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Inviato: mer, 17 set 2014 13:24
di Carnby
giulia tonelli ha scritto:scrivere "Emmy Noether era una matematica" ancora mi stona un po'
Onestamente non ci trovo nulla di strano.

Inviato: mer, 17 set 2014 13:44
di valerio_vanni
Neanch'io. Troverei strano, invece, un "matematichessa".

Inviato: mer, 17 set 2014 21:12
di Carnby
valerio_vanni ha scritto:Troverei strano, invece, un "matematichessa".
Assurdo quanto la presidenta in voga in Sudamerica...

Alla moderazione, in particolare a Ferdinand Bardamu

Inviato: dom, 21 set 2014 18:32
di Utente cancellato 676
Non era il caso di incollare il contenuto dell'articolo riportato qui all'interno di questo filone? :?:

L'articolo in sé era alquanto discutibile, anche perché palesava i suoi intenti "anti-omofobici" (per usare una terminologia cara all'attivismo LGBT) e favorevoli alla teoria del gender[*], ma ciò non toglie che essendo stato riportato nella pagina dei blog del principale quotidiano italiano, esso poteva ben trovare spazio in questo filone...

Saluti!

[*] «l’uso della formula onnicomprensiva «professor*» è già praticato, con il vantaggio di riconoscere anche altre possibilità di genere, oltre al maschile e al femminile.» (resto persuaso che i generi, a questo mondo, siano due...) :wink:

Re: Alla moderazione, in particolare a Ferdinand Bardamu

Inviato: dom, 21 set 2014 22:49
di Ferdinand Bardamu
Canape lasco ctonio ha scritto:Non era il caso di incollare il contenuto dell'articolo riportato qui all'interno di questo filone? :?:
L’articolo era ovviamente degno di nota. La chiusura del filone era volta a evitare che la discussione si frantumasse in piú filoni. È libero di riportare l’articolo qui.
Canape lasco ctonio ha scritto:«l’uso della formula onnicomprensiva «professor*» è già praticato, con il vantaggio di riconoscere anche altre possibilità di genere, oltre al maschile e al femminile.» (resto persuaso che i generi, a questo mondo, siano due...) :wink:
I generi grammaticali in italiano sono indubbiamente due soltanto. L’espediente dell’asterisco è ridicolo, goffo, inutile alla causa della parità tra i sessi. Non si capisce poi a che pronuncia corrisponderebbe.

Nel caso specifico, l’uso dell’asterisco è doppiamente ridicolo, perché, oscurando il morfema che si suppone porti le informazioni sul genere, sottintende che il femminile di professore sia professora, che ha una chiara connotazione spregiativa.

Re: Alla moderazione, in particolare a Ferdinand Bardamu

Inviato: dom, 21 set 2014 23:14
di valerio_vanni
Ferdinand Bardamu ha scritto:I generi grammaticali in italiano sono indubbiamente due soltanto. L’espediente dell’asterisco è ridicolo, goffo, inutile alla causa della parità tra i sessi. Non si capisce poi a che pronuncia corrisponderebbe.
Basta trovare una vocale intermedia tra le due sotto asterisco ;-)
Se una parola è più lunga dell'altra, l'eccedenza si taglia a metà.
(scherzo, eh...)

Comunque l'intento dell'asteriscatura non è tanto di parificare i sessi, quanto di eliminare dalla lingua tutto ciò che deriva dal concetto di "genere". Non è legato alla cultura femminista ma a quella transgenere.

Re: Alla moderazione, in particolare a Ferdinand Bardamu

Inviato: lun, 22 set 2014 0:36
di PersOnLine
valerio_vanni ha scritto:Comunque l'intento dell'asteriscatura non è tanto di parificare i sessi, quanto di eliminare dalla lingua tutto ciò che deriva dal concetto di "genere". Non è legato alla cultura femminista ma a quella transgenere.
Sì, ma ammesso che l'ipotesi di persone veramente transgenere abbia dignità scientifica: di quante persone staremmo parlando? si dovrebbe per questo stravolgere ossatura di una lingua?
Se non mi sbaglio, però, l'asteriscatura appartiene anche ad alcune frange estreme della cultura femminista che considera discriminatorio l'uso del maschile plurale come per un collettivo misto.

Re: Alla moderazione, in particolare a Ferdinand Bardamu

Inviato: lun, 22 set 2014 12:46
di valerio_vanni
PersOnLine ha scritto:Sì, ma ammesso che l'ipotesi di persone veramente transgenere abbia dignità scientifica: di quante persone staremmo parlando? si dovrebbe per questo stravolgere ossatura di una lingua?
Non parlano solo dei cosiddetti "casi strani", propongono di rimuovere la distinzione per tutti. È, appunto, una posizione estremista.
PersOnLine ha scritto:Se non mi sbaglio, però, l'asteriscatura appartiene anche ad alcune frange estreme della cultura femminista che considera discriminatorio l'uso del maschile plurale come per un collettivo misto.
Sì, ma in quel caso riguarda solo il collettivo misto. La proposta estremista transgenere riguarda anche i singolari.

