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[xMAR] «L’è» = «quant’è»

Inviato: ven, 09 gen 2015 17:51
di Ivan92
Dalle mie parti, tra gli strati piú rustici e genuini del volgo, si usa l'espressione l'è come sinonimo di quant'è: l'è bbello, l'è bbono, l'è ccaruccio, ecc. Qualcuno di voi sa dirmi da dove deriva quest'espressione?

Inviato: gio, 05 mar 2015 17:39
di Scilens
Io direi da 'ille est'.

Inviato: gio, 05 mar 2015 17:47
di Ivan92
Ma ille non significa quello?

Inviato: gio, 05 mar 2015 18:10
di Scilens
Infatti; ma è la stessa origine degli articoli.
Sul valore di 'quanto' non saprei dirLe. Eppoi da noi non c'è l'uso di dire 'quant'è bello', si dice 'com'è bello', ho provato a risponderle per quel che posso. Può darsi che il 'quanto' sia caduto.

Inviato: sab, 07 mar 2015 14:43
di Ivan92
La ringrazio, caro Scilens. :) È anche vero che, in questo caso, le aree semantiche di quanto e come si compenetrano. Quant'è bello e com'è bello hanno pressoché lo stesso significato.

Inviato: dom, 08 mar 2015 20:10
di u merlu rucà
Nel ligure al posto di quanto si usa MAGIS: mai belu ch'u l'è (quant'è bello).

Inviato: dom, 08 mar 2015 20:27
di Ferdinand Bardamu
Ivan92 ha scritto:La ringrazio, caro Scilens. :) È anche vero che, in questo caso, le aree semantiche di quanto e come si compenetrano. Quant'è bello e com'è bello hanno pressoché lo stesso significato.
Sí, e sono varianti geografiche del medesimo costrutto (la frase esclamativa parziale). Approssimativamente, si può dire che com’è [+ aggettivo] è piú frequente in Toscana, come ha ricordato Scilens; quant’è [+ aggettivo] è piú frequente a Roma e nelle regioni meridionali; che [+ aggettivo] che è è piú frequente al Settentrione (veda anche quest’articolo sul sito del Treccani). Che bello che è (anch’io dico in dialetto «Che belo che l’è»), a differenza di com’è bello e quant’è bello, è tuttora percepito come diatopicamente marcato.

Inviato: dom, 08 mar 2015 20:50
di Animo Grato
C'è anche un'altra variante, di cui immagino l'originale settentrionale e il lignaggio assai modesto (eufemismo per dire che è scorretta), ed è che [+ aggettivo] è. Attenzione: non è il semplice che [+ agg.] a cui accenna anche l'articolo segnalato da Ferdinand Bardamu. È una via di mezzo tra questo e il già ricordato che [+ agg.] che è, con soppressione del secondo che.
Qui un esempio letterario (eufemismo come sopra).

Inviato: lun, 09 mar 2015 0:06
di Ivan92
Vi ringrazio degli stimolanti interventi. Da noi infatti si usa quant’è [+ aggettivo], o, come ho già detto, l'è [+ aggettivo]. È corretta dunque l'ipotesi del nostro caro Scilens, secondo cui l'è deriverebbe da ille est?

Inviato: lun, 09 mar 2015 0:46
di Ferdinand Bardamu
Ivan92 ha scritto:È corretta dunque l'ipotesi del nostro caro Scilens, secondo cui l'è deriverebbe da ille est?
Nel Rohlfs non ho trovato nulla al riguardo, ma, per quanto mi riguarda, vedrei forse piú probabile una creazione romanza piuttosto che la continuazione di un costrutto già latino volgare (a proposito: piú che ILLE EST direi ILLU(M) EST).

Inviato: lun, 09 mar 2015 1:31
di Ivan92
La ringrazio come sempre della sua disponibilità. :) Le pongo quest'altro quesito: secondo Lei il l'è ligure e veneto non è una sorta di pleonasmo? Voglio dire, mentre da noi v'è una perfetta equivalenza tra l'italiano e l'espressione dialettale —l' corrisponde in tutto e per tutto all'avverbio quanto, nonostante continui a ignorarne il motivo—, nelle frasi mai belu ch'u l'è e che belo che l’è, l' non è forse ridondante? Chiedo, ché non conosco né il ligure né il veneto. Ma soprattutto, condividono tutti e tre la medesima origine, o, checché ne dica la somiglianza delle forme, hanno ben poco che vedere tra di loro?

[FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Inviato: lun, 09 mar 2015 7:45
di Ferdinand Bardamu
Si tratta di un soggetto clitico obbligatorio. L’origine di quel soggetto è senza dubbio il dimostrativo latino ILLE-ILLA-ILLUM, al singolare nella forma dell’accusativo ILLU(M) o ILLA(M), come nel suo dialetto e come negli articoli italiani (cosa che ha già sottolineato Scilens).

Sopra mi sono spiegato male: intendevo dire che non sono certo che l’origine dell’esclamazione nella sua varietà di marchigiano sia già in un *ILLU(M) EST latino.

Re: [FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Inviato: lun, 09 mar 2015 13:22
di Ivan92
Grazie ancora. :)
Ferdinand Bardamu ha scritto:Si tratta di un soggetto clitico obbligatorio.
Ma solamente per ciò che concerne veneto e ligure, giusto? Infatti, mai belu ch'u l'è e che belo che l'è possono essere tradotte —alla lettera, s'intende— cosí: che bello che (egli, ella, esso, ecc.) è. Dietro quel l' si cela il soggetto clitico di cui sopra. Invece il nostro l' supplisce alla mancanza dell'avverbio quanto, almeno cosí sembra. Non pare che funga da soggetto clitico.

Re: [FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Inviato: lun, 09 mar 2015 14:59
di Ferdinand Bardamu
Ivan92 ha scritto:Invece il nostro l' supplisce alla mancanza dell'avverbio quanto, almeno cosí sembra. Non pare che funga da soggetto clitico.
Per sapere se supplisca a quanto o a come dovremmo vedere la storia del costrutto. In ogni caso, non vedo altre funzioni di quel clitico se non quella di soggetto (pleonastico). Mi è capitato di sentire quest’esclamazione del suo dialetto, e la spiegazione che mi sono dato è che, semplicemente, questo tipo di frase esclamativa si costruisca, nella sua varietà di marchigiano, cosí, senza il bisogno di introdurla con avverbi o aggettivi.

Inviato: lun, 09 mar 2015 15:27
di Scilens
È possibile che il 'quanto' venga saltato e dato per sottinteso? Non sembrerebbe impossibile...