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«Rapporto qualità prezzo»

Inviato: dom, 10 ago 2014 12:03
di .Silvia.
Buongiorno a tutti,

spero anzitutto di aver scelto l'area corretta per questo filone.

Mi domandavo quale fosse la corretta dicitura per l'espressione "rapporto qualità prezzo".

Così, ho fatto una veloce ricerca sulle occorrenze in Internet. Mi è parso di vedere che più comunemente si scriva "rapporto qualità/prezzo", che però a ben vedere secondo me non è corretto. Correggetemi se sbaglio, ma ritengo che l'uso della barra obliqua sia indicato quando s'intende utilizzare uno dei due termini tra la barra o le barre, o si tratti magari di sinonimi.

Es.
Sostituire le persiane/tapparelle (o una o l'altra: il lettore sceglie quella che fa al caso proprio).

Colori disponibili: giallo/verde/rosso/grigio

Quindi sarei portata a scegliere "rapporto qualità-prezzo".
Cosa ne pensate?

Inviato: dom, 10 ago 2014 12:49
di Animo Grato
La Sua osservazione sull'uso canonico della barra obliqua mi sembra ben argomentata, e quindi mi ha fatto sorgere qualche dubbio sulla liceità del suo impiego nell'espressione rapporto qualità/prezzo - fermarsi a pensare è sempre un errore! :wink: Ricambio il "favore" facendo notare che in questo caso potrebbe essere la presenza del termine rapporto a chiamare in causa, a ragione, la barra obliqua, perché si parla proprio del quoziente matematico tra due grandezze (in senso lato, ovviamente, visto che la qualità è difficilmente quantificabile). Insomma, se una cosa vale 10 e costa 5 e un'altra vale 10 e costa 10, la prima ha un rapporto qualità/prezzo superiore alla seconda, perché 2 (ovvero 10/5) > 1 (ovvero 10/10).
Riporto uno stralcio dalla definizione di rapporto fornita dal Treccani in rete (sottolineatura mia), e La lascio a rimuginarci sopra.
a. In matematica, r. tra due numeri, il loro quoziente; per es., il r. tra 6 e 3 (si dice anche r. di 6 a 3) è 6/3 o 6:3, cioè 2; r. tra due grandezze geometriche omogenee A e B (per es. due segmenti, due angoli, ecc.), la misura della prima grandezza rispetto alla seconda, presa come unità. [...]

b. Con sign. affine, il termine è usato anche nel linguaggio com. [...]

Inviato: dom, 10 ago 2014 14:11
di .Silvia.
La ringrazio molto per la Sua risposta. Apprezzo veramente il Suo contributo. In effetti, l'uso potrebbe essere giustificato dal trasferimento del concetto matematico.

Sarebbe comunque interessante conoscere la forma migliore da usare.

Inviato: dom, 10 ago 2014 16:14
di PersOnLine
Quest'uso della sbarretta obliqua non è contemplato né nel Prontuario della Garavelli né nella Grammatica di Serianni; in sostanza, penso che non si possa neanche parlare di un uso pienamente ortografico, bensì [un prestito] matematico. Su quanto poi ne sia lecito l'uso nello scritto, ritengo sia caso affine a quello delle cifre, al posto delle lettere, per indicare i numeri.

Inviato: dom, 10 ago 2014 16:23
di .Silvia.
Nuovamente grazie per la preziosissima informazione. Quindi che fare?
Trattino o barra? Oppure?

Inviato: dom, 10 ago 2014 17:35
di PersOnLine
Io userei la sbarretta trattandosi di un simil-quoziente matematico: il trattino mi darebbe l'idea di una 'opposizione' che non esiste

Inviato: dom, 10 ago 2014 21:00
di domna charola
Anche a me sembra corretta la barra. Si sta indicando una relazione matematica fra due grandezze.

Inviato: dom, 10 ago 2014 23:39
di Marco1971
Dissento. Come in francese (il Petit Robert dà come grafia rapport qualité-prix), mi sembra piú corretto il trattino, visto che la qualità non è certo una grandezza matematica: rapporto qualità-prezzo.

