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«Credei», «potei» ecc.
Inviato: lun, 22 dic 2014 9:15
di Zabob
Come ricorda il
DOP, nelle desinenze del pass. remoto come
credéi,
potéi (ma anche
credé e
poté alla 3ª persona: v. 3 pagine dopo) la
e tonica è chiusa: ma non è un'incoerenza rispetto alle forme "piene"
credètti/e e
potètti/e, in cui è aperta? (la cosa curiosa poi, è che per "credere" la forma letteraria è
credéi, per "potere" viceversa è
potètti).
Re: «Credei», «potei» ecc.
Inviato: lun, 22 dic 2014 12:28
di Infarinato
Zabob ha scritto:Come ricorda il
DOP, nelle desinenze del pass. remoto come
credéi,
potéi (ma anche
credé e
poté alla 3ª persona: v. 3 pagine dopo) la
e tonica è chiusa: ma non è un'incoerenza rispetto alle forme "piene"
credètti/e e
potètti/e, in cui è aperta?
E perché mai?
Rohlfs (1968:319) ha scritto:574. Il passato remoto della coniugazione debole in e nell’Italia centrale. Le forme toscane -éi, -ésti, -é, -émmo, -éste, -érono sono formate in analogia a -ai, -ii, con generalizzazione di é (che in -esti e -este è normale [< -ĭ-]).
Rohlfs (1968:321) ha scritto:577. Il passato remoto in -etti. L’origine di questa forma analogica va veduta in stetti (< stetui [con -ĕ- > -è-]). L’analogia affettò [sic] anzitutto l’affine dare, sicché l’antico diedi venne sostituito da detti.