Cembalaro ha scritto:Immagino che a saper leggere tra le righe dell'articolo (o forse le righe) si troverebbe anche il motivo per cui lei tende a credere che la pronuncia fosse scempia nel napoletano primosettecentesco. Le dispiacerebbe esplicitarlo?
"A orecchio" direi che le edizioni a stampa presentano per lo più la forma scempia con grafia staccata:
de la, mentre i manoscritti sono molto vari e senza particolare prevalenza di una forma sull'altra:
de la - dela - della, e perciò io tendevo a pensare che la pronuncia fosse rafforzata.
Ripeto: non sono un esperto di napoletano, né antico né moderno, quindi prenda le considerazioni che seguono
cum grano salis.
In primo luogo, il napoletano è un dialetto
centromeridionale e, come tale, non ha subíto la degeminazione consonantica propria della Romània occidentale (e quindi dell’italoromanzo settentrionale) e della Daco-Romània.
In secondo luogo, non essendo un dialetto toscano (fanno eccezione l’aretino-cortonese e, parzialmente, il lucchese) né toscanizzato (romanesco e còrso), non presenta raddoppiamento fonosintattico «regolare» (cioè fonologico), ma solo quello «
irregolare» (cioè morfolessicale).
Le consonanti autogeminanti in italiano [ʎ, ɲ, ʃ, ʣ, ʦ] sono tali anche in napoletano (con [ʃ] allofono di /ʃʃ/), che vi aggiunge [b ʤ].
Orbene, ciò premesso, in napoletano sembra
tuttora vigere una
regola tipo la Donati-Porena-Castellani (si veda in particolare p. 10 dell’articolo collegato)(*). In tal quadro scrizioni quali
de la ~
dela ~
della parrebbero testimoniare l’incertezza dello scrivente nel rendere con l’ortografia della lingua nazionale una consonante che nel contesto protonico rimane doppia, ma che altrove non solo si è ridotta a scempia, ma si è addirittura cancellata.
In altre parole: diversamente che nel fiorentino trecentesco, dove (dopo un iniziale scempiamento /-ll-/ > /-l-/ della laterale anteprotonica) c’è poi stato un livellamento analogico /-l- ~ -ll-/ > /-ll-/, in napoletano non solo non c’è stato, ma anzi si è avuta un’ulteriore differenziazione /-l- ~ -ll-/ > /∅ ~ -ll-/.
________________________________
(*) Del resto, la «légge di Porena» vale per il romanesco moderno, il cui trattamento delle preposizioni articolate (e cancellazione della /l/), come si vede anche dal sopraccitato articolo della Bafile, ha molti punti in comune col napoletano.