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«Purè»

Inviato: gio, 02 apr 2015 11:41
di Ferdinand Bardamu
Il francesismo purée è stato adattato in purè, ma esiste anche un adattamento fonomorfologico, un po’ meno comune, purea, rifatto sul modello di marea (dal fr. marée).

Può però essere curioso sapere che i puristi tentarono di sostituire questo francesismo con un termine pienamente italiano: passato. Pellegrino Artusi, nella Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, scrisse al paragrafo 443, intitolato «Passato di patate» (da L’Artusi — La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Milano, «Garzanti», 1979, p. 238; il testo è conforme alla XIV edizione dell’opera, l’ultima curata dall’autore, stampata da Salvatore Landi a Firenze nel 1910):

Ormai in Italia se non si parla barbaro, trattandosi specialmente di mode e di cucina, nessuno v’intende; quindi per esser capito bisognerà ch’io chiami questo piatto di contorno non passato di… ma purée di… o più barbaramente ancora mâchées [sic].

Inviato: gio, 02 apr 2015 14:29
di valerio_vanni
Io ho sempre sentito una differenza di significato:

Purè per il classico purè di patate
Purea per indicare, più in generale, una preparazione con consistenza simile (es. "purea di pere").

Re: «Purè»

Inviato: dom, 05 apr 2015 11:58
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto: purée di… o più barbaramente ancora mâchées
Qui adattati rispettivamente in purè e patate mascé. Anzi direi che purè è un'innovazione: prima si diceva solo patate mascé. :)

Inviato: dom, 05 apr 2015 15:42
di Scilens
La purea, una volta, uno se la faceva nel piatto schiacciando la patata colla forchetta e aggiungendo l'olio (quand'era permesso*).

*era il capofamiglia ad amministrare le vivande, prima il nonno, poi quando questi morì, il babbo.