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«Sia… sia» o «né… né»?

Inviato: mar, 18 nov 2014 15:04
di puer
Nella frase: "partendo dal presupposto che non potrete mai fare sia questo sia quello", le congiunzioni sia… sia sono corrette o si dovrebbe usare obbligatoriamente né… né? Grazie.

Inviato: mar, 18 nov 2014 15:18
di valerio_vanni
Sono due cose diverse.
Il "né... né" indica chiaramente che nessuna delle cose sarà possibile
L'altro indica che le due cose si escludono a vicenda, ma mi pare meglio "sia... che"

Inviato: mar, 18 nov 2014 15:36
di Infarinato
valerio_vanni ha scritto:[Mi]i pare meglio "sia... che"[.]
Giammai! :D

Inviato: mar, 18 nov 2014 15:56
di valerio_vanni
Ma nemmeno per esprimere esclusione reciproca tra le due cose?
L'esempio sul sito della Crusca è diverso, perché affermativo: sia una cosa, sia l'altra.

Qui c'è una negazione, e se si vuole negare entrambe va bene il "né... né".
L'alternativa a negarle entrambe è renderle esclusive: in questo ambito proponevo il "sia... che".

Inviato: mar, 18 nov 2014 16:11
di Zabob
valerio_vanni ha scritto:L'alternativa a negarle entrambe è renderle esclusive: in questo ambito proponevo il "sia... che".
Provo a esemplificare: lei direbbe, p.es., che «Non si può avere sia la botte piena che la moglie ubriaca».

Inviato: mar, 18 nov 2014 20:41
di Scilens
L'esempio cruscatico (meglio sarebbe cruschesco, ma l'ho detto apposta) vuole semplicemente mettere in guardia sul rischio di affollamento di troppi "che". Per il resto non facciamoci problemi in sovrappiù.

Inviato: mer, 19 nov 2014 17:47
di Infarinato
Zabob ha scritto:
valerio_vanni ha scritto:L'alternativa a negarle entrambe è renderle esclusive: in questo ambito proponevo il "sia... che".
Provo a esemplificare: lei direbbe, p.es., che «Non si può avere sia la botte piena che la moglie ubriaca».
Scusate, ma non comprendo l’obbiezione. :?

Sia… sia e sia… che sono semanticamente equivalenti, con l’unica differenza che il primo è sostenuto dalla tradizione (ed evita eventuali accumuli di che), quindi, se in un determinato contesto [non] si può (= «[non] è semanticamente possibile») usare il primo, [non] si può usare anche [nemmeno] il secondo (e viceversa).

Se nel caso in oggetto non si vuole/può usare né… né [logicamente, non A et non B = non (A vel B)], ché si vuol dire non (A et B) (*), direi che nella lingua comune [in italiano, ché altre lingue possono seguire regole (magari solo impercettibilmente) diverse] qui si userebbe un semplice e: «non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca» [cioè precisamente non (A et B)]. :D

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(*) Appendice matematica per «folli» :mrgreen:: in realtà, un «o esclusivo» (aut) come quello di «botte piena o moglie ubriaca» equivarrebbe a non (A et B) et non (non A et non B), ovvero, a rigor di logica, «si può avere o la botte piena o la moglie ubriaca» equivale a «non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca la botte vuota e la moglie sobria», ma la seconda parte, richiesta dalla matematica, è superflua nella lingua corrente, corrispondendo a un banale «né viceversa» (ed essendo «pragmaticamente blanda»: [piena, ubriaca ~] vuota, sobria).

Inviato: mer, 19 nov 2014 20:55
di valerio_vanni
Infarinato ha scritto:Scusate, ma non comprendo l’obbiezione. :?

Sia… sia e sia… che sono semanticamente equivalenti
A me pareva che il "che" desse più una sfumatura di alternanza, ma a pensarci bene forse la cosa ha poco senso.