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Trapassato prossimo

Inviato: ven, 14 nov 2014 15:32
di Ivan92
Perdonate lo sciocco e melenso quesito. Condizionato (forse) dagli usi regionali della lingua, mi capita spesso di dire cose del tipo quella sera avevamo mangiato un piatto di pasta. Mi chiedo se non sia errata la scelta del tempo, ché il trapassato prossimo indica l'anteriorità d'un evento in rapporto a un momento passato, che dovrebbe esser esplicitato. In una frase alla stregua di quella sera avevamo mangiato un piatto di pasta non v'è riferimento alcuno a un momento succedente alla cena. Sarebbe piú corretto l'uso d'un altro tempo?

Inviato: ven, 14 nov 2014 17:01
di valerio_vanni
Se uno sta pensando al momento (successivo) in cui sentiva la digestione pesante, ci può stare ;-)

Inviato: ven, 14 nov 2014 17:09
di Enzo Cursio
In effetti come lei dice il trapassato prossimo si usa per indicare un’azione passata prima di un’altra espressa, ma si può anche usare quando l'azione passata è sottintesa. Comunque posta come l'ha posta lei, sembra quasi che la frase galleggi nel nulla mentre credo appartenga ad un contesto, con altre frasi precedenti o successive che giustifichino l'uso del trapassato prossimo. :wink:

Inviato: ven, 14 nov 2014 20:03
di Zabob
Devo correggere un paio di utenti:
Ivan92 ha scritto:In una frase alla stregua di quella sera avevamo mangiato un piatto di pasta non v'è riferimento alcuno a un momento antecedente la cena.
Credo volesse intendere "successivo alla cena".
Enzo Cursio ha scritto:In effetti come lei dice il trapassato prossimo si usa per indicare un’azione passata prima di un’altra espressa, ma si può anche usare quando l'azione passata è sottintesa.
Anche Lei, credo volesse dire «quando l'azione successiva è sottintesa».
Ad es., «Quella sera avevamo mangiato un piatto di pasta[, ma durante la notte due di noi furono còlti da coliche e dovettero farsi vedere al pronto soccorso]. :wink:

Inviato: ven, 14 nov 2014 22:29
di Ivan92
Zabob ha scritto:Credo volesse intendere "successivo alla cena".
Sí, mi son confuso. Correggo subito. La ringrazio, caro Zabob. :)

Ad ogni modo, per rispondere a Enzio Cursio, frasi di questo genere non appartengono [quasi mai] a un contesto piú ampio e non v'è alcuna azione successiva sottintesa. Cosa avevate mangiato quella sera? Quella sera? Be', se non ricordo male, avevamo mangiato un piatto di pasta. Alla luce di quel che s'è detto —e rileggendo la frase incriminata—, mi pare di poter dire che si tratta d'un uso regionale del tempo in questione: per qualche strano motivo, esso sostituisce il passato prossimo o il passato remoto.

Inviato: sab, 15 nov 2014 17:33
di Carnby
Mi è stato detto che alcuni settentrionali lo usano al posto dell'«innaturale» (per loro) passato remoto.

Inviato: sab, 15 nov 2014 17:52
di Ivan92
Può ben darsi che sia cosí: da noi, il passato remoto, non s'usa mai.

Inviato: dom, 16 nov 2014 17:13
di Ivan92
Riporto un passo d'Elsa Morante, tratto da Menzogna e sortilegio:

«Allorché, discesa appena la sera, aveva udito sua madre rientrare in casa, Anna, presa da ripugnanza all'idea di guardare altri in faccia, di corsa era andata a rinchiudersi a chiave in quel salotto.»

Alla luce di quel che s'è detto in questo filone, non mi sembra cosí pacifica la scelta di quel trapassato. Voi cosa ne pensate? Non sarebbe stato meglio usare andò?

Inviato: dom, 16 nov 2014 18:29
di Animo Grato
Come prosegue il racconto? Secondo me, la scelta del trapassato è giustificata dal fatto che l'azione descritta nella frase riportata è vista in funzione di ciò che sta per succedere: prepara la scena, ma resta in secondo piano.

Inviato: dom, 16 nov 2014 18:33
di Scilens
Secondo me torna. L'unica cosa che cambierei è quel "aveva udito", in questo modo:

«Allorché, discesa appena la sera, ebbe udito sua madre rientrare in casa, Anna, presa da ripugnanza all'idea di guardare altri in faccia, di corsa era andata a rinchiudersi a chiave in quel salotto.»

Inviato: dom, 16 nov 2014 18:35
di Ivan92
Be', ho sottaciuto volutamente un pezzo perché credevo non avesse alcuna utilità. Lo riporto per intero:

«Allorché, discesa appena la sera, aveva udito sua madre rientrare in casa, Anna, presa da ripugnanza all'idea di guardare altri in faccia, di corsa era andata a rinchiudersi a chiave in quel salotto o tinello che un tempo serviva da camera a Teodoro e a lei stessa e dove adesso veniva ricevuto Edoardo.»

Inviato: dom, 16 nov 2014 18:37
di Ivan92
Scilens ha scritto:Secondo me torna. L'unica cosa che cambierei è quel "aveva udito", in questo modo:

«Allorché, discesa appena la sera, ebbe udito sua madre rientrare in casa, Anna, presa da ripugnanza all'idea di guardare altri in faccia, di corsa era andata a rinchiudersi a chiave in quel salotto.»
Non so, userei comunque un passato remoto al posto di quel era andata...

Inviato: dom, 16 nov 2014 18:44
di GFR
A me la scelta del tempo fatta dall'Autrice pare che serva a prepare il lettore a qualcosa che sta per accadere: "... Era andata... Quando si trovò..."

Inviato: dom, 16 nov 2014 19:27
di Scilens
L'Autrice mette tutto sullo stesso piano temporale ("aveva udito"-"era andata") di un racconto di un fatto lontano nel tempo. L'uso di "allorché" (che è ancora meno duraturo di un "allorquando") però puntualizza l'azione dell'udire, che ha una durata limitata, e per questo avrei preferito il trapassato remoto (ebbe udito) a quello prossimo. Una scelta diversa, naturalmente non un errore.
L'autrice avrebbe anche potuto usare il passato remoto (andò), ma il racconto sarebbe stato più vicino nel tempo alla voce narrante trasmettendo un senso di svolgimento e di attesa che la frase originale non vuole dare. Tutto è già successo e questo è il resoconto piano, quasi rassegnato, senza nessuna attesa spasmodica. GFR coglie un altro aspetto, come di descrizione d'una premessa, ma io non ho letto il libro, non saprei dire.

Inviato: dom, 16 nov 2014 20:23
di Ferdinand Bardamu
Ivan92 ha scritto:Be', ho sottaciuto volutamente un pezzo perché credevo non avesse alcuna utilità. Lo riporto per intero:

«Allorché, discesa appena la sera, aveva udito sua madre rientrare in casa, Anna, presa da ripugnanza all'idea di guardare altri in faccia, di corsa era andata a rinchiudersi a chiave in quel salotto o tinello che un tempo serviva da camera a Teodoro e a lei stessa e dove adesso veniva ricevuto Edoardo.»
Come ha già detto Animo Grato, l’uso del trapassato presuppone un momento di riferimento al passato, ed esprime un’azione o uno stato anteriore a questo riferimento.

Nel passo che lei ha riportato, il momento di riferimento nel passato è espresso con l’imperfetto: «… dove adesso veniva ricevuto Edoardo». Il trapassato prossimo mantiene quindi la sua funzione primaria di esprimere l’anteriorità nel passato.