Inviato: mar, 24 mag 2016 10:46
di Ferdinand Bardamu
Ferdinand Bardamu ha scritto:Tornando al tema, sembra accettabile tra i profani (la parola mi piace poco, anche perché sono un profano anch’io, ma come definire altrimenti chi s’impanca a linguista trinciando giudizî come «è brutto», «è cacofonico», ecc.?) anteporre l’articolo femminile al nome di professione o carica al maschile: la sindaco, la ministro e via dicendo.

La scusa è che il suddetto nome sarebbe di genere neutro, ma non vedo che cosa c’entri: ne risulta una mancata concordanza di genere che è una palese sgrammaticatura, tipica di uno straniero, es. un inglese, che apprenda la nostra lingua.
Riapro la discussione perché le fisime politicamente corrette hanno raggiunto un nuovo livello. Ora la grammatica diventa una specie di campionario dal quale scegliere la parola che ci va piú a genio:

Immagine

Dovremmo forse essere costretti a prendere atto che esiste(rebbe) un diritto individuale a piegare la lingua alle proprie preferenze personali? E dovremmo forse ammettere che tutti debbano riconoscere scrupolosamente quel presunto diritto, perché il «rispetto» deve far premio sulla grammatica?

Inviato: mar, 24 mag 2016 14:50
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:[L]e fisime politicamente corrette hanno raggiunto un nuovo livello.
Non aggiungo alcun commento, che inevitabilmente sprofonderebbe nel turpiloquio. Mi limito a citare quel Suo passaggio, a mo' di presa visione, e vado a cercare sollievo nel Maalox.

Re: La donna negli «uffici»

Inviato: mar, 07 mag 2019 12:54
di Infarinato
A distanza di un paio d’anni riesumo per un instante il filone per notare con una certa soddisfazione che, probabilmente grazie all’elezione di una donna alla massima carica cittadina di due grandi città italiane, il femminile di sindaco sembra ormai pienamente legittimato.

Qualche giorno fa ho ricevuto una cartolina-avviso per le elezioni europee firmata «La sindaca». :)

Re: La donna negli «uffici»

Inviato: lun, 11 ott 2021 19:59
di valerio_vanni
Sindaca e ministra sembrano abbastanza acclimatati, ormai.

Piuttosto, in questi tempi la stampa sembra parecchio orientata verso una soluzione ibrida senza accordo tra la parola e l'articolo: "la vicequestore".

Re: La donna negli «uffici»

Inviato: mar, 12 ott 2021 1:01
di Fausto Raso
"La vicequestore" è un obbrobrio linguistico che grida vendetta agli occhi di Dante e di Manzoni. :oops:

Re:

Inviato: mar, 12 ott 2021 8:56
di lorenzos
Ferdinand Bardamu ha scritto: mar, 24 mag 2016 10:46 Dovremmo forse essere costretti a prendere atto che esiste(rebbe) un diritto individuale a piegare la lingua alle proprie preferenze personali?
Domanda posta retoricamente ma niente affatto banale. :)
Tutti, credo, riconosciamo il diritto ad un panettiere di chiamare il suo negozio "Officina del pane" :shock: e una gelateria può anche essere un "Emporio del gelato" :shock: :shock: .
Direi quindi che se una prima cittadina vuole essere chiamata sindaco sarà così che mi rivolgerò a lei, ma non può pretendere che io non ne scriva o ne parli come della sindaca.
Fuori tema
Canape lasco ctonio ha scritto: dom, 21 set 2014 18:32 (resto persuaso che i generi, a questo mondo, siano due...) :wink:
Ma qualcuno potrebbe obiettare che, evidentemente, lei è sicuro che i generi sono due. :wink:

Re: Re:

Inviato: mar, 12 ott 2021 9:15
di Ferdinand Bardamu
lorenzos ha scritto: mar, 12 ott 2021 8:56Direi quindi che se una prima cittadina vuole essere chiamata sindaco sarà così che mi rivolgerò a lei, ma non può pretendere che io non ne scriva o ne parli come della sindaca.
Sono d’accordo. Ci dev’essere però un limite all’autodeterminazione: il rispetto della grammatica. Dunque il sindaco e la sindaca vanno egualmente bene, ma non si può accettare in nessun caso *la sindaco.