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Raddoppiamento fonosintattico con la «z»

Inviato: mar, 10 ott 2006 3:33
di Brazilian dude
Secondo voi è corretta quest'affermazione?
E questo vale ancor più per zeta sorda e sonora (le africate alveolari ts e ds: la t'tsukka; la d'dzidzdzania), che intense lo sono sempre , anche quando graficamente è riportata una sola 'z' (nat'tsjone; ad'dzoto).
http://forum.wordreference.com/showthread.php?t=243602

Non sapevo che la z fosse cogeminante in tutte le situazioni.

Re: Raddoppiamento fonosintattico con la z

Inviato: mar, 10 ott 2006 9:37
di Infarinato
Brazilian dude ha scritto:Secondo voi è corretta quest'affermazione?
E questo vale ancor più per zeta sorda e sonora (le africate alveolari ts e ds: la t'tsukka; la d'dzidzdzania), che intense lo sono sempre , anche quando graficamente è riportata una sola 'z' (nat'tsjone; ad'dzOto).
http://forum.wordreference.com/showthread.php?t=243602

Non sapevo che la z fosse cogeminante in tutte le situazioni.
Sí, lo è nella pronuncia modello (e centromeridionale in genere), anche se /ts dz/ sono in realtà «affricate» (i.e. occlu-costrittive) dentali, non alveolari.

L’opposizione /Vts(J)V ~ Vtsts(J)V/ (nazione /na'tsjone/ < natione[m], parola dotta ~ azione /ats'tsjone/ < actione[m], parola popolare) si è mantenuta fino al XVI secolo (e fino a tempi recenti nel Mezzogiorno: cfr. Serianni, Grammatica italiana, p. 19). Analogamente, oggigiorno non si distingue piú tra la /Vdz(J)V/ dei grecismi e la /Vdzdz(J)V/ delle parole di tradizione ininterrotta, che ora sono entrambe /Vdzdz(J)V/ (V = vocale, J = approssimante).

Re: Raddoppiamento fonosintattico con la z

Inviato: mar, 10 ott 2006 11:43
di bubu7
Infarinato ha scritto: L’opposizione /Vts(J)V ~ Vtsts(J)V/ (nazione /na'tsjone/ < natione[m], parola dotta ~ azione /ats'tsjone/ < actione[m], parola popolare)...
Quanto scrive può provocare fraintendimenti.
L’opposizione nella pronuncia di cui sta parlando è legata al diverso nesso originale latino –ti- e –cti- e non al fatto che le parole siano popolari o dotte.
Tra l’altro azione è anch’essa parola d’origine dotta.

Re: Raddoppiamento fonosintattico con la z

Inviato: mar, 10 ott 2006 12:12
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Quanto scrive può provocare fraintendimenti.
È vero: eccesso di brachilogia, ben mi sta. Ho detto due cose in una:
  1. azione è parola dotta e /-tsts-/ si deve effettivamente alla presenza del nesso /kt/, che popolarmente dà /tt/;
  2. /VtsjV/ compariva solo in parole dotte da /VtIV/ latino, mentre popolarmente si è avuto /VtIV, VtEV > VttjV > VtstsV/.
Chiedo venia.

Re: Raddoppiamento fonosintattico con la «z»

Inviato: ven, 16 nov 2012 10:55
di fiorentino90
Brazilian dude ha scritto:Non sapevo che la z fosse cogeminante in tutte le situazioni.
In realtà, [tz dz ∫ ʎ ɲ] sono pronunciati sempre lunghi in posizione intervocalica non per raddoppiamento fonosintattico, ma per proprietà intrinseche dei foni, come precisa Pietro Maturi. Infatti, sono lunghi anche all'interno di parola (aglio) o quando sono preceduti da parole ageminanti (per esempio, l'articolo determinativo).

Inviato: ven, 16 nov 2012 11:15
di Andrea Russo
Intervengo per fare una domanda sicuramente sciocca e banale: alcune persone pronunciano la parola paziente senza raddoppiare il suono dell'affricata /tz/. :evil:
Questo è dovuto semplicemente all'influenza di qualche italiano regionale e/o dialetto, o ad altri motivi specifici?