Inviato: lun, 11 ago 2014 10:11
di PersOnLine
E per altri tipi di rapporto, come il rapporto peso/potenza?

Inviato: lun, 11 ago 2014 10:15
di domna charola
Marco1971 ha scritto:Dissento. Come in francese (il Petit Robert dà come grafia rapport qualité-prix), mi sembra piú corretto il trattino, visto che la qualità non è certo una grandezza matematica: rapporto qualità-prezzo.
Si può però quantificare con un'appropriata scala, e quindi trattarla matematicamente. L'unità di misura può anche comprendere una componente soggettiva, questo non ha importanza. Nei campi specialistici si trovano le unità di misura più strane, proprio per rendere possibili comunicazioni precise.
Ad esempio, c'è l'unità di misura della piccantezza dei perperoncini, usata sul mercato internazionale per la valutazione della merce, ed è espressa con numeri, ricavati da sensazioni riferite dagli assaggiatori. Analogamente alla "durezza" dei minerali, del resto, anch'essa numero che discende da una valutazione empirica.

In un certo ambito, si può dare un valore di qualità alla merce in base a parametri codificati.
Posta una merce di qualità 1 e un'altra di qualità 2, se ambedue hanno un prezzo unitario di 10, il rapporto qualità-prezzo sarà rispettivamente di 1/10 e 2/10, e sarà quindi confrontabile.

Decidere come formulare la scala dei valori di qualità, se dare valore basso a qualità alta o viceversa, è poi una mera convenzione - come tutta la matematica del resto - stabilita la quale acquisisce significato anche il rapporto "alto" o "basso".

La struttura di ragionamento che c'è dietro resta comunque di tipo matematico, e si presta a trattazione matematica.

Inviato: lun, 11 ago 2014 11:17
di Scilens
Dal mio punto di vista si tratta di una espressione linguistica. Dove gli eventuali agganci matematici sono del tutto incidentali. La barra obliqua (/) segna un'alternanza, mentre il trattino (-) congiunge/associa.
Scusino, ma trovo corretto solo quest'ultimo.
A rigore, qualità/prezzo si potrebbe intendere 'qualità o prezzo'.
Può darsi però che per ragioni di comunicazione pubblicitaria risulti più efficace la barra.

Inviato: lun, 11 ago 2014 13:59
di domna charola
Non sono convinta però che qualità e prezzo siano associati, in quell'espressione.
E' un rapporto, o quasi un confronto: la qualità contro il prezzo, non la qualità assieme al prezzo.
Magari c'è un altra grafia migliore anche della barra, ma il trattino non mi dà l'idea precisa del significato.

Inviato: lun, 11 ago 2014 14:13
di Marco1971
La sbarretta segnala alternanza tra due possibilità (Serianni I.241) e il trattino si usa per un qualsiasi rapporto di relazione (Serianni I.234).

Inviato: lun, 11 ago 2014 14:20
di Scilens
Vediamo. Se dovesse scrivere qualcosa sul 'rapporto italiano-latino' come lo scriverebbe? O sulle 'divisioni Bianchi-Neri'? (bianchi:neri?)
Non c'è nulla di diverso, non si tratta di scrivere una formula matematica, ma soltanto una frase italiana dove i simboli non possono avere un'interpretazione matematica, ma soltanto linguistica. E in campo linguistico gli stessi segni hanno significati e usi diversi.

Volendo essere pignoli, la divisione si segna con due punti (:) e la barra obliqua equivale a "tale che".
Ciò non toglie, comunque, che in un manifesto pubblicitario si possa scrivere qualità/prezzo, ma credo che sia veramente sconsigliabile scriverlo in una tesi o in altri documenti ufficiali.

Inviato: lun, 11 ago 2014 16:29
di domna charola
In un testo italiano "serio" scriverei - e scrivo - "il rapporto fra qualità e prezzo", così come scriverei "ventisette pagine" e "il Trecento".

In un testo tecnico in cui sto considerando delle precise quantità, mi porrei invece il problema della formula abbreviata.

Quello fra Italiano e Latino non è un "rapporto" matematico, ma una relazione fra lingue, con tutta la complessità conseguente.