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«Nel momento che / in cui»
Inviato: sab, 23 ago 2014 18:58
di puer
1) Rivolgiti a me nel momento in cui avrai bisogno
2) Rivolgiti a me nel momento che avrai bisogno
L'unica frase ammessa è la n. 1 o è utilizzabile anche la 2)? Grazie a chi vorrà rispondere
Inviato: sab, 23 ago 2014 19:41
di Scilens
Solo la prima, aggiungendo il 'ne' (rivolgiti a me nel momento in cui NE avrai bisogno).
La seconda (+ne) è da parlato estremamente sciatto ed è brutta lo stesso, ma non verrebbe usata, perché al posto di "nel momento che" si direbbe, correttamente, "quando".
Inviato: sab, 23 ago 2014 20:13
di Marco1971
Scilens ha scritto:La seconda (+ne) è da parlato estremamente sciatto ed è brutta lo stesso, ma non verrebbe usata, perché al posto di "nel momento che" si direbbe, correttamente, "quando".
Serianni e io dissentiamo risolutamente:
Una relazione temporale può essere espressa anche dal semplice che, non solo nel registro informale (ed è, allora, uno dei tanti aspetti del che polivalente, cfr. XIV.82), ma anche nella lingua letteraria: «la luna è nata che le stelle in cielo / declinano» (Saba). (Serianni, XIV.197)
Per rispondere in maniera precisa alla domanda posta, si può dire che la forma meno marcata e preferibile in un registro medio è
nel momento in cui, fermo restando che
nel momento che è corretto nel registro informale e in quello letterario – piaccia o non piaccia.
Inviato: sab, 23 ago 2014 20:26
di Scilens
Marco1971 ha scritto:
Serianni e io dissentiamo risolutamente
Naturalmente, lo sapevo. Poi mi cita Saba e altrove si lagna se la Crusca accetta tutto. Io ho detto quel che penso e Lei ha fatto lo stesso.
Inviato: sab, 23 ago 2014 20:31
di Marco1971
Esiste un rimedio alle regole fantasma.

Inviato: dom, 24 ago 2014 0:38
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Naturalmente, lo sapevo. Poi mi cita Saba e altrove si lagna se la Crusca accetta tutto. Io ho detto quel che penso e Lei ha fatto lo stesso.
A parte il tono polemico fuori luogo, mi pare che lei cada in un grandissimo equivoco. Non si tratta di «accettare tutto», ma di dare a certi costrutti una valutazione corretta: di sceverare i contesti in cui essi sono tollerati o accolti da quelli in cui stonano.
Inviato: dom, 24 ago 2014 3:19
di Scilens
È meraviglioso in senso etimologico che solo a me si attribuisca un tono polemico, che se l'avessi voluto avere sarebbe stato corrosivo davvero, senza (ri)leggere sopra.
Ecco che roba è Saba: "Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona."
L'analizzi pure e consigli le stesse strutture sintattiche a chi ha bisogno d'un consiglio per una relazione, un articolo o una tesi.
Il cuore s'accosta? E finora dov'era? E se quel 'che' si riferisce al cuore (fatto non garantito, perché non c'è segno ad indicare che non sia la paura), come si fa a dire che 'più non l'abbandona'? Questa è la normale condizione comune ad ogni vivente dotato di cuore, dal lombrico al condor. Come farà il cuore ad accostarsi non è noto e già sarebbe straordinario, ma a farlo con paura?
Perché non pensare che la lingua debba essere soprattutto corretta per servire soprattutto a capirsi e perché cercare esempi al limite della grammatica, o anche ben oltre, negli arzigogoli degli “artisti” che tante volte son solo “cosiddetti”?
Prima s'impara a camminare, poi a correre, poi a saltare gli ostacoli e al limite anche a camminare sulla fune. Io sarei contento di trovare in giro una scrittura corretta, l'arte e la trasgressione vengono dopo. In pittura s'insegna prima il disegno dal vero.
È stato risposto a Puer in modo concreto e utile?
Inviato: dom, 24 ago 2014 3:23
di Marco1971
Scilens ha scritto:È stato risposto a Puer in modo concreto e utile?
Sí, ho dato la risposta concreta e utile. Lei ha solo dato una sua impressione e digressione.
Ma forse non ha letto.