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Mi si sono scaricate le batterie
Inviato: mar, 27 mag 2014 0:42
di Ivan92
Qual è la vostra opinione in merito a una frase di tal genere? Non basterebbe dire Si sono scaricate le batterie (al/del mio telefono)? Il pronome personale atono mi sembra, oltre che pleonastico, persino fuori luogo. Come se fosse il proprietario del telefono ad aver, insite dentro di esso, le batterie che gli permetterebbero di vivere!
Inviato: mar, 27 mag 2014 7:26
di Ferdinand Bardamu
Le rispondo molto rapidamente, aspettando anche le risposte d’altri cruscanti. La frase che propone è perfettamente grammaticale. Il clitico
mi, in questo caso esprime la relazione di possesso, che si può riferire non soltanto agli oggetti cosiddetti inalienabili (parti del corpo) ma anche a oggetti alienabili facenti parte della sfera personale del possessore. La riformulazione che lei propone, con l’aggettivo possessivo al posto del pronome clitico intensivo, è altrettanto corretta (veda
qui).
Inviato: mar, 27 mag 2014 9:59
di Animo Grato
Quest'uso del pronome clitico è una delle costruzioni più belle e peculiari (anche se non esclusiva) della nostra lingua: si svincola da una logica aridamente notarile ("il mio", "il tuo"...) per attingere qualcosa di più profondo: guai a chi
me lo tocca!

Inviato: mar, 27 mag 2014 12:17
di Ivan92
Vi ringrazio!

Inviato: mar, 27 mag 2014 19:54
di PersOnLine
Io lo trovo affine al dativo etico.
Inviato: dom, 29 giu 2014 18:45
di Novizio
Nei tipi «Mi mangio il panino», «Mi guardo la partita»; quel mi è un dativo di vantaggio?
E, a ogni modo, si collocano a un livello basso e informale di lingua, giusto?
Inviato: dom, 29 giu 2014 20:43
di Zabob
Segnalo altri due usi colloquiali di questo "mi", affini ma, mi pare, diversi da quelli segnalati sin qui: il primo è in una frase tipo «Mi sei andato a spendere una fortuna in quelle dannate macchinette!»; il secondo lo ritengo proprio di un italiano di Milano e dintorni, es. (tratto da un libro) «E quest'altro bel tomo, cosa mi va a tirar fuori, che l'inverno che è come 'l'inferno'...». Mentre il 'mi' del primo esempio si giustifica inquadrandosi nella relazione fra il parlante e la persona cui egli si rivolge, il secondo 'mi' (eventualmente sostituibile con 'ti', 'ci') è del tutto superfluo.