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Inviato: gio, 12 ott 2006 0:59
di cuci
Federico ha scritto:
cuci ha scritto:Quindi alla sua metafora del ghetto oppongo la mia: che questi termini, seppur d'origine straniera, siano (in quanto portatrici di nuove idee o concetti) accolti come necessari immigrati nella nostra patria linguistica, ma per restarvici di diritto DEBBONO seguirne le regole [...]
Ma questo modello si può facilmente criticare dicendo che per quanto integrati gli immigrati obbediscono spesso piú che altro a vili esigenze di ribasso dei costi, e che sarebbe forse meglio rieducare gli italiani a svolgere certe mansioni (anche rendendole umane): fuor di metafora, incentivare la creazione di un lessico (tecnico ma non solo) autoctono e la riscoperta del nostro ricco vocabolario semiabbandonato.
In realtà ci vuole di tutto un po'.
Be', di fronte alle possibilità d'inventare un nuovo traducente e di riscoprire o riadattare un termine desueto ovviamente preferirei queste soluzioni all'adattamento della parola straniera. però è proprio per questo motivo che quando un termine straniero è oramai introdotto (e c'è poco da fare) preferisco che sottostia alle regole dell'italiano; prima fra queste quella dell'invariabilità del plurale.

Inviato: gio, 12 ott 2006 1:20
di Federico
cuci ha scritto:Be', di fronte alle possibilità d'inventare un nuovo traducente e di riscoprire o riadattare un termine desueto ovviamente preferirei queste soluzioni all'adattamento della parola straniera. Però è proprio per questo motivo che quando un termine straniero è oramai introdotto (e c'è poco da fare) preferisco che sottostia alle regole dell'italiano; prima fra queste quella dell'invariabilità del plurale.
E su questo concordiamo tutti, mi pare: non capisco solo fino a che punto methao_donor porti il proprio ragionamento.
Marco1971 ha scritto:Il fatto è che la sua frase, per me, è incomprensibile, e richiama appunto quella lingua che s’inorpella di parole perlopiú areferenziali... Per me vale la frase di Boileau: Ce qui se conçoit bien s’énonce clairement. (Ciò che si concepisce bene s’enuncia chiaramente.)
Quello che volevo dire è che il mio intento era spiegare il ragionamento di methao_donor e il relativo modello di reazione di fronte ai forestierismi. La sua obiezione non era pertinente perché l'uso di forestierismi da parte di incolti non è contemplato in tale modello, che quindi è coerente seppur a mio parere non realizzabile per l'inattuabilità della premessa (la ghettizzazione dei forestierismi).
Ora è piú chiaro?

Inviato: gio, 12 ott 2006 1:26
di Marco1971
Sí. E cosí, per me, avrebbe dovuto esprimersi, evitando quella frase da ugola di metallo (Baudelaire). :D

Inviato: gio, 12 ott 2006 22:46
di Federico
Marco1971 ha scritto:Sí. E cosí, per me, avrebbe dovuto esprimersi, evitando quella frase da ugola di metallo (Baudelaire). :D
È servito il doppio delle parole, però. Ma l'importante alla fine è capirsi.

Inviato: gio, 12 ott 2006 22:57
di Marco1971
La concisione è un’arte, e l’arte è ciò attraverso cui le forme diventano stile. :)

Inviato: ven, 13 ott 2006 9:59
di Incarcato
Qui, Marco, c'è un parasillogismo. :wink:

Inviato: ven, 13 ott 2006 11:13
di cuci
Non ne avessi mai parlato (qui): oggi sul giornale (giornale senza pretese, l'ammetto) non ti salta fuori la storia di un padre sotto chock? Be', è conseguenze della mancata traduzione o della alternativa comodità d'adattamento alle forme tipiche dell'italiano; la gente s'ostina e sbaglia.

Inviato: sab, 14 ott 2006 14:28
di Federico
cuci ha scritto:Non ne avessi mai parlato (qui): oggi sul giornale (giornale senza pretese, l'ammetto) non ti salta fuori la storia di un padre sotto chock?
Se ne era parlato anche tempo fa.
cuci ha scritto:Be', è conseguenze della mancata traduzione o della alternativa comodità d'adattamento alle forme tipiche dell'italiano; la gente s'ostina e sbaglia.
«Nell'indecisione, perché non fondere le due forme?» avrà (inconsciamente) pensato.