'osservasse nella vite la crescita d'un tralcio, difficile sarebbe attribuire a quale folata di vento è dovuta una lieve curva, a quale giorno di sole un repentino rialzo, a quale piccola siccità un ispessimento della buccia.

Non si può fare con una vite che vive settant'anni e non si può fare con una parola, che ne vive mille.

Inviato: ven, 09 mag 2014 7:32
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Lopo?
Allora cupo sarebbe dovuto essere 'copo'?
No, perché un ipotetico *CŪPU(M), affine a CŪPA («botte»), ha la u lunga, che dà come esito sempre u.

Inviato: ven, 09 mag 2014 9:01
di Scilens
Ferdinand Bardamu ha scritto:
Scilens ha scritto:Lopo?
Allora cupo sarebbe dovuto essere 'copo'?
No, perché un ipotetico *CŪPU(M), affine a CŪPA («botte»), ha la u lunga, che dà come esito sempre u.
(: dovrebbe valere lo stesso per 'coppa'...

Inviato: ven, 09 mag 2014 11:32
di Ferdinand Bardamu
Coppa deriva dal latino tardo CŬPPA, con u breve (si vedano la nota etimologica del Vocabolario Treccani alla voce «Coppa1» e il TLIO, sempre s.v. «Coppa1»).

CŬPPA e CŪPA sono ovviamente imparentate: la prima è una variante tarda della seconda.

Inviato: ven, 09 mag 2014 12:13
di Infarinato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Coppa deriva dal latino tardo CŬPPA, con u breve…
…che dovrebbe dare (e infatti in alcune aree dà) cóppa, e invece [tendenzialmente] dà còppa (si veda il DOP).

Inviato: ven, 09 mag 2014 21:35
di Scilens
La mia parlata prevede cóppa e cóppia, a differenza del fiorentino.

E' affidabile quel "latino tardo CŬPPA, con u breve" ? E' attestato? Magari in poesia, in modo che la metrica possa indicare la lunghezza di quella U?

O è possibile un influsso dell'etrusco 'cupe'?

Inviato: dom, 11 mag 2014 11:58
di u merlu rucà
Sicuramente affidabile. Nel mio dialetto, infatti, dal termine latino con u breve deriva cupeta "tazzina, nuca", mentre da una forma *CŪPU(M) deriva cübu "scuro" con esito ü < ū.

Inviato: dom, 11 mag 2014 20:15
di Scilens
Diamola per buona, nonostante che una vocale davanti a una doppia consonante sia da considerarsi lunga e che potrebbe essere una 'traduzione' dal volgare (latino tardo, ma quanto?), ma mi resta il sospetto di spiegazione tirata e forzata. La via etrusca sarebbe più breve e come si dice, economica.

Cupo
dal suono rimbombante del coppo e della botte (lt cupa), cupo, cioè basso e sordo, quindi profondo, aggettivo che si addice anche ad un colore carico e scuro, o a un luogo: profondo, oscuro, opprimente, come uno stato d'animo. Tutto a partire dalla voce in un coppo.

Inviato: dom, 11 mag 2014 23:19
di Infarinato
Scilens ha scritto:Diamola per buona, nonostante che una vocale davanti a una doppia consonante sia da considerarsi lunga…
Nöööööööööö! :D

È la sillaba a essere «pesante» ai fini dell’accento. Il latino classico ammetteva tutt’e quattro le possibilità: sillaba aperta «leggera» CV (FACĬLE), aperta «pesante» CVː (DEPŌNO), chiusa pesante CVC (CONTĬNGIT), chiusa «superpesante» CVːC (STĒLLA).

La differenza tra pesante e superpesante non era rilevante né per il metro né per l’accento. Perdipiú lungo tutto il corso della sua storia si rileva una tendenza del latino a eliminare le sillabe superpesanti.

Infine tra il IV e il V sec. d.C. (a Roma) si realizza (secondo l’Herman) l’allungamento vocalico in sillaba aperta CVː (e il relativo accorciamento in sillaba chiusa CVC) in sede tonica (in sede atona si era già verificato tra il I e il IV), con la conseguente defonologizzazione della quantità vocalica (e la corrispondente fonologizzazione del timbro): è la situazione protoromanza, tuttora valida per l’italiano.

Inviato: gio, 15 mag 2014 0:02
di Scilens
Eccoci! Devo ringraziarla ancora, mi porto dietro questa lacuna da anni.