Inviato: ven, 16 nov 2012 11:54
di Carnby
fiorentino90 ha scritto:In realtà, [tz...]
Andrea Russo ha scritto:Intervengo per fare una domanda sicuramente sciocca e banale: alcune persone pronunciano la parola paziente senza raddoppiare il suono dell'affricata /tz/.
Si deve trascrivere /ts/ o meglio /ʦ/ (IPA ufficiale /t͡s/), non */tz/.
Andrea Russo ha scritto:Questo è dovuto semplicemente all'influenza di qualche italiano regionale e/o dialetto, o ad altri motivi specifici?
È una pronuncia genericamente settentrionale.

Inviato: ven, 16 nov 2012 12:25
di Andrea Russo
Carnby ha scritto:Si deve trascrivere /ts/ o meglio /ʦ/ (IPA ufficiale /t͡s/), non */tz/.
Ha ragione, si tratta d'un refuso.



Grazie della risposta. Tuttavia, mi pare d'aver sentito questa pronuncia anche in parlanti meridionali. È possibile, o ricordo male? :roll:

Inviato: ven, 16 nov 2012 14:03
di Carnby
Andrea Russo ha scritto:Grazie della risposta. Tuttavia, mi pare d'aver sentito questa pronuncia anche in parlanti meridionali. È possibile, o ricordo male?
Nativamente, i centromeridionali dovrebbero avere tutti l'autogeminazione. È tuttavia possibile che le consonanti in questione vengano pronunciate (erroneamente) scempie per ipercorrettismo.

Inviato: ven, 16 nov 2012 15:59
di fiorentino90
Carnby ha scritto:Si deve trascrivere /ts/ o meglio /ʦ/ (IPA ufficiale /t͡s/), non */tz/.
Certo. E' stato un errore di battitura (da non fare in un fòro come questo!). Grazie mille per la correzione!!!

Inviato: ven, 16 nov 2012 16:42
di Sandro1991
Andrea Russo ha scritto:Tuttavia, mi pare d'aver sentito questa pronuncia anche in parlanti meridionali. È possibile, o ricordo male? :roll:
Io, da piú-meridionale-non-si-può, confermo. In Trinacria l’ho sempre sentito con la scempia.

Inviato: ven, 16 nov 2012 17:20
di Infarinato
In italiano [genericamente] meridionale la scempia [eventualmente sonorizzata] è normale nei casi in cui lo era in italiano antico (punto 5a).

Inviato: ven, 16 nov 2012 19:12
di Souchou-sama
In verità, la pronuncia */paˈʦjɛnte/ è frequente anche tra i doppiatori (romani). Proprio per questo, il DiPI riporta paʦˈʦjɛnte; -ʦj-.

Inviato: ven, 16 nov 2012 23:04
di valerio_vanni
Il DiPI, per quanto ho potuto vedere, dà -ʦˈʦj- ; -ʦj- anche per tutti i casi simili, idem -ʣ'ʣj- ; -ʣj-.

A me sentire una zeta singola fa un effetto parecchio strano, è una di quelle cose che noto subito se è in un doppiaggio.
Nella pronuncia della mia zona il raddoppiamento fonosintattico è quasi assente, ma ∫ ʎ ɲ ʦ ʣ sono sempre doppie.

Mi associo a chi contesta che "zeta singola" sia "settentrionalismo", perché mi pare di sentirla più spesso al sud.
Si può ascoltare ad esempio Battiato, nella "Cura": "il silenzio e la pazienza", e lui non è certo del Nord ;-)

Faccio un'ipotesi: si sente anche al nord, probabilmente in quelle parlate che tendono a togliere parecchie doppie (che so, il Veneto o l'Emilia; già in Romagna la zeta generalmente è doppia) ma in quel contesto (anche da ascoltatore estraneo) risulta più amalgamata. Al sud invece risalta di più perché in generale questa tendenza all'accorciamento non c'è.

Inviato: sab, 17 nov 2012 0:38
di Andrea Russo
valerio_vanni ha scritto:A me sentire una zeta singola fa un effetto parecchio strano, è una di quelle cose che noto subito se è in un doppiaggio.
Anche a me dà parecchia noia. Come tutte le /e/ e /o/ storpiate al telegiornale del resto. :?