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Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ieri sera mi sono imbattuto per puro caso nell’ultima mezz’ora [della versione italiana] di WarGames – Giochi di Guerra, una simpatica americanata in istile «guerra fredda» del 1983 con un giovanissimo Matthew Broderick.

Di là dalla nostalgia per una pellicola che avevo visto da adolescente, m’è piaciuto costatare la totale assenza di forestierismi (eccezion fatta per computer, che però mi pare che nella prima parte del lungometraggio fosse spesso chiosato con calcolatore o cervello elettronico). In particolare, nessuna traccia di password: solo e soltanto parole d’accesso. :)

Be’ mi’ tempi! :cry:
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

«Salve... professor... Falken!» :wink:
Ieri sera me lo sono perso, ma negli anni - anche grazie alla generosità con cui è stato riproposto - ho maturato una certa esperienza, perciò credo di potermi fidare della mia memoria. In particolare, mi ricordo una scena in cui Matthew Broderick va a chiedere a dei programmatori esperti un consiglio per espugnare il sistema di sicurezza dello "WOPR", e questi gli suggeriscono di cercare una "backdoor". Mi pare che, fortunatamente, questo raro (nell'economia della pellicola) anglicismo non abbia attecchito (o, se l'ha fatto, è rimasto confinato a un ambito specialistico).
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Pugnator
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Intervento di Pugnator »

È impossibile da tradurre backdoor, almeno io non ne ho idea. Letteralmente significa «porta sul retro» ma ha un significato completamente diverso...
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Intervento di Infarinato »

Pugnator ha scritto:È impossibile da tradurre backdoor
Porta di servizio / ingresso laterale? ;)
Pugnator
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Intervento di Pugnator »

Ma frasi come "Ho creato una porta di servizio nel suo computatore (Ordinatore mi pare troppo un forestierismo francese, Elaboratore non preciso e calcolatore troppo ambiguo, quindi son risalito all'etimologia e l'ho svolta in italiano invece che in inglese)" oppure "Gli sto controllando il computatore tramite un ingresso laterale..."
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Intervento di Infarinato »

E perché no? Ha creato un ingresso laterale / È entrato nel calcolatore da un ingresso laterale mi sembra funzionino.

Quanto alle sue [contro]proposte di traducenti per vari forestierismi, apprezzo l’entusiasmo del neofita, ma temo che le manchino anni di discussioni sull’argomento, che può trovare in queste stanze e che la invito caldamente a leggersi prima d’intervenire.

La rimando anche alla copiosa bibliografia (anche in linea —segnatamente Migliorini, Castellani e Klajn), di cui può trovare un assaggio qui.

P.S. Benvenuto! :D
Pugnator
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Intervento di Pugnator »

Potrebbe andare ingresso laterale, ma ora che ci penso a questo punto sarebbe meglio porte laterali perché di fatto sfruttano proprio delle "porte" , parola propria del gergo informatico.
Riguardo alla mia proposta di Computatore non vedo perché sia sbagliata, il verbo computare esiste in italiano e quindi Computatore in teoria esiste già, Computer deriva dal latino Computator quindi per avere una cosa più naturale ma allo stesso tempo affine ho lavorato direttamente sull'etimologia. Da notare anche che esiste il termine portoghese e spagnolo Computador (Ho ideato Computatore prima di venir a conoscenza del corrispondente in spagnolo e portoghese, cosa che credo agevoli la mia proposta). Io credo che per raggiungere un risultato colto ma allo stesso tempo popolare (nel senso di adatto al popolo) e non cacofonico bisogna necessariamente pensare all'etimologia. Poi le mie sono solamente proposte, come disse Socrate( Fuori Argomento: Io odio Socrate...) So di non sapere e non ho nessuna preparazione nè titolo di studio al riguardo...
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Pugnator ha scritto:Riguardo alla mia proposta di Computatore non vedo perché sia sbagliata, il verbo computare esiste in italiano e quindi Computatore in teoria esiste già, Computer deriva dal latino Computator quindi per avere una cosa più naturale ma allo stesso tempo affine ho lavorato direttamente sull'etimologia. Da notare anche che esiste il termine portoghese e spagnolo Computador (Ho ideato Computatore prima di venir a conoscenza del corrispondente in spagnolo e portoghese, cosa che credo agevoli la mia proposta). Io credo che per raggiungere un risultato colto ma allo stesso tempo popolare (nel senso di adatto al popolo) e non cacofonico bisogna bisogni necessariamente pensare all'etimologia.
La sua proposta non è «sbagliata»: nella migliore delle ipotesi è semplicemente innecessaria, visto che esistono già tre traducenti di computer lemmatizzati da tutt’i dizionari (calcolatore, elaboratore, ordinatore [piú la locuzione cervello elettronico]) oltre a una «proposta d’autore» (computiere [Castellani]); nella peggiore delle ipotesi (cioè in quella piú pessimistica), invece, la sua proposta è del tutto inutile, visto che la stragrande maggioranza degl’italofoni continuerà probabilmente a dire e a scrivere solo e soltanto computer.

