Quali pronunce errate non riuscite a correggere?

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Moderatore: Cruscanti

Ivan92
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Quali pronunce errate non riuscite a correggere?

Intervento di Ivan92 »

M'è venuto l'uzzolo d'aprire il seguente filone, ché son curioso di sapere quali ostacoli incontriate —ammesso che ve ne siano— allorché v'accingiate a pronunziar correttamente una parola. E per ostacoli intendo le reali difficoltà articolatorie che un parlante ha nel realizzare un determinato fono, quando questo sia preceduto o seguito da altri foni. Per esempio, le sequenze /-(n)s-, -(l)s-, -(r)s-/ son ripidi acclivi per il sottoscritto! Trasformare /a'ʒɛnda/ in /aˈʤɛnda/ o /kuˈrjozo/ in /ku'rjoso/, ancorché non semplice, ché devo comunque fare i conti colle abitudini linguistiche del luogo, è un gioco da ragazzi. Ma in ansia, nel senso, insomma, m'accorgo che devo sforzarmi non poco per non rendere affricate quelle s. La sequenza piú ostica per me è /-(n)s-/: devo addirittura rallentare il ritmo dell'eloquio se voglio che esca una sibilante. E voi? Quali difficoltà incontrate nel pronunciare una parola in italiano corretto? :)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Lasciando perdere la cadenza, che mi riesce difficile mascherare, ci sono un sacco di pronunce che non mi vengono spontanee. La [s] intervocalica la riesco a dire solo con uno sforzo (e finché abiterò sopra il Rubicone sarà sempre cosí). Pure la [l] tra vocali qualche volta mi dà difficoltà, perché, seguendo l’inflessione nativa, tendo a lenirla. Non parliamo nemmeno delle cogeminazioni…
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Il problema maggiore che incontro è evitare la deaffricazione in socio, ragione (ma per la sonora ho qualche difficoltà in meno).
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Gentile Ferdinand, son curioso di sapere come si lenisce una [l], questo essendo un fenomeno non presente dalle mie parti. Potrebbe farmi qualche esempio?

Riguardo alla deaffricazione, ne so qualcosa anch'io! Soltanto che non trovo difficoltà alcuna nel passare da /'sɔʃo/ a /'sɔʧo/ e da /ra'ʒone/ a /ra'ʤone/. Difficoltà che invece riscontro se devo trasformare /nel'tsɛntso/ in /nel'sɛnso/.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ivan92 ha scritto:Gentile Ferdinand, son curioso di sapere come si lenisce una [l], questo essendo un fenomeno non presente dalle mie parti. Potrebbe farmi qualche esempio?
Le dovrei registrare qualcosa io stesso, ma mi vergogno. Il fenomeno è detto anche, volgarmente, «elle evanescente». In altre varianti, è cosí intenso da rendere la consonante quasi una vocale: si sentono allora cose come «El popoeo» per «Il popolo» (la mia resa grafica è molto rozza, ma spero di aver reso l’idea).
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Se fosse il suono che immagino, si potrebbe ottenere dicendo la elle nel modo consueto ma aprendo e allargando gli angoli della bocca.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ho trovato un esempio (un po’ volgare, ma vi assicuro che c’è di peggio), tratto da una miniserie televisiva sul criminale Felice Maniero. All’inizio potete sentire «A ƚa bueƚa de to soreƚa gheto portà [=hai portato]… ?» («bueƚa» dovrebbe corrispondere, nel grado di offesa, al toscano budello di tu’ ma’). L’evanescenza della mia elle è meno intensa, ma il fenomeno è il medesimo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ho trovato un esempio...
Ah, quindi quello che si sente... è che non si sente niente! :lol:
Alla luce di questa rivelazione, credo di essermi già imbattuto in questa fantomatica elle evanescente, allorché, in un estemporaneo convegno di fisiognomici, fu enunciato l'immortale principio «rossa de cavei», con quel che segue. :wink:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Animo Grato ha scritto:Alla luce di questa rivelazione, credo di essermi già imbattuto in questa fantomatica elle evanescente, allorché, in un estemporaneo convegno di fisiognomici, fu enunciato l'immortale principio «rossa de cavei», con quel che segue.
No, in realtà non è la stessa cosa. Cavei [=capelli] al singolare fa caveio. Oxei [=uccelli, cosí potete immaginare come finisce quella raffinata massima :lol:] è l’unica forma del plurale anche per i veronesi dell’alta, che non hanno la elle evanescente e al singolare dicono oxelo. (La ‹x› sta per [z].)

Però siamo un pochettino fuori tema, perciò fermiamoci qui o apriamo un filone a parte. ;)
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Forse può aiutare la "gondoła" di questa canzone?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Zabob ha scritto:Forse può aiutare la "gondoła" di questa canzone?
Esempio calzante.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Ivan92 ha scritto: Difficoltà che invece riscontro se devo trasformare /nel'tsɛntso/ in /nel'sɛnso/.
Una persona che conosco (delle Marche) ha a volte dubbi su quale lettera scrivere, tra "s" e "z". Ho capito che il problema sorge solo tra "n" e "i": "senso" non darebbe dubbi, ma "tensione" e "dimensione" sì.

La mia proposta è stata "prova a dirla, e senti cosa ci metti" ma non ha aiutato perché la realizzazione fonetica è coerente col dubbio di scrittura (una sorta di affricata indebolita).
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Se allarghiamo il discorso ai difetti [che Canepari - credo - definirebbe ortologici] di pronuncia, tralasciando al mia r alla francese (nel mio caso congenita), io tendo a lateralizzare tutte le z verso destra.
rossosolodisera
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se ho ben capito

Intervento di rossosolodisera »

Se ho ben capito si riferisce ad errori che ammettiamo di compiere. Personalmente nel parlato sbaglio gli accenti: pùdica, diàtriba. Il discorso della s sonora e sorda invece l'ho imparato qui e sinceramente l'errore lo ritengo più un fatto genetico, pertanto non me ne sento in colpa.
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Ferdinand Bardamu
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Re: se ho ben capito

Intervento di Ferdinand Bardamu »

rossosolodisera ha scritto:Personalmente nel parlato sbaglio gli accenti: […] diàtriba.
Si rassicuri: diàtriba è l’accentazione preferibile.
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