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«Il vento (si) calmerà»
Inviato: dom, 17 ago 2014 14:22
di puer
1) Usciremo se il vento si calmerà.
2) Usciremo se il vento calmerà.
Le due frasi sono entrambe corrette? Se sì, qual è la differenza? Grazie a chi vorrà chiarire.
Inviato: dom, 17 ago 2014 14:37
di Scilens
Lo è solo la prima, perché il verbo calmare è transitivo, ha bisogno dell'oggetto che nella seconda frase manca.
Inviato: dom, 17 ago 2014 16:23
di Animo Grato
Concordo con Scilens - come tutti, credo.
Però la costruzione "alternativa" (il vento calmerà) mi incuriosisce per l'esplicito riferimento al vento. È noto, infatti, che il primo significato di calma è quello, meteorologico, di "bonaccia". Mi chiedo allora se non sia possibile che in un ambito gergale, marinaresco, sia invalso un uso assoluto e intransitivo del verbo (un po' come l'arrampicare dei rocciatori), nel senso di "cessare" (detto solo del vento). Questo - resta inteso - valga solo come possibile spiegazione, non come giustificazione.
Inviato: dom, 17 ago 2014 16:35
di Scilens
"Il vento calmerà" ha un parallelo nella canzone "il pescatore" interpretata da Bertoli-Mannoia, dove per sole ragioni metriche, credo, si usa il verbo in modo intransitivo: "che burrasca calmerà". Qui si può invocare la licenza poetica, che perlappunto è una licenza.
Inviato: dom, 17 ago 2014 17:24
di Animo Grato
Scilens ha scritto:nella canzone "il pescatore" [...] per sole ragioni metriche, credo, si usa il verbo in modo intransitivo: "che burrasca calmerà".
Probabilmente il motivo è esclusivamente quello, ma è curioso che il contesto sia ancora una volta meteorologico...
mumble mumble...
Inviato: dom, 17 ago 2014 19:49
di Scilens
La canzone può aver ispirato la costruzione con il vento al posto della burrasca, per analogia.
Inviato: dom, 17 ago 2014 20:05
di puer
Grazie. Le seguenti frasi sono entrambe corrette?
1) Doveva scalare la montagna e ci è riuscito
2) Doveva scalare la montagna e c'è riuscito
Grazie.
Inviato: dom, 17 ago 2014 23:39
di Scilens
Sono corrette; la seconda è molto preferibile.
Inviato: dom, 17 ago 2014 23:57
di PersOnLine
Scilens ha scritto:"Il vento calmerà" ha un parallelo nella canzone "il pescatore" interpretata da Bertoli-Mannoia, dove per sole ragioni metriche, credo, si usa il verbo in modo intransitivo: "che burrasca calmerà". Qui si può invocare la licenza poetica, che perlappunto è una licenza.
Non sono sicuro che sia una costruzione assimilabile a quella di
puer, l'interpretazione di quel verso penso che sia:
Getta le tue reti
[che] buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che [Dio la] burrasca calmerà
nei primi versi è sottinteso, ma poco dopo viene nominato:
con Dio di te parlò .
Inviato: lun, 18 ago 2014 1:56
di puer
Scilens ha scritto:Lo è solo la prima, perché il verbo calmare è transitivo, ha bisogno dell'oggetto che nella seconda frase manca.
Grazie. Quindi il "si" in questo caso è un pronome personale riflessivo, giusto?
Inviato: lun, 18 ago 2014 1:59
di puer
Scilens ha scritto:Sono corrette; la seconda è molto preferibile.
Grazie anche per questo intervento. Quindi anche nella seguente frase si può scrivere indifferentemente: "ma
ci è/c'è o ci fa?"
Inviato: lun, 18 ago 2014 11:57
di domna charola
puer ha scritto:Grazie anche per questo intervento. Quindi anche nella seguente frase si può scrivere indifferentemente: "ma
ci è/c'è o ci fa?"
Questa mi sembra una frase idiomatica; nel parlato marcare il primo "ci" anche se da un lato suona male, dall'altro crea la struttura simmetrica, che rende il tutto più incisivo, o addirittura significativo.
Mi sono sempre chiesta, a questo proposito il senso del secondo termine, "ci fa".
Mi sembra un'espressione in sé gergale, che non userei nello scritto così com'è.
E a quel punto, entrati nella dimensione popolaresca orale, anche "ci è" , pur nella sua bruttezza - mi pare assumere una sua giustificazione.
Inviato: lun, 18 ago 2014 20:28
di Scilens
domna charola ha scritto:
Mi sono sempre chiesta, a questo proposito il senso del secondo termine, "ci fa".
(Scemo) ci sei o ci fai (da scemo)?
Sono daccordo, se si vuole sottolineare il "ci" di "ci è" si può scrivere senza elisione.
A PersOnLine
Per rimettere a posto la grammatica basterebbe fare una piccola modifica: rendere singolare “le tue canzoni”, in accordo col verbo.
Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta la tua canzone
che burrasca calmerà
Così sarà la canzone a calmare la forza del mare.
Inviato: lun, 18 ago 2014 21:27
di PersOnLine
Mi pare un'interpretazione poco probabile, invece il pescatore che getta le reti e la burrasca sono un chiaro riferimento alla narrazione evangelica.
Inviato: lun, 18 ago 2014 21:52
di Scilens
La mia non è un'interpretazione, è una delle possibilità di correzione che permetterebbe il rispetto della grammatica. Il testo è quello che è, non si può modificare, però mi piacerebbe vedere quanto è dovuto alla prima stesura e quanto invece dipende dalla prima registrazione.
In riferimento alla Sua interpretazione non ho trovato nel testo nessun appiglio che la giustificasse. Non si sa se il pescatore parli a se stesso o se sia una voce "fuori campo" (più probabile) a incitare il pescatore, ma certo non è Dio, che viene sottinteso (in modo piuttosto esplicito) nel Tu del testo riservato alla donna.
In definitiva l'errore c'è e ci resta, ma nei testi in versi questo può essere giustificabile per mezzo del rispetto di una norma superiore e irrinunciabile che è la metrica.