Ma queste (approccio al calco e alla neoformazione, modalità di attecchimento dei vari forestierismi e metodologie di scalzamento, singoli traducenti etc.) sono tutte cose che abbiamo discusso per anni in questa piazza, per cui i nuovi arrivati dovrebbero aver la pazienza di consultare tutto quel materiale prima di fare le loro proposte, ché nella maggior parte dei casi si renderebbero conto che esse sono già state fatte (o sono, per varie ragioni, improponibili). ;)

Grazie.
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Carnby
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Re: «Password»

Intervento di Carnby »

Sul GDLI si può leggere la seguente definizione a proposito di contrassegno (cfr. spagnolo contraseña):
3. Milit. Stor. Segno per far riconoscere ai governatori delle fortezze e ai comandanti di eserciti l’ordine del loro sovrano. – Anche: parola d’ordine; tessera di riconoscimento.
Si potrebbe convenientemente usare per tradurre password.
Avatara utente
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Re: «Password»

Intervento di Infarinato »

No, non si potrebbe. :P Come le ho già scritto in privato, in àmbito informatico contrassegno si usa talora per tradurre token, e a volte anche per chiosare cookie. Inoltre, contrassegno nel senso di «parola d’accesso» è davvero assai poco perspicuo in italiano. :?
ElCruscaio
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Re: «Password»

Intervento di ElCruscaio »

Vi rendo buon conto dell'arcaismo contraccifera (o contraccifra, controcifra ecc.), che non significa altro che "chiave". Spesso e volentieri, daddovero, la password è cifrata o asteriscata. Ho trovato questo rimpasto/vicariante nel primo volume del Panlessico italiano, ma potrebbe esserci anche nel Battaglia e in altri: https://www.google.it/books/edition/Pan ... =it&gbpv=0.
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Re: «Password»

Intervento di Lorenzo Federici »

Ho trovato per caso un latinismo che esprime perfettamente il concetto: tessera. Nell'antica Roma, la tessera era un blocchetto di legno sulla quale veniva scritta una (semplice) parola d'ordine per accedere al forte.

Anche se, in realtà, non vedo perché non usare chiave e mantenere l'analogia con le chiavi fisiche.
Difesa Italiano
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Re: «Password»

Intervento di Difesa Italiano »

Come fatto notare da @Infarinato, uno dei traducenti più utilizzati per password è parola d'accesso. Questa alternativa, assolutamente preferibile all'inglesismo, è però imprecisa in quanto una password non è una combinazione di sole lettere, ma possono esservi anche chiocciole, numeri ed altri caratteri (ed oggi quasi tutti i siti impongono la presenza di questi caratteri per una maggiore sicurezza).

Per lo stesso motivo, mi sento di bocciare codice d'accesso poiché codice richiama ad una combinazione numerica, cosa che solitamente la password non è. Lascerei a codice il compito di tradurre il PIN.

La conclusione più neutra è quindi, come proposto da Lorenzo, un qualcosa che richiami la chiave (quest'ultima ottima in quanto non solo la password svolge una funzione di protezione come un lucchetto, ma anche perché quest'ultimo è spesso usato come icona delle password). Direi quindi che l'alternativa più corretta è chiave d'accesso .

Con questo intervento non voglio bocciare parola d'accesso (mentre codice d'accesso sì, mi sento di bocciarlo). La traduzione che infarinato ha richiamato è infatti incorretta in presenza di caratteri diversi dalle lettere, ma la stessa parola inglese lo è.

Secondo voi chiave d'accesso è una buona alternativa? Se sì, deve essere preferito a parola d'accesso e pertanto diffuso dimenticandosi quest'ultima o possono tranquillamente convivere (con uno dei due traducenti più preciso, ma entrambi ugualmente giusti)?
brg
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Iscritto in data: mer, 12 gen 2022 20:53

Re: «Password»

Intervento di brg »

Difesa Italiano ha scritto: lun, 23 gen 2023 0:02 Per lo stesso motivo, mi sento di bocciare codice d'accesso poiché codice richiama ad una combinazione numerica [...]
Perché mai il codice dovrebbe richiamare una combinazione numerica?
Difesa Italiano
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Iscritto in data: gio, 03 nov 2022 13:28

Re: «Password»

Intervento di Difesa Italiano »

brg ha scritto: lun, 23 gen 2023 0:10 Perché mai il codice dovrebbe richiamare una combinazione numerica?
Pur non trattandosi della precisa definizione di codice, l'impressione che mi dà la parola è proprio quella di una combinazione numerica... Feci qualche domanda in giro per vedere se ero l'unico ed effettivamente sembrerebbe che in questa mia sensazione sono in buona compagnia. Si tratta però di circa un centinaio di "intervistati", un numero abbastanza esiguo per emanare una norma assoluta.
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