«Tanzanìa» o «Tanzània»?

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Zabob
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«Tanzanìa» o «Tanzània»?

Intervento di Zabob »

Mi sembrava di ricordare che la pronuncia corretta sia "Tanzanía". Tuttavia vedo che 1) il DOP le ammette entrambe, ma ponendo per prima "tanʒanìa", 2) il DiPI dà "tan'dzanja. -'nia" mentre la Crusca dice «Tanzània, non Tanzanìa».
Alquanto confusa la situazione, non vi pare?

P.S.: "Tanzània" e "Tanzanìa" sono entrambe parole piane, vero?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Salve, Zabob, e bentrovato!

Le rispondo di passata: stando a quanto leggo qui, Tanzanìa sarebbe la pronuncia etimologica (conforme a swahili e inglese, che sono le lingue ufficiali dello Stato); mentre Tanzània credo sia da imputare ad altri casi analoghi (come Viètnam, Ìran, e così via) di ritrazione dell'accento.
"Tanzània" e "Tanzanìa" sono entrambe parole piane, vero?
Sì, sono entrambe piane (o parossìtone), se la sillabazione corretta è Tan-za--a, Tan--nia...
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Luca86 ha scritto:Stando a quanto leggo qui, Tanzanìa sarebbe la pronuncia etimologica (conforme a swahili e inglese
Il DOP concorda per lo swahili, mentre per l'inglese indica la pron. tänʃèini̯ë
Luca86 ha scritto:mentre Tanzània credo sia da imputare ad altri casi analoghi (come Viètnam, Ìran, e così via) di ritrazione dell'accento.
Oppure all'analogia con Birmània, Germània, Giordània, Lucània, ecc. (forme di gran lunga prevalenti rispetto a Albanìa, Romanìa...).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Luca86 ha scritto:
"Tanzània" e "Tanzanìa" sono entrambe parole piane, vero?
Sì, sono entrambe piane (o parossìtone), se la sillabazione corretta è Tan-za--a, Tan--nia...
Secondo me la prima ha tre sillabe, tendenzialmente. È raro che si formi uno iato dopo la vocale accentata.
Anche se il dittongo finale non la rende assimilabile alle classiche tronche.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Zabob ha scritto:Il DOP concorda per lo swahili, mentre per l'inglese indica la pron. tänʃèini̯ë
Il Daniel Jones (17ª ed., 2006) riporta la pronuncia indicata dal DOP come seconda opzione possibile.

Immagine
Zabob ha scritto:Oppure all'analogia con Birmània, Germània, Giordània, Lucània, ecc. (forme di gran lunga prevalenti rispetto a Albanìa, Romanìa...).
Ha ragione: anche l'analogia gioca un ruolo importante in queste faccende. :)
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Carnby
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Intervento di Carnby »

valerio_vanni ha scritto:Secondo me la prima ha tre sillabe, tendenzialmente. È raro che si formi uno iato dopo la vocale accentata.
Anche se il dittongo finale non la rende assimilabile alle classiche tronche.
È una vexata quaestio: la grammatica tradizionale dice che Tanzanìa avrebbe quattro sillabe mentre Tanzània ne avrebbe solo tre. A mio avviso questo è possibile solo inserendo «qualcosa» tipo [tanʣa'niˑja] o [tanʣa'niˑɂa]. In assenza di questi «elementi di disturbo» Tanzània e Tanzanìa sono entrambi trisillabi, come avverrebbe in poesia senza l'uso della dieresi.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Carnby ha scritto:È una vexata quaestio: la grammatica tradizionale dice che Tanzanìa avrebbe quattro sillabe mentre Tanzània ne avrebbe solo tre. A mio avviso questo è possibile solo inserendo «qualcosa» tipo [tanʣa'niˑja] o [tanʣa'niˑɂa].
Oppure un cambio tonale netto.
A volte capita, nelle canzoni, di trovare dittonghi di questo tipo spezzati su due note; di norma però prendono una sola nota, così come nel parlato.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

valerio_vanni ha scritto:Oppure un cambio tonale netto.
Esatto, anche quello provoca divisione sillabica.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:[L]a grammatica tradizionale dice che Tanzanìa avrebbe quattro sillabe…
[Quasi] lo stesso dicasi per la metrica tradizionale, che considera il nesso finale «vocale accentata + vocale non accentata» come sineretico all’interno del verso, e dieretico alla fine (cioè: in tonia, sotto accento primario): e.g., non isperate mai veder lo cielo ~ nulla speranza li conforta maï (Camilli & Fiorelli 1965:265).
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Infarinato ha scritto:[Quasi] lo stesso dicasi per la metrica tradizionale, che considera il nesso finale «vocale accentata + vocale non accentata» come sineretico all’interno del verso, e dieretico alla fine…
Effettivamente, sempre parlando di questi dittonghi nelle canzoni:
- A fine frase normalmente c'è una nota, qualche volta due.
- Dentro la frase c'è praticamente sempre solo una nota (ora non mi vengono in mente eccezioni; se ce ne sono, sono veramente rare).
fiorentino90
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Intervento di fiorentino90 »

Non c'è un errore di trascrizione nel DOP? Mi riferisco alla i di Tanzània.
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Intervento di Infarinato »

fiorentino90 ha scritto:Non c'è un errore di trascrizione nel DOP? Mi riferisco alla i di Tanzània.
In che senso, scusi? Tanzanía è la pronuncia «etimologica», ovvero quella piú aderente alla pronuncia suahili.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Forse fiorentino90 allude al fatto che, nella versione non etimologica l'ultima "i" è indicata con /i/ anziché con /j/.
Nel DiPI invece ha /j/.
fiorentino90
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Intervento di fiorentino90 »

valerio_vanni ha scritto:Forse fiorentino90 allude al fatto che, nella versione non etimologica l'ultima "i" è indicata con /i/ anziché con /j/.
Nel DiPI invece ha /j/.
Esatto :)
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Zabob
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Intervento di Zabob »

valerio_vanni ha scritto:Forse fiorentino90 allude al fatto che, nella versione non etimologica l'ultima "i" è indicata con /i/ anziché con /j/.
Ha ragione: se si fa un confronto con Germania, si vede che in quest'ultima la i è segnata, secondo la convenzione del DOP, come , mentre nella seconda trascrizione di Tanzània solo come i.
Ultima modifica di Zabob in data sab, 13 dic 2014 19:43, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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