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«Tematica» e «problematica»
Inviato: ven, 21 nov 2014 10:24
di Ferdinand Bardamu
Prendo spunto da un
intervento di Domna Charola. Forse giova ricordare, giacché siamo in un foro dedicato alla (buona) lingua, che
tematica non è sinonimo di
tema. O, meglio, non dovrebbe essere, anche se addirittura il
Treccani registra quest’estensione (e banalizzazione) di significato. Allo stesso modo,
problematica non è
problema, bensí l’insieme dei problemi su un certo argomento.
Oggi
tematica e
problematica sono diventati sinonimi di registro piú elevato di
tema e
problema, con un evidente appiattimento di significato.
Come nota a parte, chiedo ai grecisti: il significato collettivo («insieme di…») di queste parole può esser dovuto al collegamento col neutro plurale greco, che, se non sbaglio, esce in -
a come in latino?
Inviato: ven, 21 nov 2014 10:55
di valerio_vanni
Qual è la tempistica per la risoluzione di questa problematica linguistica?

Re: «Tematica» e «problematica»
Inviato: ven, 21 nov 2014 15:22
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Oggi
tematica e
problematica sono diventati sinonimi "di registro piú elevato" di
tema e
problema, con un evidente appiattimento di significato.
Mi sono permesso di aggiungere un paio di virgolette al Suo intervento, caro Ferdinand, per sottolineare quanto sia arbitrario questo presunto salto di qualità di
tematica e
problematica rispetto agli schietti
tema e
problema.

Un effetto collaterale di questa banalizzazione è che, visto che
tematica e
problematica ormai significano solamente
tema e
problema (e non più
l'insieme dei temi/problemi), proliferano i plurali
tematiche e
problematiche, che un ipotetico italiano potrebbe ingenuamente scambiare per
gli insiemi dei temi/problemi, in crescita esponenziale. Mi pare che questa osservazione comparisse già in un altro filone ma, nel dubbio,
repetita iuvant.
Re: «Tematica» e «problematica»
Inviato: ven, 21 nov 2014 16:21
di Ferdinand Bardamu
Animo Grato ha scritto:Ferdinand Bardamu ha scritto:Oggi
tematica e
problematica sono diventati sinonimi "di registro piú elevato" di
tema e
problema, con un evidente appiattimento di significato.
Mi sono permesso di aggiungere un paio di virgolette al Suo intervento, caro Ferdinand, per sottolineare quanto sia arbitrario questo presunto salto di qualità di
tematica e
problematica rispetto agli schietti
tema e
problema.
Ha fatto bene. Le virgolette, da parte mia, erano implicite, ma è sempre meglio esser chiari.
Ho sentito proprio ora alla radio — emittente pubblica, quella «culturale» — un «problematiche» ripetuto due volte, sempre col ben noto significato di
problemi. Comincio a pensare che questo foro sia ormai l’unico fortino del parlare e dello scrivere bene in Italia. (Esagero? ce ne sono altri?)
Animo Grato ha scritto:Un effetto collaterale di questa banalizzazione è che, visto che
tematica e
problematica ormai significano solamente
tema e
problema (e non più
l'insieme dei temi/problemi), proliferano i plurali
tematiche e
problematiche, che un ipotetico italiano potrebbe ingenuamente scambiare per
gli insiemi dei temi/problemi, in crescita esponenziale. Mi pare che questa osservazione comparisse già in un altro filone ma, nel dubbio,
repetita iuvant.
Se n’era parlato (di sfuggita, per la verità)
qui. Oltre a problematiche e tematiche, ci sono altre parole considerate piú formali in virtú della loro maggior lunghezza: es.
nominativo per
nome,
normativa per
norma,
tempistiche per
tempi.
Inviato: ven, 21 nov 2014 19:03
di Zabob
Il fornitore mi ha applicato una buona scontistica su quest'oggettistica...
Inviato: ven, 20 nov 2015 9:36
di Ferdinand Bardamu
Segnalo la
scheda della Crusca dedicata alla sovrestensione di
problematica a
problema. Riporto in particolare un passo nel quale l’autrice della scheda sottolinea che
- l'occorrenza di problematica [in alcuni esempi tratti da dichiarazioni di persone comuni] si caratterizza non come scelta denotativa, in relazione al significato che si vuole veicolare, ma come scelta di registro: la parola problematica viene selezionata al posto di problema non perché sia più precisa o più adatta al contesto, ma perché, per chi la usa, assume una connotazione "alta", "formale", che consente una presa di distanza dall'italiano comune e sembra quindi garantire un innalzamento di livello rispetto alla lingua d'uso quotidiano.
Inviato: ven, 20 nov 2015 12:00
di Carnby
A suo tempo Aldo Gabrielli ebbe molto a ridire sulle
tematiche problematiche...

Inviato: ven, 20 nov 2015 12:47
di Ferdinand Bardamu
Interessante: saprebbe dirmi dove ne parla?
Inviato: sab, 21 nov 2015 18:28
di Carnby
Sono stato troppo precipitoso.

Mi ricordavo qualcosa, ma ho riletto brevemente i libri del Gabrielli che ho e non ho ancora trovato nulla.