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Ausiliare di coincidere

Inviato: gio, 07 set 2006 6:12
di Brazilian dude
Oggi parlando a una amica, le ho detto qualcosa come Le forme hanno coinciso, ma mi ha assalito questo dubbio, l'ausiliare per coincidere è veramente avere o sarebbe essere? Сonsultando www.garzantilinguistica.it, ho trovato:
v. intr. [coniug. come incidere; aus. avere]
1 accadere contemporaneamente, nello stesso tempo: la mia partenza è coincisa con il suo arrivo
2 essere identico, corrispondere (anche fig.): colori che coincidono; punti di vista che non coincidono
3 (geom.) di figure geometriche, combaciare perfettamente: angoli coincidenti.
:shock:

Google ha molte più occorrenze con avere che con essere (ce ne sono una decina, mi sembra), allora concluderei che l'ausiliare è veramente avere, come ho detto io. Sarà allora stato un errore tipografico del dizionario?

Grazie.

Brazilian dude

Inviato: gio, 07 set 2006 9:56
di Marco1971
Tutti i dizionari da me consultati danno avere.

Inviato: gio, 07 set 2006 9:57
di Federico
Sí, l'ausiliare è avere, ma come al solito si possono usare entrambi a seconda dei casi: essere si può considerare enfatico, perché mette in risalto l'importanza del soggetto rispetto al predicato.
Ad esempio, quella frase riportata dal Garzanti mi suona male con avere: probabilmente perché c'è una forte contrapposizione fra mia partenza e suo arrivo.

Inviato: gio, 07 set 2006 12:13
di Marco1971
Non è questione di scelta personale. Quell’esempio del Garzanti è errato.

Inviato: gio, 07 set 2006 13:25
di ann
Direi che l'esempio di Garzanti è errato anch'io, infatti è contradittorio con l'indicazione grammaticale indicata prima nello stesso articolo ma la forma con l'aussiliare essere mi sembra troppo commune (è stra-attestata su Google, a me sembra legata alla forme con "con", 30.000 occorenze con una ricerca "è coinciso con", 46.000 occorenze per la forma "coincisa" che non può seguire l'ausiliare avere) per essere dimenticata (e infatti l'esempio proposto dal redattore prova che era per lui la forma più "naturale" nel momento in cui ha creato il suo articolo). Bisogna capire però se questa forma è veramente un "errore grammaticale" o se invece non è un errore da parte dei lessicografi il dimenticare un uso ormai (o forse già da mo' usata) entrato nella lingua commune. (certo, certo, il fatto che tante persone usino una forma non significa che questa forma sia grammaticalmente corretta, ma qualche ricerca su un corpus letterario, lo farei ... se avessi un po' di tempo... Per verificare che i vostri autori non hanno anche loro coinciso nel usare coincidere con essere....)

Inviato: gio, 07 set 2006 17:18
di Marco1971
Ho cercato nella LIZ, ma nessun risultato. È un verbo che non si usa molto spesso nei tempi composti; di qui, forse, l’esitazione dei parlanti. Si tratta d’una svista mai corretta (l’esempio è uguale nel mio Garzanti del 1987), visto che tutti i dizionari danno l’ausiliare avere (e al mio orecchio quell’esempio stona). Ho appena segnalato l’errore alla Redazione.

Inviato: gio, 07 set 2006 22:13
di Federico
Io non capisco dove starebbe l'errore: in italiano l'unico caso in cui l'ausiliare è obbligato sono i passivi.

Inviato: gio, 07 set 2006 22:36
di Marco1971
Federico ha scritto:Io non capisco dove starebbe l'errore: in italiano l'unico caso in cui l'ausiliare è obbligato sono i passivi.
Non sarebbe dunque obbligatorio avere per dormire, ad esempio? Lei dice per caso Sono dormito per otto ore? Se è cosí, non vado oltre. ;)

Inviato: gio, 07 set 2006 23:06
di Federico
Marco1971 ha scritto:Non sarebbe dunque obbligatorio avere per dormire, ad esempio? Lei dice per caso Sono dormito per otto ore?
Ovviamente no: però le uniche categorie in cui si ha piena certezza nella scelta dell'ausiliare sono i verbi passivi e (specularmente) i transitivi (ma complica le cose il fatto che molti verbi possono essere usati tanto transitivamente quanto intransitivamente).
Coincidere è uno dei verbi per i quali un ausiliare apparentemente varrebbe l'altro.
Ad esempio, guardando i due metodi per delineare un confine esposti nella Grammatica di Serianni, XI.34, il soggetto di coincidere potrebbe essere considerato attivo oppure solo "colto nello stato in cui viene a trovarsi"; e può essere usato con funzione attributiva, senza essere un aggettivo autonomo.
Perciò per il primo criterio oscillerebbe e per il secondo dovrebbe avere essere.

Inviato: gio, 07 set 2006 23:21
di Marco1971
L’inizio della guerra, coinciso con la riapertura della biblioteca... Le pare una frase accettabile in buon italiano? A me no. Ma ammetto di non leggere molto la stampa e di preferire chi sa scrivere.

Ribadisco che l’ausiliare di coincidere, di là dai sentimenti personali, è solo avere. Chi preferisce parlare e scrivere alla carlona può anche ignorare l’indicazione data persino dal GRADIT, il piú aperto agli usi popolareggianti.

Inviato: ven, 08 set 2006 0:09
di Federico
Marco1971 ha scritto:L’inizio della guerra, coinciso con la riapertura della biblioteca... Le pare una frase accettabile in buon italiano? A me no.
Sto solo dicendo che non è impossibile, non che i vocabolari dovrebbero indicare essere come ausiliare di coincidere né tantomeno che sia preferibile.

Inviato: ven, 08 set 2006 0:26
di Marco1971
Ma, mi scusi se sono un po’ tardo, si può scegliere come si crede meglio? E l’uso errato (di là dall’error communis facit ius, che, secondo me, va riferito all’uso cólto e non becero, come scrissi tempo fa) va preso come buono? Non sarebbe impossibile, allora, per come la vedo io, neanche *sono dormito e *ho andato.

Spieghi meglio, la prego, la sua posizione.

Inviato: ven, 08 set 2006 1:49
di Federico
Marco1971 ha scritto:l’uso errato (di là dall’error communis facit ius, che, secondo me, va riferito all’uso cólto e non becero, come scrissi tempo fa) va preso come buono? Non sarebbe impossibile, allora, per come la vedo io, neanche *sono dormito e *ho andato.
Il punto è che non sarebbe un uso errato.
Le oscillazioni sono numerose fra i diversi verbi e all'interno degli usi di uno stesso verbo, perciò potrebbero benissimo riguardare anche coincidere, mentre *sono dormito e *ho andato non sono affatto esempi pertinenti perché non sono giustificati nemmeno all'interno dei tentativi di generalizzazione riportati da Serianni.

Inviato: ven, 08 set 2006 16:54
di Marco1971
Quando l’oscillazione è dell’italiano modello, essa viene indicata dai dizionari (per esempio, appartenere: essere o avere). Per coincidere, per ora, viene indicato solo avere, anche nel recentissimo Devoto-Oli:
L’hanno scorso il suo compleanno ha coinciso con la Pasqua.
Quindi ci esprimeremo con proprietà seguendo queste unanimi indicazioni.

Inviato: ven, 08 set 2006 19:34
di Federico
Certo, però non è da stigmatizzare l'uso di essere per ausiliare, ché è del tutto normale, nel senso che rientra perfettamente nelle possibilità del verbo.

Voglio dire: l'ausiliare d'elezione è – attualmente – avere, ma il verbo potrebbe evolvere naturalmente verso essere senza uscire dai binari della normale variabilità degli ausiliari spiegata dai due metodi riportati da Serianni, perciò un uso del genere si può forse considerare meno sorvegliato (dico forse perché dipende dalla percezione e dalle sfumature del verbo nei vari casi), ma non certo un errore.